Attualità
Arezzo tra memoria e ricostruzione: il ruolo delle donne raccontato agli studenti
Centoventi alunni hanno partecipato alla terza Giornata in Ricordo dei Bombardamenti sulla Città di Arezzo. Il convegno è stato focalizzato sul contributo delle donne nella ricostruzione sociale, civile e morale del Paese.
AREZZO – Centoventi ragazzi delle scuole superiori di Arezzo a lezione di storia, memoria e pace. L’occasione è stata fornita dalla terza Giornata in Ricordo dei Bombardamenti sulla Città di Arezzo che, promossa dalla sezione provinciale dell’ANVCG – Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, ha trovato il proprio cuore in un convegno ospitato nel Salone delle Cerimonie della Prefettura dal titolo “Le donne nella ricostruzione: il volto civile del Dopoguerra”. L’incontro, aperto dai saluti del prefetto Clemente Di Nuzzo, ha visto la presenza degli studenti di Liceo “Piero della Francesca”, ITIS “Galileo Galilei” e Istituto Tecnico Professionale “Margaritone Vasari”, proponendo un’alternanza di testimonianze e interventi per ricordare il drammatico impatto della Seconda Guerra Mondiale sul territorio e per valorizzare il decisivo contributo femminile nella ricostruzione del Paese.
L’evento è ricaduto nell’esatto anniversario dei più gravi bombardamenti sulla città di Arezzo che, dalle 11.00 del 2 dicembre 1943, colpirono il palazzo delle Poste e molteplici edifici del centro storico, lasciando un’eredità di vittime, macerie e desolazione. Il convegno ha promosso un cambio di prospettiva dalla “memoria della distruzione” alla “memoria della ricostruzione”, andando ad approfondire il ruolo fondamentale delle prime donne elette nei consigli comunali del territorio provinciale di Arezzo e il loro impegno quotidiano nel ricostituire il tessuto economico, sociale, morale e civile delle comunità colpite dal conflitto. Questa tematica è stata approfondita dalle parole di Tiziana Nocentini (direttrice dell’ISAREC – Istituto Storico Aretino della Resistenza e dell’Età Contemporanea) e di Elena Parigini (consigliere con delega alla memoria del Comune di Bucine) che hanno ricordato come l’emancipazione femminile sia stata fondamentale soprattutto per sviluppare politiche di assistenzialismo legate a scuole, sanità e case. «La mattinata – ha commentato Nocentini, – ha permesso di ricordare un’altra data fondamentale dello scorso secolo perché siamo alla vigilia dell’ottantesimo anniversario della conquista del voto delle donne. Tra il febbraio e l’aprile del 1946, infatti, le donne votarono per la prima volta e iniziarono a diventare protagoniste attive della vita politica del Paese, con un percorso di emancipazione e di partecipazione civica che ha trasformato profondamente il ruolo femminile nella società italiana».
Il convegno ha focalizzato il ricordo soprattutto su Ida Cartocci, eletta nelle liste della Dc nel Comune di Arezzo, e su una figura poco conosciuta ma particolarmente emblematica come quella di Ida Sappia che è stata tra le prime donne laureate in discipline scientifiche e che ha scelto di portare un contributo concreto alla fase post-bellica come consigliera comunale a Bucine. La scelta dell’ANVCG è stata di rivolgere questa iniziativa agli studenti delle scuole per veicolare l’importanza della memoria storica e del ruolo civile nella ricostruzione del Paese, evidenziando come la partecipazione attiva delle donne abbia inciso non solo sulla vita politica ma anche sulla crescita sociale e culturale delle comunità locali attraverso valori di impegno, solidarietà e responsabilità civica. A testimoniare la rilevanza della giornata, inoltre, è la rete di patrocini e collaborazioni che hanno compreso Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Comune di Arezzo, Comune di Bucine, ISAREC e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali all’interno del progetto “Solidarietà è futuro”. «Il territorio di Bucine – ha ricordato Parigini, – porta ancora indelebili i segni della barbarie nazifascista. Nonostante angosce, sentimenti di vuoto e lutti, le donne sono state figure che, in silenzio e con profonda umanità, hanno contribuito alla ricostruzione economica, sociale e politica dei loro territori nel dopoguerra: di questo abbiamo portato testimonianza agli studenti, consapevoli dell’importanza di mantenere viva la memoria per procedere con consapevolezza e responsabilità verso un futuro di pace».





