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lunedì | 01-12-2025

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Sanità

La Asl Toscana sud est ottiene la certificazione di qualità per il percorso dei farmaci oncologici vescicali

Riconosciuta l’efficacia del percorso aziendale per somministrare le terapie anche negli ospedali e ambulatori più vicini al domicilio: meno spostamenti, più sicurezza e qualità di vita per le persone.

Un riconoscimento per la qualità del percorso di prescrizione, preparazione e somministrazione dei farmaci utilizzati nel trattamento dei tumori vescicali. La Asl Toscana sud est ottiene la certificazione di un percorso aziendale innovativo che consente di somministrate le terapie per i trattamenti oncologici della vescica anche negli ospedali e negli ambulatori territoriali più vicini al domicilio, riducendo spostamenti e disagi e migliorando la qualità di vita dei pazienti. Il progetto, presentato il 21 novembre scorso a Roma nell’ambito di PharmacON 2025 – il convegno nazionale promosso dalla SIFO – è frutto di un lavoro pluriennale che ha coinvolto diverse strutture dell’Azienda con l’obiettivo di rendere le terapie oncologiche più sicure e più vicine ai bisogni delle persone.

A illustrare i risultati è stato il dottor Gianluca Lacerenza, direttore della Rete Farmaceutica Ospedaliera della Asl Tse e responsabile scientifico del “Progetto per un disciplinare per l’erogazione di farmaci per instillazione vescicale nel territorio”, sviluppato per ottimizzare l’utilizzo di due farmaci fondamentali in ambito urologico. “L’innovazione centrale – spiega – consiste nell’introduzione in commercio di farmaci dotati di dispositivi medici a circuito chiuso, ovvero che consentono una preparazione e una somministrazione sigillate, evitando dispersioni nell’ambiente. Questa tecnologia assicura standard elevati e tutela sia gli operatori sia i pazienti. Grazie alla diffusione di questi sistemi e all’elaborazione di una prassi aziendale dedicata, è oggi possibile manipolare farmaci a stabilità molto breve anche al di fuori dei laboratori di galenica oncologica di Arezzo e Grosseto. Ciò permette di effettuare le somministrazioni nei presidi territoriali più vicini alla casa delle persone, riducendo i disagi e migliorando concretamente il percorso terapeutico”.

“I risultati raggiunti vanno oltre l’aspetto puramente clinico, toccando la sfera logistica, sociale e formativa del personale – sottolinea la dottoressa Barbara Meini, Direttrice del Dipartimento Politiche del Farmaco della Asl Toscana sud est – e sono frutto di una sinergia multidisciplinare e multiprofessionale che coinvolgono il Dipartimento Oncologico, il Dipartimento delle Professioni Infermieristiche ed Ostetriche, l’Area Urologica, il Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale (SPP) e l’Unità Operativa Autorizzazione, Qualità, Accreditamento e Rischio Clinico. Il nuovo protocollo ha previsto una analisi pro-attiva dei rischi al fine di garantire la massima sicurezza degli operatori sanitari e dei pazienti e prevede ora la formazione capillare del personale sanitario, estendendo le competenze all’interno dell’azienda anche a chi non era coinvolto nel gruppo iniziale; a completamento del percorso, è stato inoltre elaborato nuovo materiale informativo dedicato al paziente, per garantire trasparenza e piena consapevolezza in ogni fase della terapia”.

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