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sabato | 25-10-2025

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Sport

Bucchi: “Senza i tifosi è la sconfitta del calcio, ma trasformiamo la difficoltà in forza”

A poche ore dalla trasferta di Terni, in programma oggi alle 14.30, Cristian Bucchi ha parlato in conferenza stampa del momento dell’Arezzo e delle insidie del match contro la Ternana.

Mister, quanto può pesare l’assenza dei tifosi amaranto sugli spalti?
«Tanto. I nostri tifosi riescono sempre a farci sentire come se giocassimo in casa, indipendentemente dall’avversario. Abbiamo ancora negli occhi le immagini di domenica scorsa e la spinta che ci hanno dato. Giocare senza di loro è un handicap, ma dovremo essere bravi a trasformare questa difficoltà in una motivazione ulteriore per fare una grande partita e renderli orgogliosi di noi.»

Per lei sarà una gara da ex: che sensazioni prova nel tornare a Terni?
«Ci sono già tornato più volte da ex. Nella mia carriera ho cambiato tante casacche, quindi so bene come separare l’aspetto professionale dalle amicizie. Sarà una gara tosta e bella: la Ternana ha superato momenti difficili, ha un organico forte, un allenatore di valore e un’identità precisa. Hanno inserito giovani interessanti in un gruppo esperto e stanno attraversando un ottimo momento. Mi aspetto una partita simile a quella di Ravenna: dura, equilibrata, tra due squadre che giocheranno per vincere senza fare calcoli.»

L’Arezzo non vince a Terni dal 1965/66. Come arriva la squadra a questa sfida?
«Stiamo bene. È stata una settimana più corta, ma ci siamo preparati con intensità. Abbiamo qualche acciaccato e un paio di assenti – Renzi e Dezi – ma per il resto il gruppo è tutto arruolabile

Proprio a Terni lei debuttò sulla panchina dell’Arezzo. Quella di oggi è la squadra che sognava di costruire?
«Sì, questo Arezzo mi rispecchia molto, sia dal punto di vista tecnico che caratteriale. Quella di un anno fa era una squadra che mi incuriosiva: volevo capire come avrebbe reagito contro una big come la Ternana, che allora lottava per il primo posto. Oggi vedo un gruppo che cresce, che affronta le sfide con personalità

Dopo la vittoria di Ravenna, ci sono ancora margini di miglioramento?
«Assolutamente sì. Siamo appena alla decima giornata di trentotto. La gara di Ravenna ci ha insegnato molto: anche le occasioni concesse sono nate da nostri errori, quindi dobbiamo imparare a sbagliare meno e a concretizzare di più. Ogni partita è diversa: ci sono avversari che concedono poco, ma dobbiamo essere bravi a crescere dentro le gare. Vincere uno scontro diretto è importante, dà entusiasmo, ma da lunedì abbiamo pensato solo alla Ternana. L’obiettivo è migliorare partita dopo partita e all’interno del campionato: abbiamo ancora ampi margini.»

Che rapporto ha con Liverani e che tipo di Ternana si aspetta? Iaccarino potrà essere della partita?
«Con Fabio c’è un rapporto bellissimo: abbiamo giocato insieme a Perugia, era già un allenatore in campo. Sta facendo molto bene, lo scorso anno ha sfiorato la Serie B ai rigori. Mi aspetto una Ternana duttile, con possibili variazioni di formazione. Quanto a Iaccarino, è un giocatore che porterei ovunque: ha qualità e mentalità da categorie superiori. Tutti devono sentirsi importanti: se vogliamo fare qualcosa di grande, dobbiamo saper convivere con i ballottaggi.»

Sull’FVS e le partite senza tifosi: è un calcio mutilato?
«L’FVS mi dà serenità, anche se domenica scorsa, rivedendo le immagini, per me c’erano due rigori. Ma più in generale, le partite senza tifosi sono il fallimento del nostro calcio. In un Paese che vive di questo sport, anche nelle categorie minori, significa che non siamo stati capaci di modernizzare gli stadi, né di varare una vera legge contro la violenza. È assurdo che sfide come Ascoli-Sambenedettese o Ternana-Arezzo si giochino senza pubblico. A Ravenna, domenica, l’atmosfera è stata splendida, merito di entrambe le tifoserie. Dobbiamo riportare negli stadi famiglie e bambini: questo è il calcio che tutti vorremmo.»

Video: da canali S.S. Arezzo