Politica
Centro sinistra in festa a Bibbiena: analisi del voto e incontro con il neo consigliere regionale Filippo Boni
Giovedì 6 novembre alle ore 19.30, alla Bocciofila di Bibbiena, si terrà un incontro pubblico con il neo consigliere regionale Filippo Boni eletto nella circoscrizione aretina, promosso dal gruppo del centro sinistra di Monte San Savino, per analizzare il risultato delle recenti elezioni regionali e riflettere sul futuro politico del territorio.
«Vogliamo innanzitutto ringraziare tutti gli elettori che hanno partecipato alla tornata elettorale e le persone che hanno sostenuto la campagna del centro sinistra e del Partito Democratico» — spiegano gli organizzatori —. «Il voto del 2025 ha confermato una netta affermazione del centro sinistra, la sconfitta del centro destra e, purtroppo, un astensionismo preoccupante».
In Toscana, infatti, ha votato meno della metà degli aventi diritto (47,7%), un dato che il gruppo definisce «un segnale d’allarme serio, che esprime sfiducia nei confronti della politica e che tutti i partiti, nessuno escluso, devono affrontare con responsabilità».
Il Partito Democratico, con il 34,4% dei consensi, si conferma «prima forza della Regione, premiando le politiche del presidente Eugenio Giani e la solidità della coalizione di centro sinistra». «La destra — proseguono — si è dimostrata divisa e debole, con Fratelli d’Italia ferma ai livelli delle Europee e la Lega ormai scomparsa in Toscana. Le provocazioni e i toni estremi non trovano spazio nella nostra regione».
Il voto in Casentino
Analizzando i risultati locali, il gruppo riconosce che nel Casentino «il quadro è più complesso».
«Qui il centro destra prevale di misura — spiegano —, ma il suo risultato è dovuto soprattutto all’inerzia di Fratelli d’Italia. La lista civica È Ora, legata al sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli, ha invece registrato un risultato deludente. Dopo sette anni da sindaco e cinque da assessore, a Bibbiena ottiene solo il 36% dei voti, con un 46% di astenuti».
«L’obiettivo dichiarato di “monopolizzare” il Casentino è fallito — aggiungono —. I sondaggi su cui si basava la sua campagna si sono rivelati totalmente fuori bersaglio: la lista, che lui stesso prevedeva al 6%, si è fermata al 2,4% a livello regionale, circa 30.000 voti, confermando la scarsa incidenza politica del progetto».
Critiche anche sul piano dei contenuti: «Parlare di viabilità, sanità e giovani quando il governo nazionale taglia fondi alla sanità pubblica e spinge i giovani all’emigrazione — osservano — appare incoerente e fuori contesto. Ancora più grave è la scelta di sostenere politiche che, secondo il Piano strategico delle Aree Interne, accompagnano territori come il nostro verso uno spopolamento irreversibile».
Il PD resta primo partito in Casentino
Il gruppo evidenzia che il PD resta la prima forza politica in Casentino con il 28%, seguito da È Ora al 23% e da Fratelli d’Italia al 20%, mentre la Lega è ormai residuale al 3%. Tuttavia, i dati sull’affluenza preoccupano: su 37.325 elettori, hanno votato solo 19.111 persone, ovvero il 51,8%.
«Abbiamo perso oltre 4.700 votanti rispetto al 2020 — affermano —. Non siamo riusciti a comunicare abbastanza i risultati ottenuti dalla Regione, dagli investimenti sulla sanità e sulla viabilità fino ai progetti di sviluppo turistico e industriale sostenuti dai fondi regionali e dal PNRR. Il centro destra, invece, non può rivendicare alcun merito concreto».
“Costruire unità e fiducia”
«Il Casentino resta un territorio diviso — concludono —, e questo deve spingerci a ricostruire unità e fiducia. Governare significa coinvolgere cittadini, imprese e associazioni, mettendo al centro la buona politica, quella che ancora esiste e che va dimostrata ogni giorno con i fatti».
L’appuntamento di giovedì 6 novembre sarà dunque «un’occasione per festeggiare il risultato, ringraziare gli elettori e soprattutto confrontarsi», spiegano gli organizzatori.
«Vi aspettiamo alla Bocciofila di Bibbiena alle 19.30, per un aperitivo con il nostro neo eletto consigliere Filippo Boni. La politica può cambiare le cose solo se ci mettiamo in gioco in prima persona».





