Cronaca
Il cuore del Casentino batte per Leo: un silenzio che urla dolore nella notte di Soci
Una comunità intera raccolta nel dolore. È l’immagine che ieri sera Soci ha consegnato al Casentino e all’intero territorio: una chiesa gremita, un lungo corteo silenzioso, una fiaccolata che voleva essere un abbraccio. La veglia di preghiera si è svolta nella chiesa di San Niccolò, guidata dal parroco don José, che ha invitato i presenti all’unità e al sostegno reciproco in un momento di sofferenza collettiva. Intere famiglie, tantissimi giovani e bambini: nessuno ha voluto mancare all’appuntamento per ricordare il piccolo Leo, la cui scomparsa tragica e assurda ha lasciato un vuoto difficile da descrivere.
Al termine della celebrazione, la fiaccolata si è mossa dalla chiesa per raggiungere l’asilo Ambarabà Ciccì Coccò di via della Rena. Pochi centinaia di metri, percorsi però con passo lento e cuore pesante. La processione si è divisa in due tronconi, seguendo strade diverse per formare idealmente un abbraccio attorno alla scuola, oggi posta sotto sequestro penale. Un gesto simbolico, ma potentissimo, con cui il paese ha voluto stringersi alla famiglia del bambino e a tutti coloro che sono stati colpiti dalla tragedia.
Ad accompagnare il corteo tre auto dei Carabinieri. la Polizia Municipale, ambulanze della Misericordia di Bibbiena e Soci, presenti le associazioni di volontariato.. Nessun rumore, nessuno slogan, nessuna parola fuori posto: solo silenzio, a tratti irreale, ma che urla tutto il dolore possibile, lacrime e candele. La folla è transitata davanti all’ingresso dell’asilo, illuminato, trasformato in un altare fatto di peluche, messaggi, fiori, candele e lumini. Un luogo normalmente vissuto da voci e risate di bambini, ieri divenuto il simbolo di un dolore che non ha spiegazioni.
Un moto di commozione ha attraversato tutti i presenti nella fredda notte casentinese. In molti si sono abbracciati, altri hanno lasciato un messaggio o una candela, altri ancora si sono raccolti in preghiera. La comunità di Soci, del Casentino e dell’intera provincia ha voluto dire: “Non siete soli”.
In questi giorni difficili, resta una certezza: la tragedia ha colpito una famiglia, ma il dolore è di tutti.























