Eventi e Cultura
“Mille anni di notazione musicale guidoniana”: ad Arezzo il convegno internazionale e la mostra dedicata
Tre giornate dedicate alla ricerca musicologica internazionale e allo studio della scrittura musicale di Guido d’Arezzo.
Per l’occasione verrà allestita la mostra “Con gli occhi della città” nel percorso museale della Fraternita dei Laici che inaugurerà il 19 dicembre con una selezione di codici e frammenti musicali degli archivi aretini e della Biblioteca “Città di Arezzo”
Arezzo, 1 dicembre 2025 – Tre giornate di approfondimento dedicate alla figura di Guido d’Arezzo e all’evoluzione della notazione musicale: la Fondazione Guido d’Arezzo in collaborazione con la Confraternita dei Laici presenta il Convegno Internazionale di Studi “Mille anni di notazione musicale guidoniana”, in programma da martedì 2 a giovedì 4 dicembre presso il Palazzo della Fraternita dei Laici (Piazza Grande). A cura del Centro Studi Guidoniani e di Mauro Casadei Turroni Monti dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Cecilia Luzzi del Conservatorio di Cesena-Rimini, Stefano Mengozzi della University of Michigan e Marco Uvietta dell’Università di Trento, l’evento vedrà la partecipazione di studiosi provenienti da università e centri di ricerca italiani e internazionali, offrendo un’occasione unica per indagare la continuità e le trasformazioni della scrittura musicale nel corso dei secoli e riaffermare il ruolo di Arezzo come culla della moderna notazione. Da non perdere la mostra “Con gli occhi della città” all’interno del percorso museale della Fraternita dei Laici, che inaugurerà il 19 dicembre alle 17 e sarà visitabile fino al 28 febbraio 2026, e che presenterà una preziosa selezione di codici e frammenti musicali medievali e rinascimentali provenienti dagli archivi aretini e dalla Biblioteca “Città di Arezzo”.
La mostra presenta testimonianze dirette dell’evoluzione della notazione guidoniana e del ruolo cruciale svolto dalla città nella storia musicale occidentale. Saranno visibili manoscritti liturgici in notazione su rigo e in notazione quadrata su tetragramma, molti dei quali mai esposti al pubblico, provenienti dalla Cattedrale, dalla Pieve di Santa Maria, dall’eremo di Camaldoli e da antichi fondi ecclesiastici e civili. Il percorso espositivo si integrerà con contenuti multimediali che guideranno i visitatori attraverso le tappe principali dello sviluppo della notazione, con particolare attenzione alla figura di Guido d’Arezzo e al contesto della cittadella vescovile di Pionta, luogo in cui il maestro mise a punto i suoi innovativi metodi pedagogici.
«L’evento dedicato a Guido d’Arezzo si articola in due momenti principali – dichiara Pierluigi Rossi, primo Rettore della Fraternità dei Laici – Il primo è un grande convegno internazionale in cui sarà presentata una ricerca musicologica e storica sulla figura di Guido Monaco, approfondendo il contesto culturale, economico, religioso e sociale dell’Arezzo di mille anni fa. Il secondo è la mostra alla Confraternita dei Laici, nata dall’esigenza di recuperare e valorizzare la figura di Guido d’Arezzo come simbolo identitario della nostra città. È un lavoro a cui, insieme ai miei collaboratori, stiamo dedicando grande impegno».
«Con il convegno e la mostra intendiamo celebrare il millenario della notazione guidoniana – dichiara Cecilia Luzzi, coordinatrice del Centro Studi Guidoniani – Dopo il 1023 Guido d’Arezzo venne chiamato dal vescovo Teodaldo proprio ad Arezzo, per sviluppare e diffondere le sue innovazioni in collaborazione con i cantori del Duomo. In mostra esporremo codici e frammenti di codici che permetteranno ai visitatori di vedere come era strutturata la notazione di Guido e come si è evoluta nei sei secoli successivi. Sarà inoltre presente un approfondimento curato da Pierluigi Ricciardello dedicato al Pionta, il luogo in cui Guido viveva e lavorava all’interno della cittadella vescovile».
«Un’attenzione particolare sarà dedicata al Pionta, una risorsa storica fondamentale per la nostra città – aggiunge Pierluigi Licciardello dell’Università di Bologna – Attraverso i secoli, l’area divenne sede del vescovado di Arezzo e, intorno all’anno Mille, accolse Guido Monaco, che qui poté sviluppare le sue teorie e i suoi metodi di insegnamento. Sul Pionta sorsero due chiese, una dedicata a San Donato, l’altra a Santa Maria e Santo Stefano, arricchite nel tempo da monumenti, marmi e opere d’arte di grande valore, fino al loro improvviso abbattimento nel 1561. Comprendere la storia e l’importanza di questo luogo significa riconoscere la matrice delle innovazioni di Guido, di cui la mostra presenterà i manoscritti e i risultati più significativi».
