Politica
Le piazze saranno pure vecchie, ma le domande sono vive
Si può discutere se nel 2025 le piazze siano “roba “vecchia e se, come gli eventi “social”, il giorno dopo svaniscano nel feed.
Ma una cosa è certa: andare in piazza non è come fare una call su Zoom seduti in poltrona.
Non basta un click: serve fatica e convinzione. Ed è proprio per questo che conta.
Della manifestazione della CGIL di ieri restano le proposte, non solo le bandiere
Sanità pubblica diritto universale.
Da firmare subito la legge di iniziativa popolare per difenderla.
La privatizzazione non è un rischio teorico: si vede nelle liste d’attesa infinite, nei pronto soccorso al collasso, nei tagli ai finanziamenti.
E intanto sempre più persone rinunciano a curarsi.
Industria e lavoro.
La produzione industriale cala da 30 mesi.
Ma se si svuota la spina dorsale produttiva, di cosa campiamo?
I servizi, senza imprese e salari dignitosi, non li compra più nessuno.
Spesa militare alle stelle.
Meno fondi a scuola e sanità, più soldi alle armi.
Scelte “strategiche”? No: miopi e sbagliate.
Le piazze forse passeranno di moda, ma le domande che arrivano da lì sono vive




