Eventi e Cultura
Pasolini, 50 anni dopo

San Giovanni Valdarno celebra Pier Paolo Pasolini, a cinquant’anni dalla scomparsa, con un progetto diffuso che intreccia cinema, letteratura e pensiero civile tra parole, immagini e visioni.
A cinquant’anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini, il Comune di San Giovanni Valdarno dedica al grande intellettuale italiano un ampio progetto culturale diffuso che attraverserà i mesi di ottobre e novembre 2025.
“Pasolini – 50 anni dopo” nasce dal desiderio di restituire un ritratto vivo, complesso e attuale di una delle voci più lucide e controcorrente del Novecento. Poeta, scrittore, cineasta, giornalista, polemista e profeta laico, Pasolini è stato una coscienza critica del Paese, capace di leggere con impressionante lungimiranza le trasformazioni sociali, politiche e culturali dell’Italia del suo tempo. Le sue parole, spesso provocatorie e scandalose, restano oggi di un’attualità disarmante: molte delle sue riflessioni sembrano scritte per descrivere il presente, più che il passato.
Il progetto si inserisce idealmente nel solco di un percorso già avviato nel 2022, quando San Giovanni Valdarno aveva reso omaggio a Pasolini nel centenario della nascita, aderendo alle celebrazioni nazionali con una serie di iniziative e incontri. Nello stesso anno, anche Valdarno Cinema aveva dedicato due appuntamenti speciali al regista e scrittore friulano sottolineando l’attenzione costante che la città rivolge alla sua figura.
L’iniziativa 2025 è realizzata con la compartecipazione economica del Consiglio Regionale della Toscana – nell’ambito del bando regionale di sostegno alla lettura a cui il Comune ha partecipato con un progetto risultato tra i più premiati – e con il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Toscana e del Comitato nazionale per il centenario della nascita di Pasolini.
Le attività si svolgeranno tra l’ultima settimana di ottobre e l’ultima di novembre, per abbracciare simbolicamente l’anniversario esatto della morte di Pasolini, avvenuta il 2 novembre 1975. Alcune delle iniziative prevedono il coinvolgimento diretto delle scuole superiori dell’intero Valdarno, aretino e fiorentino, in un’ottica di partecipazione attiva e di educazione alla lettura e al pensiero critico.
“Tra i più importanti intellettuali del Novecento – le parole del sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi e dell’assessore alla cultura Fabio Franchi – Pier Paolo Pasolini è stato una voce lucida, scomoda ma necessaria, capace di leggere il proprio tempo e denunciarne con coraggio le contraddizioni più profonde. Scrittore, poeta, cineasta e critico, ha incarnato fino in fondo il ruolo di coscienza critica del Paese, pagando di persona il prezzo della propria libertà di pensiero e della coerenza con i propri valori. Oggi, a cinquant’anni dalla sua scomparsa, la sua voce manca più che mai. In un’epoca segnata da conformismo e superficialità, Pasolini continua a ricordarci l’importanza di dubitare, di osservare la realtà con occhi attenti, di coltivare un pensiero libero e profondo. San Giovanni Valdarno, città da sempre attenta alla cultura come strumento di crescita civile, non poteva non rendergli omaggio. Pasolini – 50 anni dopo è un invito a riscoprirlo, a misurarci con la sua straordinaria attualità e a guardare il nostro presente attraverso il suo sguardo critico. Grazie al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Toscana e del Consiglio Regionale, oltre che alla collaborazione delle università toscane e dei principali centri di studi pasoliniani, abbiamo costruito un percorso che intreccia letture, visioni e parole. Dalla presentazione del libro di Riccardo Lestini, alla rassegna cinematografica dedicata ai suoi capolavori, fino al convegno Non esiste la fine. Parole per Pasolini, questo progetto vuole essere un modo per riflettere, insieme, su ciò che ancora oggi Pasolini ha da dirci”.
Il programma, articolato in tre sezioni – letture, visioni e parole – offrirà un percorso multidisciplinare capace di far emergere la straordinaria attualità dell’opera pasoliniana.
Il progetto si aprirà giovedì 23 ottobre alle 21,15 a Palomar, Casa della Cultura con la prima presentazione assoluta del libro “Un sacco de monnezza. La morte di Pasolini e il futuro dell’Italia” (SEED – Selvatiche Editrice) di Riccardo Lestini, scrittore, regista, saggista e insegnante, che collabora con l’Università di Firenze e il Centro Studi Aldo Palazzeschi, occupandosi di letteratura italiana contemporanea.
