Cronaca
Asilo di Soci: al momento della tragedia 14 operatrici e 60 bambini. Istituita commissione interna. La piccola pianta appena fuori dalla porta della sezione
Non si placa il dolore a Soci dopo la tragedia avvenuta all’asilo “Ambarabà Ciccì Coccò”, dove il piccolo Leo ha perso la vita in circostanze improvvise e ancora tutte da chiarire. La struttura resta al momento sottoposta a sequestro penale: sigilli posti dalla Procura della Repubblica di Arezzo su disposizione della pm Angela Masiello, con il procuratore Gianfederica Dito che sta conducendo accertamenti a 360 gradi su dinamiche, contesto, procedure e responsabilità.
Le indagini
Gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze, acquisendo documenti e verificando turni, ruoli e protocolli educativi. Contestualmente sono in corso accertamenti tecnici sull’ambiente interno ed esterno dell’area in cui si è verificato l’incidente. La ricostruzione dei minuti immediatamente precedenti alla tragedia è ritenuta decisiva.
Altri elementi potrebbero emergere dall’esame autoptico disposto sul corpo del bimbo, composto presso l’obitorio dell’ospedale San Donato di Arezzo. Le analisi sono attese per la giornata di martedì 18 novembre.
La posizione di Koinè: collaborazione piena e commissione interna
Nel frattempo, nella giornata odierna, la cooperativa sociale Koinè, che gestisce il nido, ha diramato una nota ribadendo la piena fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine e confermando la propria volontà di collaborare senza riserve a ogni fase investigativa. Dopo aver fornito agli inquirenti tutta la documentazione e le testimonianze richieste, la cooperativa ha annunciato la creazione di una commissione interna. Il nuovo organismo — specifica Koinè — avrà «il solo obiettivo di verificare ogni dettaglio utile alla ricerca della verità» e gli esiti dei suoi lavori saranno messi integralmente a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Nel comunicato la cooperativa conferma quanto già dichiarato agli inquirenti e vengono riportati anche alcuni elementi organizzativi:
“Il personale è composto da 16 operatrici, di cui 11 educatrici e 5 assistenti. Al momento della tragedia, in relazione ai turni, erano in servizi 8 educatrici, 4 assistenti più la cuoca e l’aiuto cuoca: in totale 14 addetti. E’ opportuno sottolineare che il rapporto numerico con i 60 bambini del nido è perfettamente coerente con la normativa. Tutti gli addetti sono professionalmente formati e seguono regolarmente corsi di aggiornamento professionale. A questi elementi è possibile aggiungere la loro esperienza lavorativa e la passione umana e professionale con le quali lavorano. L’ambiente, sia quello interno che quello esterno, è perfettamente a norma come risulta dalle certificazioni previste dalle leggi. La piccola pianta non è un arredo del giardino, ma una componente di un progetto didattico: è immediatamente fuori della porta della sezione ed è oggetto di costante manutenzione”.
La comunità si stringe: una fiaccolata silenziosa per ricordare Leo
Mentre le indagini proseguono, Soci ha voluto dare una risposta collettiva e silenziosa al dolore. Ieri sera centinaia di persone hanno partecipato alla veglia di preghiera nella chiesa di San Niccolò e alla fiaccolata che ha raggiunto l’asilo. Famiglie, giovani e bambini hanno sfilato tra le vie del paese in un silenzio composto e toccante. La processione, scortata dalle forze dell’ordine, si è divisa in due tronconi per formare un abbraccio simbolico attorno alla struttura sotto sequestro.
Davanti all’ingresso dell’asilo, trasformato in un grande altare fatto di pupazzi, messaggi, fiori e candele, l’emozione è stata incontenibile. Nessuno slogan, nessuna protesta: solo silenzio, dolore, vicinanza e preghiera per Leo e per la sua famiglia.
Attesa e speranza: la comunità vuole verità
La comunità resta scossa e in attesa di risposte. Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni e, come confermato, la cooperativa Koinè metterà pienamente a disposizione la propria commissione interna per contribuire all’accertamento della verità.
Nel dolore di queste ore, Soci mantiene una certezza: Leo non sarà dimenticato, la sua famiglia non sarà lasciata sola. La verità, quando arriverà, sarà un passo necessario per elaborare una ferita che sta segnando un’intera comunità.