Il convegno si aprirà martedì 2 dicembre ore 15:00 con i saluti istituzionali del Sindaco Alessandro Ghinelli, in qualità di Presidente della Fondazione, e di Pierluigi Rossi, Primo Rettore della Fraternita dei Laici. Seguirà la prima sessione, dedicata alle notazioni del canto liturgico e curata da Cesarino Ruini dell’Università di Bologna. Nel corso del pomeriggio interverranno Giovanni Varelli con un aggiornamento sul progetto RIGO dedicato alla “Rivoluzione Guidoniana”, Angelo Rusconi con una panoramica sui rapporti tra oralità, memoria e scrittura nel contesto del canto liturgico, Luisa Nardini con un’analisi delle connessioni tra notazione e modalità nei manoscritti beneventani, e Ilaria Fusani con uno studio sui processi di integrazione del rigo nell’area tosco-emiliana. La sessione proseguirà con gli interventi di Milena Basili sul codice Angelica 123 e di Stefania Roncroffi sui libri liturgici dell’Appennino tosco-emiliano, per concludersi con Mauro Casadei Turroni Monti che presenterà un nuovo frammento di “Proprium” databile tra XI e XII secolo conservato presso la Biblioteca Manfrediana di Faenza.
Si prosegue mercoledì 3 dicembre ore 9:30 con la sessione dedicata alla notazione, alla grammatica musicale e alla cultura d’élite nel tardo Medioevo, coordinata da Stefano Campagnolo, direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Interverranno Michele Epifani, Philippe Vendrix, Antonio Calvia, Lucia Marchi e Murray Steib con contributi su temi che spaziano dalla notazione trecentesca all’evoluzione delle laude, fino alla trattatistica mensurale e ai problemi interpretativi legati alla notazione tardomedievale. Nel pomeriggio, a partire dalle 15, la sessione curata da Stefano Mengozzi sarà dedicata alle prassi esecutive e alla teoria tra Cinque e Seicento, con interventi di Emily Zazulia su Palestrina e sulle funzioni della notazione cinquecentesca, di Marco Mangani sulle sopravvivenze del canone in epoca tardo-rinascimentale, di Vania Dal Maso sulla notazione per strumenti a tastiera e di Arnaldo Morelli sulla resilienza della scrittura in partitura tra Frescobaldi e Casini.
La giornata proseguirà alle 17:30 con un concerto dedicato al madrigale “Anchor che col partire” di Cipriano de Rore, presentato nelle sue molteplici testimonianze in spartitura, intavolatura e fantasia per strumento a tasto tra Cinquecento e Seicento, con l’esecuzione al clavicembalo di Vania Dal Maso. Nell’occasione sarà inoltre presentato il volume Verba scripta videmus. Pagine scelte tra Guido d’Arezzo e dintorni, di Cesarino Ruini, a cura di Mauro Casadei Turroni Monti e con prefazione di Lorenzo Bianconi.
La sessione conclusiva del 4 dicembre, a partire dalle 9:30, sarà dedicata alle pratiche e alle estetiche della notazione moderna e contemporanea sotto la guida di Marco Uvietta. I contributi di Claudio Toscani, Andrea Valle, Nicola Verzina e Annamaria Federici esploreranno la relazione tra scrittura e realtà sonora nel teatro musicale, la notazione come interfaccia tra suono e performance, le pratiche aleatorie nell’ultima produzione di Bruno Maderna e le specificità della composizione elettroacustica.
La programmazione della Fondazione, ente presieduto dal sindaco della città Alessandro Ghinelli e diretto da Lorenzo Cinatti, a cui dal 2018 è affidata dal Comune di Arezzo la gestione delle attività e dei presidi culturali sul territorio, conferma ancora una volta il suo ruolo di punto di riferimento nel panorama culturale della città toscana e non solo. Sarà possibile seguire il convegno in diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione Guido D’Arezzo www.youtube.com/c/FondazioneGuidodArezzo (info: www.fondazioneguidodarezzo.com).
INFO
Fondazione Guido d’Arezzo
corso Italia, 102 – Arezzo
0575 377430
fondazioneguidodarezzo.com