Il volume, che arriva in libreria proprio il giorno precedente l’incontro, intreccia la complessa storia giudiziaria del delitto Pasolini con l’analisi delle sue opere e una riflessione sull’Italia di oggi, in un dialogo serrato tra memoria e attualità.
A dialogare con l’autore sarà Alessandra Porri, docente di lettere, che curerà anche alcune letture insieme allo scrittore e attore Jacopo Parti.
La rassegna cinematografica prenderà il via mercoledì 29 ottobre alle 21,15 a Palomar con la proiezione di “Accattone” (1961), introdotta da Roberto Chiesi, critico cinematografico e responsabile del Centro Studi – Archivio Pasolini della Cineteca di Bologna.
Seguirà mercoledì 5 novembre alle 21,15, sempre a Palomar, la proiezione di “Uccellacci e uccellini” (1966), presentata dal saggista Carlo Menicatti.
Mercoledì 12 novembre sarà la volta di “Il Vangelo secondo Matteo” (1964), con una proiezione alle ore 9 al Cinema Teatro Masaccio dedicata agli studenti delle scuole superiori, e di “Il Decameron” (1971), proiettato alle 21,15 a Palomar, entrambe introdotte da Luigi Nepi, docente di cinema e cultura visuale presso l’Università di Firenze.
L’ultimo appuntamento cinematografico, mercoledì 19 novembre alle 21,15, proporrà una rassegna di cortometraggi che attraversano l’intero percorso creativo di Pasolini: La ricotta (1963), La terra vista dalla luna (1967), Che cosa sono le nuvole? (1968), La sequenza del fiore di carta (1969) e il documentario di Paolo Brunatto Pasolini e…la forma della città (1974). L’introduzione sarà curata da Daniele Corsi, professore associato presso l’Università per Stranieri di Siena.
Il cuore del progetto sarà il convegno di studi “Non esiste la fine. Parole per Pasolini”, che si terrà nella Pieve di San Giovanni Battista nelle giornate di venerdì 21 novembre (dalle 9 alle 18) e sabato 22 novembre (dalle 9 alle 13).
Il convegno – organizzato in collaborazione con tutte le Università della Toscana – nasce con l’intento di costruire una sorta di “alfabeto” pasoliniano: ogni intervento affronterà una parola-chiave che racchiude un nodo fondamentale dell’opera, del pensiero e della biografia dell’autore.
Curato da Daniela Brogi (Università per Stranieri di Siena), Riccardo Lestini (Licei Giovanni da San Giovanni), Cristina Savettieri (Università di Pisa), Niccolò Scaffai (Università di Siena) e Giulia Tellini (Università di Firenze) che ne compongono il comitato scientifico, il convegno riunirà alcuni tra i massimi esperti di Pasolini a livello nazionale e internazionale: Marco Bazzocchi, Carla Benedetti, Daniela Brogi, Roberto Chiesi, Daniele Corsi, Silvia De Laude, Paolo Desogus, Alessandro Fiorillo, Massimo Fusillo, Manuele Gragnolati, Riccardo Lestini, Anna Masecchia, Stefania Rimini, Cristina Savettieri, Giulia Tellini e Marco Villoresi.
L’evento è realizzato con il patrocinio delle Università degli Studi di Firenze, Siena, Pisa e dell’Università per stranieri di Siena, e con il sostegno di istituzioni culturali di rilievo come il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, il Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini, il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia e la Società Italiana per lo Studio della Modernità Letteraria.
“Pasolini – 50 anni dopo” rappresenta dunque non solo un omaggio, ma anche un’occasione di dialogo e di rilettura critica di un autore che ha saputo raccontare con lucidità e passione le contraddizioni del Paese. Un progetto che intreccia memoria e contemporaneità, rivolto tanto agli studiosi quanto al pubblico più ampio, per ritrovare – attraverso le parole e le immagini di Pasolini – uno sguardo nuovo sull’Italia di ieri e di oggi.
L’omaggio a Pasolini non si esaurisce con questo ciclo di appuntamenti: il percorso proseguirà infatti nella prima metà del 2026, con nuove attività dedicate alle scuole e laboratori di approfondimento.