Politica
Natale ad Arezzo, Azione: “Festa sì, ma che sia per tutti”
L’atmosfera natalizia ad Arezzo è sotto gli occhi di tutti: centro storico gremito, piazze affollate, turisti e visitatori che animano le strade e attività commerciali che lavorano a pieno ritmo. Un’immagine positiva, che Azione Arezzo riconosce senza esitazioni. «L’aria di festa è contagiosa – sottolinea il movimento – lo dicono le migliaia di turisti che hanno preso d’assalto il centro, lo dicono i volti stanchi ma soddisfatti dei commercianti, lo dicono i cittadini felici di vedere la propria città ammirata da chi arriva da fuori. E poi ci sono gli sguardi incantati dei bambini: una meraviglia».
Ma accanto a questa cartolina natalizia, Azione invita a non ignorare le criticità. «Tutto perfetto, avanti così? Forse no. Qualche aggiustamento sarebbe opportuno farlo», osservano. A partire dalle aree della città meno coinvolte dal flusso turistico. «Molti commercianti delle zone non toccate dai mercatini ci dicono che la clientela abituale del sabato e dei festivi non arriva più, spaventata dal traffico congestionato e dalla calca che rende impossibile muoversi in tranquillità».
Il problema dei parcheggi viene definito senza mezzi termini. «Parcheggiare è diventato un sogno che si trasforma facilmente in un incubo», afferma Azione, evidenziando come anche per i residenti del centro storico «entrare e uscire dalle rimesse private sia praticamente impossibile». Una situazione che, nel fine settimana della Fiera Antiquaria, «peggiora ulteriormente».
Secondo il movimento, la città paga scelte strutturali irrisolte da anni. «Cantieri infiniti come quello di via Fiorentina, opere lasciate a metà come il parcheggio Rossellino, lavori stradali dimenticati e improvvisamente rispolverati – spiegano – si inseriscono in un’urbanistica che non dispone di grandi viali, rendendo il caos della viabilità quasi inevitabile».
Critico anche il capitolo trasporti. «Gli autobus urbani sono praticamente vuoti – osserva Azione – mentre i treni sono molto più utilizzati, soprattutto dal Casentino e dalle linee regionali. Il trasporto pubblico urbano non viene incentivato e alla fine vince l’auto privata: migliaia di veicoli e pullman che creano rallentamenti fino al casello dell’A1. Non è una buona cosa».
Nel mirino finisce anche il modello turistico. «Migliaia di turisti concentrati in pochissime vie e in un tempo brevissimo – si legge nella nota – sovraccaricano il sistema e generano disagi importanti per gli abitanti. Il fine settimana deve essere piacevole anche per chi vive ad Arezzo e nei dintorni».
Sul fronte occupazionale, Azione riconosce il boom di presenze. «Bar e ristoranti pieni, alberghi e B&B esauriti, grande richiesta di personale», ma avverte: «È una ricchezza che non genera lavoro stabile. Una grande scorpacciata, poi eventi saltuari e due settimane di Saracino. E per gli altri dieci mesi?». Secondo il movimento, «è mancata una pianificazione turistica capace di far vivere Arezzo 12 mesi su 12, senza stressare cittadini e lavoratori».
Da qui l’appello al dialogo. «Comprendiamo che esigenze diverse generino visioni diverse – afferma Azione – ma oggi manca totalmente il confronto fra le parti. Servono soluzioni condivise, in cui tutti facciano qualche sacrificio ma ricevano anche benefici».
Tra le proposte avanzate: «Un’area natalizia più vasta, attrazioni diffuse anche fuori dal centro, parcheggi obbligatori per i visitatori all’ingresso della città, un sistema di navette efficiente, il divieto di accesso al centro per i non residenti, un biglietto unico per tutte le attrazioni». E ancora: «Una festa più grande ma più concentrata nel tempo, sul modello di grandi eventi come Lucca Comics».
«Per Arezzo – suggerisce Azione – si potrebbe pensare a tre fine settimana lunghi, tra fine novembre e inizio dicembre, con il ponte dell’Immacolata come fulcro. Poi restano le luminarie, diffuse in tutta la città, a rendere il Natale davvero per tutti».
La conclusione guarda al futuro. «Questa è solo una proposta – chiarisce il movimento – ma l’amministrazione attuale e quella che verrà hanno il dovere di programmare soluzioni diverse ai problemi che si ripresentano ogni anno». Un lavoro che, secondo Azione, può essere supportato anche dalla tecnologia: «Pensiamo a un gemello digitale della città, per comprendere meglio limiti e prospettive delle scelte da attuare».
Un messaggio chiaro, riassunto nello slogan che dà il titolo alla riflessione: «Viva il Natale, ma che sia Natale per tutti».




