Politica
Cultura, Giani: “Più poteri alle Regioni e ruolo attivo dei privati”. Fratelli d’Italia replica: “Meno parole, più fatti. Il Governo Meloni sta già investendo sulla Toscana”

“Più poteri alle Regioni e un ruolo attivo dei privati per rilanciare la cultura, anche in chiave economica.” È l’appello lanciato dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani durante la tappa fiorentina degli Stati Generali della Cultura, organizzati dal Sole 24 Ore.
Un intervento in cui il governatore ha sottolineato la necessità di “superare la troppa centralizzazione” e di “rafforzare il ruolo delle Regioni nel coordinamento delle politiche culturali”.
“Anche dagli Uffizi – ha dichiarato Giani – va tutto a Roma, mentre i costi di gestione, dalla polizia municipale alla pulizia, ricadono sui territori. Ho proposto che almeno il 20% degli incassi dei grandi musei venga destinato a quella che chiamo la Toscana diffusa: i piccoli musei, spesso privi di risorse e personale, ma custodi di tesori straordinari.”
Giani ha poi invitato a rafforzare il rapporto con il mondo privato e con le fondazioni:
“Serve un impegno forte dei privati, che non sia solo beneficenza ma collaborazione e valorizzazione economica della cultura. I beni culturali devono poter essere vissuti anche in chiave di marketing e sviluppo, come risorsa concreta per la crescita della Toscana.”
Fratelli d’Italia: “Il Governo Meloni investe davvero sulla cultura toscana. Giani ascolta solo se stesso”
Alle parole del governatore ha fatto seguito la dura replica di Fratelli d’Italia, che ha accusato Giani di “limitarsi alle chiacchiere” mentre il Governo nazionale “lavora concretamente per valorizzare i beni culturali toscani”.
“Mentre Giani parla, il Governo Meloni agisce,” ha affermato il deputato Alessandro Amorese, capogruppo di FdI in Commissione Cultura.
“Sul fronte delle problematiche legate ai beni culturali toscani, l’esecutivo ha fatto e sta facendo, a prescindere dal colore politico dei territori. Il ministro Gennaro Sangiuliano prima e l’attuale ministro Alessandro Giuli ora hanno garantito una presenza costante in Toscana, sbloccando situazioni di stallo che la Regione aveva ignorato per anni.”
Amorese ha ricordato le numerose visite e iniziative del Ministero della Cultura nella regione:
“Il ministro Giuli è stato a Firenze per gli Stati Generali della Cultura, a Piombino per un seminario sulla rigenerazione del paesaggio industriale e a Siena per un incontro su cambiamento climatico e tutela del paesaggio. Sarà presto a Firenze per il 25° anniversario della Convenzione Europea del Paesaggio. La sua è una presenza concreta, non simbolica.”
Sulla stessa linea, i senatori Simona Petrucci e Paolo Marcheschi, capogruppo FdI in Commissione Cultura al Senato, hanno sottolineato come il Governo stia già intervenendo con risorse e assunzioni.
“Giani si racconta bugie – scrivono i due parlamentari –. Il Governo conosce e valorizza il patrimonio culturale toscano, su cui sta investendo. Su 530 musei, monumenti e aree archeologiche aperte al pubblico, solo 6 sono temporaneamente chiusi per lavori o motivi conservativi. E stiamo colmando carenze storiche di personale: in arrivo oltre 1.500 nuovi posti, di cui più di 200 in Toscana, tra assistenti, tecnici, architetti e bibliotecari.”
Non solo assunzioni, ma anche interventi diretti:
“Durante la sua ultima visita – ricordano Petrucci e Marcheschi – il ministro Giuli ha annunciato un finanziamento di quasi 3 milioni di euro per riportare la Pala del Pontormo nella chiesa di San Michele a Carmignano. È la prova dell’attenzione del Governo verso i territori, un impegno che proseguirà nei prossimi mesi.”
Amorese conclude:
“Giani non ha ancora accettato il cambio di paradigma introdotto dal Governo Meloni: la cultura non è più un privilegio di pochi, ma un patrimonio da condividere e valorizzare. In Toscana il Governo lavora per tutti, non per una parte.”