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martedì | 02-12-2025

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Notiziario Aretino

Black out semaforo e black friday. Greta Thunberg alla Città del Natale?

Grossi disagi in settimana per il semaforo fuori servizio all’incrocio fuori Porta San Lorentino. Essendo un punto cruciale per il traffico cittadino, ci sono stati molte segnalazioni e proteste, ma la situazione si è risolta solo a fine settimana. Nel frattempo, durante i giorni di semaforo fuori servizio, si sono viste precedenze date col sistema dell'”Ambarabacicciccoccò”, code e pericoli vari. L’anarchia è regnata sovrana e la gente che arrivava, vedendo solo il giallo lampeggiante diceva: “Han messo le luci a intermittenza per fare anche qui le luci della Città del Natale”. Altri invece esclamavano: “Oh vai! Funziona solo il giallo…i cinesi han comprato anche questi!”. E altri ancora: “Quest’anno una madonna, oltre che per il Presepe, va messa in conto anche per questo incrocio”. I pedoni, per attraversare tornavano a casa col torcicollo a forza di guardare a destra e a sinistra, neanche fossero stati a vedere le partite della Coppa Davis di tennis a Bologna. Resta il fatto che la situazione era talmente ingarbugliata che chi veniva in auto da via Dovizi suonava a quelli che arrivavano da Via Marco Perennio, che facevano altrettanto con quelli provenienti da Via Benedetto Varchi. Neanche a un matrimonio si sentiva suonare così e in tutto ‘sto suonare, pare che la Chimera sotto la Porta San Lorentino si sia messa le zampe sulle orecchie più di una volta, mentre se l’è messe anche sugli occhi quando contemporaneamente, dalle tre direzioni, le auto provavano a entrare insieme nella porta stessa per andare in Via Leone Leoni. Al che la Chimera stessa deve aver pensato che se lo sa quella originale a Firenze, col cacchio che chiede di tornare a Arezzo! Insomma, la situazione era completamente al buio e il fatto che ci si trovasse fuori Porta Buia non aiutava molto. A fine settimana finalmente il semaforo è tornato funzionante, ma ora pare si tratti di semaforo “intelligente”, con il rosso che dura quanto un rosso dentro la sede del PD e il verde che dura quanto uno scrollo di pisciata. Speriamo ora la situazione migliori, ma agli automobilisti e pedoni è consigliabile portare dietro un paio di dadi del Monopoli, così in caso di black out del semaforo, la precedenza ci si gioca con quelli. Per molti ciclisti non è necessario, tanto loro fanno come cazzo gli pare e sono all’oscuro degli eventi (nel senso che in molti non hanno nemmeno il lume).
La scorsa settimana, la famosa attivista svedese Greta Thunberg, in questi giorni in Italia, è stata fermata e poi allontanata con DASPO da Venezia, con altri attivisti svedesi, per avere colorato di verde il
Canal Grande, per protesta contro l’immobilismo per l’emergenza climatica. Ebbene, proprio la Thunberg, impegnata in questi giorni in altre manifestazioni anche a Genova e Roma, avrebbe in programma di venire anche a Arezzo in occasione della Città del Natale e ci ha detto, in esclusiva, le attività che sarebbero in programma nella nostra città:
“Per prima cosa io e i miei amici attivisti, come a Venezia, coloreremo tutte le buche cittadine in sgargianti colori, se ce la faremo a farle tutte e considerando i tanti colori usati, a confronto i colori della Città del Natale diventano una gettata di cemento.
Volevamo poi andare al Forum Risk Management a protestare sui rischi sulla salute a causa dell’inquinamento. Ma toccava fare la prenotazione al CUP e il posto ci toccava a maggio. Poi protesteremo contro la Stazione MedioEtruria a Creti, ma a Creti decatti* se ci si arriva con la macchina, figuriamoci poi col treno.” (*termine evidentemente usato anche in Svezia).
“Poi, sul tema del riscaldamento globale faremo iniziative a sollecitare l’abbassamento di un grado e mezzo della temperatura del pianeta, ma dobbiamo ammettere che voi, col Palazzo del Pero che è sempre 2 o 3 gradi sotto a tutto resto della terra, siete a buon punto. E vi dobbiamo anche fare complimenti sull’inquinamento luminoso. La vostra illuminazione pubblica, simile a quella delle Cappelle del Commiato, va incontro alle nostre richieste. Va detto che voi aretini a noi rimanete simpatici e poi siete come noi svedesi… pigliate fuoco subito! E voi senza neanche essere fiammiferi!”.
È trascorso anche ad Arezzo il vero e originale Black Friday, ovvero il venerdì che negli USA segue il giorno del Ringraziamento, con l’inizio dello shopping natalizio e relative offerte (negli USA, in affari il nero è il colore dei profitti). In realtà invece, pare che tutto cominci a fine 1800, da un immigrato aretino appena arrivato negli USA, che con forti problemi di stitichezza dovuti al cambio d’ora e climatico, chiese una forte purga che non ebbe effetto per tutta la settimana, tranne al venerdì quando fece il primo bioccolo. E quindi il termine dal bioccolo del venerdì, venne presto storpiato da biock friday fino a black friday. I tanto declamati sconti però per ora non di vedono e, anzi, la TARI di black ha fatto diventare gli umori degli aretini, mentre anche con Nuove Acque, quando vai a pagare, per la rabbia il black arriva subito, perchè ti va via il lume dagli occhi. Forse lo chiamano black friday, perchè per tradurlo in venerdì nero fa impressione e verrebbe da dire: “Anche quell’altri giorni non son parecchio meglio!”
Per carità, c’è chi a Arezzo, negli anni 70/80, col “nero” ci ha fatto fortune, ma ultimamente il nero funziona solo nella moda, perchè “afina” e snellisce. Quindi ora basta con sti Black Friday, che ci avete bel che afienato e il fieno ora serve per fare i Presepi…  sennò che Città del Natale siamo?
E a proposito di Città del Natale, continuiamo la pubblicazione di parole o frasi estremamente aretine, di difficile comprensione per i turisti, a cui veniamo incontro:
“M’HAi AFIENATO” (mi hai stancato) Se rumate e fate rumare fra i banchi, senza comprare niente, è facile che il titolare ve lo dica…
“GARGAROZZO” (punto della gola sopra la tiroide dove va messa la sciarpa o lo scaldacollo appena comprati).
“LUPINELLI” (non animali, ma ricrescenze nella pianta dei piedi che prendono a camminare tanto mentre si è giustamente distratti dalle bellezze delle attrazioni).
“O CREPA IL VERRO O SCHIANTA LA TROIA” (modo di dire del punto del non ritorno..simile “a o la va o la spacca”). In uso nel momento in cui si è incerti nel prendere il biglietto per la ruota panoranica o rinunciare temendo per il freddo.
E per finire il proverbio della settimana: “Lo diceva il Dotto S. Agostino, se vuoi evitare il casino… prega funzioni il semaforo a San Lorentino!”