Economia
Arezzo, territorio resiliente ma in rallentamento. Il 58% delle famiglie non può farsi carico di una spesa imprevista di 3000€
È stato presentato alla Borsa Merci il nuovo Rapporto “Arezzo 2030”, realizzato dalla Camera di Commercio Arezzo-Siena e dall’Università di Siena, con la collaborazione di ACLI e Movimento Cristiano dei Lavoratori. Un lavoro articolato che fotografa la situazione socio-economica della provincia e individua le priorità per uno sviluppo sostenibile da qui al 2030.
Ad aprire i lavori il presidente Massimo Guasconi, che ha evidenziato come l’approfondita analisi degli indicatori economici e sociali consenta di definire “una chiara direttrice strategica per sostenere lo sviluppo sostenibile della provincia, proprio nel decennale dall’avvio dell’Agenda ONU 2030”. Guasconi ha sottolineato però che, nonostante l’impegno globale, “solo il 17% dei target dell’Agenda 2030 sono oggi sulla strada corretta per essere raggiunti”, richiamando anche le criticità evidenziate dal rapporto ASviS a livello nazionale.
Economia: crescita moderata, ma struttura competitiva
Dai dati Prometeia, presentati dal segretario generale Marco Randellini, emerge una provincia solida ma in rallentamento:
Valore aggiunto 2025: +0,5%, con previsione +0,7% nel 2026
Servizi: accelerazione dal +0,3% (2025) al +1,1% (2026)
Industria: stabile e positiva (+0,7% nel 2025; +0,5% nel 2026)
Costruzioni: forte contrazione prevista per il 2026 (–2,3%) dopo il picco da bonus fiscali
Agricoltura: unico settore in calo costante (–1,5% nel 2025, –1,1% nel 2026)
Sul fronte lavoro:
Tasso di disoccupazione 2025: 4,2% (ben sotto la media nazionale)
Disoccupazione giovanile: 19,5% (ancora critica)
Occupazione complessiva: –0,5% nel 2025; +0,2% nel 2026
Andamento positivo, invece, per le famiglie:
Reddito disponibile: +3,1% nel 2025 e +2,4% nel 2026
Consumi: +2,6% nel 2025 e +2,5% nel 2026
Export e innovazione restano i motori della competitività
Randellini ricorda che Arezzo è la provincia più export-oriented della Toscana, con un valore pari al 132,1% del valore aggiunto, tra i più alti in Italia.
Nel primo semestre 2025 si registra una crescita del +4,5%, mentre le proiezioni complessive per l’anno parlano di un possibile –3,8%, seguito però da un rimbalzo previsto nel 2026 (+1,9%).
Sul fronte dell’innovazione:
5ª provincia in Toscana per numero di startup innovative
4ª per PMI innovative, concentrate soprattutto nel comparto software e consulenza informatica
Demografia: una trasformazione strutturale
Il quadro demografico, illustrato dalla docente Cinzia Buccianti, conferma una tendenza nota in tutta Italia ma particolarmente sensibile anche nel territorio aretino:
calo della natalità (5,6 nati per 1.000 abitanti nel 2024)
incremento degli over 65
saldo migratorio positivo con l’estero (5,6 per 1.000 abitanti nel 2024)
Secondo le conclusioni dello studio:
La principale sfida non è solo arginare l’invecchiamento, ma garantire che i servizi, l’assistenza e le infrastrutture territoriali siano ripensati in modo sostenibile per una popolazione che cambia.
Verso il 2030: priorità e raccomandazioni
Dalle conclusioni del rapporto emerge una chiave di lettura centrale: la resilienza della struttura economica non basta più, se non si accompagna a una diffusione capillare della crescita e dell’innovazione.
La provincia dovrà puntare su:
attrattività per giovani e famiglie
rafforzamento dei servizi territoriali e sanitari
mobilità e infrastrutture efficienti
transizione ambientale e digitale delle imprese
qualificazione del lavoro e prevenzione del mismatch competenze–occupazione
📌 In sintesi
Arezzo entra nel 2026 con fondamenta economiche solide e una forte vocazione industriale e all’export. Tuttavia, l’economia cresce più lentamente, il calo demografico avanza e la sfida è trasformare ricchezza e competitività in sviluppo sostenibile, inclusivo e diffuso.
📌 Economia +0,5% (2025) → +0,7% (2026)
🏭 Industria +0,7% | 🛠 Costruzioni –2,3% (2026)
🌍 Export 132% del V.A. | +1,9% previsto 2026
👥 Disoccupazione 4,2% | Giovani 19,5%
💶 Reddito famiglie +3,1% (2025) → +2,4% (2026)
📉 Agricoltura –1,5% | –1,1% (2026)
Dopo l’introduzione del Presidente Massimo Guasconi, il Segretario Generale Marco Randellini e la docente dell’Università di Siena Francesca Gagliardi hanno presentato l’edizione 2025 del rapporto. Rapporto_Arezzo2030_2025Gagliardi_Presentazione Arezzo2030 UNISI 02-12-2025
Prima dell’intervento finale del Prof. Andrea Bucelli dell’Università di Firenze è stato presentato lo studio su “La trasformazione demografica della provincia di Arezzo” realizzato da Cinzia Buccianti, docente di demografia dell’Università di Siena. Buccianti_Slide 2025_12_02
“Grazie a questa accurata analisi dei principali indicatori del territorio – evidenzia il Presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena, Massimo Guasconi – possiamo definire una chiara direttrice strategica per sostenere lo sviluppo sostenibile della provincia di Arezzo proprio a 10 anni dall’approvazione dell’Agenda 2030. A livello mondiale però solo il 17% dei target totali è sulla buona strada per essere raggiunto entro il 2030. Anche l’Unione Europea, pur essendo stata un leader nello sviluppo sostenibile, ha dimezzato drasticamente il proprio ritmo di avanzamento e per quanto concerne il nostro paese, come evidenziato dal Rapporto ASviS 2025, quasi il 60% dei 38 target analizzati non sarà conseguito .Il nostro impegno locale deve intensificarsi, integrando sempre più gli obiettivi di sostenibilità nelle politiche economiche e sociali della provincia. Dobbiamo tradurre la resilienza economica in una crescita che sia davvero sostenibile e inclusiva per il nostro territorio.
