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martedì | 25-11-2025

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Violenza di genere Arezzo: più richieste d’aiuto, fenomeno strutturale e forte impatto sui minori

Arezzo – In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’associazione Pronto Donna diffonde i dati 2024 del Centro Antiviolenza, unico riferimento per l’intera provincia di Arezzo. Numeri che raccontano un fenomeno costante e strutturale, non un’emergenza improvvisa.

Nel corso dell’ultimo anno 435 donne hanno chiesto aiuto al CAV, e 323 di loro (74%) lo hanno fatto per la prima volta. La violenza riguarda tutte le fasce d’età: le più numerose sono tra i 40 e i 49 anni (26%) e tra i 30 e i 39 anni (25%), ma non mancano giovani, donne mature e anche over 70. La maggior parte delle donne accolte è italiana (65,5%).

Il dato più preoccupante riguarda il contesto in cui la violenza nasce: quasi la metà delle donne subisce maltrattamenti dal partner attuale (48,28%), percentuale che sale al 71,95% considerando anche gli ex. Grave anche l’impatto sui bambini: 495 tra figli e figlie coinvolti, l’80% minori, spesso testimoni diretti delle violenze.

Per quanto riguarda le forme di maltrattamento, la violenza psicologica è quella più diffusa (49,43%), seguita dalla fisica (40,23%), dalla violenza economica (12,64%) e dallo stalking (8,97%). Il 30% delle donne non ha stabilità economica, elemento che spesso ostacola l’autonomia e l’uscita dalla relazione abusiva.

Il percorso di protezione coinvolge una forte rete territoriale: il 74,71% delle donne è in contatto anche con altri servizi, mentre quasi la metà arriva al CAV senza aver sporto denuncia (48,51%), segno che la denuncia non è il punto di partenza ma, spesso, un punto di arrivo. Solo il 6,17% ritira la denuncia, a dimostrazione che un supporto solido permette di non restare sole nel percorso.

Nel 2024 Pronto Donna ha gestito 1 Casa Rifugio e 3 Case di Seconda Accoglienza. In Casa Rifugio sono state accolte 8 donne (età media 52 anni), in parte con figli piccoli. Nessuna è potuta rientrare in sicurezza nella propria abitazione: tre hanno proseguito il percorso in seconda accoglienza, due hanno raggiunto autonomia parziale e una ha interrotto il percorso. Nelle strutture di seconda accoglienza sono state ospitate 6 donne (età media 44 anni), due con figli minori.

«La violenza contro le donne è un problema di tutti», sottolinea la presidente Ursula Armstrong, ricordando l’importanza della comunità e della scuola nella prevenzione. La direttrice Elisa Serafini ribadisce: «La violenza non è un raptus, ma un sistema di controllo che si ripete e si radica nel tempo».

📌 Le richieste di aiuto

Nel 2024 il CAV Pronto Donna ha registrato:

  • 435 donne accolte

  • 323 alla prima richiesta di aiuto (74,25%)

  • Supporto garantito tramite:

    • Sede centrale (lun–ven, 9:00–13:00 / 15:00–18:00)

    • Punto d’ascolto Foiano della Chiana (lunedì, 15:00–18:00)

📌 Chi subisce violenza

La violenza colpisce in modo trasversale le fasce d’età:

Fascia d’età Percentuale
40–49 anni ~26%
30–39 anni ~25%
50–59 anni 16,09%
18–29 anni 15,63%
60–69 anni 5,75%
Over 70 5,52%
Minori 0,69%
  • 65,52% delle donne sono italiane

  • 48,28% subisce violenza dal partner attuale

  • 71,95% se si includono anche gli ex compagni

Un dato particolarmente rilevante riguarda i figli:

  • 495 figli e figlie coinvolti

  • 80% minori, testimoni o vittime dirette della violenza

📌 Le forme di violenza

In tutte le situazioni è presente violenza psicologica. Le principali manifestazioni rilevate sono:

  • 49,43% – violenza psicologica

  • 40,23% – violenza fisica

  • 12,64% – violenza economica

  • 8,97% – stalking

  • 3,91% – violenza sessuale

  • 2,07% – mobbing

📌 Le condizioni economiche e la durata della violenza

  • 30% delle donne non ha stabilità economica

  • 12,64% si rivolge al CAV per violenza economica

  • Solo il 4,37% chiede aiuto dopo un singolo episodio, confermando che la violenza è un fenomeno continuativo e radicato, non un raptus improvviso.

📌 Il percorso di uscita della violenza: il ruolo della rete

  • 74,71% delle donne è stato preso in carico anche da altri servizi (Forze dell’Ordine, Servizi Sociali, Servizi Sanitari, ecc.)

  • 48,51% arriva al CAV senza aver sporto denuncia

    • La denuncia è un punto di arrivo, non una precondizione per il supporto.

  • Solo il 6,17% ritira la denuncia, segno che un sistema di protezione solido incoraggia la continuità del percorso.

📌 Il sistema dell’accoglienza

Nel 2024 Pronto Donna ha operato con:

  • 1 Casa Rifugio (indirizzo segreto per nuclei a rischio vita)

  • 2 Case di Seconda Accoglienza

  • 1 Casa di Seconda Accoglienza afferente al programma provinciale antiviolenza

Dati Casa Rifugio

  • 8 donne accolte

    • 50% italiane – 50% straniere

    • età media: 52,3 anni

  • 25% con figli minori (3 bambini da 1,5 mesi a 7 anni)

  • Esiti:

    • 0 rientri sicuri nella propria abitazione

    • 3 donne trasferite in seconda accoglienza

    • 2 donne raggiungono autonomia parziale

    • 1 donna abbandona e si affida ai familiari

Dati Case di Seconda Accoglienza

  • 6 donne accolte

    • 33,3% italiane – 66,7% straniere

    • età tra 31 e 67 anni (media 44,7)

    • 2 con figli minori

  • Esiti per le 5 donne che hanno concluso il percorso:

    • 1 rientro sicuro nella propria abitazione

    • 1 nuova abitazione autonoma

    • 1 autonomia parziale tramite rete amicale/lavorativa

    • 1 trasferimento in cohousing

    • 1 ritorno dal maltrattante