“Resilienza economica che è peraltro confermata – prosegue Guasconi – dalle stime sul consuntivo economico 2025 e delle previsioni per il 2026 elaborate da Prometeia, una delle più importanti società europee di consulenza e ricerca economica. L’economia provinciale sta avendo una crescita reale seppur moderata con un valore aggiunto provinciale che raggiungerà poco più di 11,3 miliardi di euro entro la fine del 2025, segnando un aumento dello 0,5%. Per il 2026, le stime restano moderatamente positive, con un incremento atteso del +0,7%, anche se sono tante le incognite che possono modificare sensibilmente lo scenario. A livello settoriale, i Servizi (61,1% del V.A.), accelerano da un +0,3% nel 2025 a un più deciso +1,1% nel 2026, l ‘Industria (30% del V.A.) si conferma solida, registrando una crescita positiva e stabile intorno allo +0,7% nel 2025 e +0,5% nel 2026. Il settore delle Costruzioni vive una fase di transizione: sostenuto dagli incentivi e dal PNRR, segna un +1,7% nel 2025, ma è prevista una netta inversione di rotta nel 2026, con una brusca contrazione del -2,3% dovuta all’esaurimento delle agevolazioni. L’Agricoltura (3,1% del V.A.) è l’unico comparto che mostra un andamento negativo costante, con perdite previste sia nel 2025 (-1,5%) che nel 2026 (-1,1%). Sul fronte dell’occupazione, per quanto riguarda gli occupati nel 2025 si prevede una flessione del -0,5% in leggera ripresa nel 2026 con un incremento stimato del +0,2%. Positivi i dati relativi all’andamento del reddito disponibile delle famiglie aretine: il 2025 evidenzia un incremento del 3,1% che dovrebbe trovare una sostanziale conferma anche nel corso del 2026, con un aumento stimato del +2,4%. Anche la spesa per consumi finali delle famiglie ha un andamento positivo: le stime indicano infatti un aumento del 2,6% nel 2025 % e del 2,5% nel 2026.Infine, le proiezioni relative all’export che si basano su un dato molto parziale e sono soggette a notevoli margini di incertezza. Tali stime indicano una riduzione del -3,8% nel 2025 (rispetto al 2024), alla quale dovrebbe seguire una crescita dell’1,9% nel corso del 2026”
“Fra i 17 obbiettivi dell’Agenda 2030, che hanno comunque tutti ricadute sul contesto economico Presentazione Randellini – spiega Marco Randellini, Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo-Siena – due sono in particolare quelli più importanti per una analisi congiunturale dell’economia aretina: l’obbiettivo 8 e quello 9. I dati riconducibili all’’Obiettivo 8, relativo alla promozione del lavoro dignitoso e della crescita economica, evidenziano, come dopo la vigorosa ripresa post-pandemica che ci aveva permesso di recuperare i livelli pre-crisi, si si debba registrare un sensibile rallentamento: la crescita in termini reali si è ridotta arrivando, , come ricordava anche il Presidente, a una stima prudenziale di +0,5% per il 2025. Il nostro valore aggiunto pro capite si attesta a 34.562 euro nel 2025 e sebbene questo livello sia superiore alla media nazionale, è ancora inferiore alla media regionale toscana. Sul fronte del lavoro, il dato è più confortante: il tasso di disoccupazione (4,2%) e la disoccupazione femminile (4,8%) sono nettamente migliori rispetto alla media nazionale. La vera sfida resta la disoccupazione giovanile, che pur essendo in calo, è ancora al 19,5%. Dopo un forte aumento nel 2024, nei primi nove mesi del 2025 si registra un complessivo rallentamento nell’uso della Cassa Integrazione, pur con un aumento della CIG Straordinaria in alcuni settori chiave.”
“Passando all’Obiettivo 9, incentrato soprattutto su innovazione e sviluppo industriale e infrastrutturale – prosegue Marco Randellini – Arezzo si conferma come la provincia con la più alta incidenza dell’export sul valore aggiunto (132,1%) a livello regionale e ai vertici delle province italiane. Il saldo commerciale è in forte attivo, pari a +2,84 miliardi di euro nel 2024. e l’’andamento delle esportazioni nel primo semestre 2025 è del +4,5% complessivo. Infine, sul fronte dell’innovazione, Arezzo è la quinta provincia in Toscana per numero di start-up innovative e la quarta per PMI innovative, prevalentemente concentrate nel settore del software e della consulenza informatica. Il numero totale delle imprese in provincia è in progressiva riduzione (-0,4% negli ultimi 12 mesi). Questo trend nasconde una crescita significativa delle società di capitale (+1,5%) e delle imprese straniere (+4,3%), a fronte di una flessione nelle imprese individuali, artigiane e giovanili. Tra gli obiettivi strategici che il report Arezzo 2030 delinea, uno è di fondamentale rilevanza: tradurre la solida tenuta del mercato del lavoro e la forza propulsiva dell’export in una crescita economica capillarmente più diffusa e pienamente sostenibile, in armonia con i principi dell’Agenda 2030.”




