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Strage di Castel d’Azzano, Arezzo si stringe intorno all’Arma in lutto: biglietti, messaggi, fiori, un commovente moto di vicinanza

Ieri mattina a Padova si sono svolti i funerali di Stato dei tre carabinieri uccisi nella strage di Castel d’Azzano, in provincia di Verona: il Luogotenente C.S. Marco Piffari, il Brigadiere Capo QS Valerio Daprà e il Carabiniere Scelto Davide Bernardello. Una tragedia che ha colpito tanti aretini che in queste ore hanno voluto testimoniare la propria vicinanza agli uomini dell’Arma in varie forme.
La cattedrale di Sant’Antonio ha accolto oltre 1.200 persone, unite nel dolore e nel silenzio. Sulle bare avvolte nel Tricolore, i commilitoni hanno posato i berretti dell’Arma, simbolo di dedizione e sacrificio.
Alla cerimonia erano presenti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha voluto abbracciare i familiari dei tre militari, e il Ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha definito i tre carabinieri “morti dei giusti”. Parole intense anche dal figlio di Valerio Daprà, che con voce rotta dall’emozione ha ricordato il padre come “un privilegio chiamare papà chi ha dato la vita per il suo Paese”.
L’intera Arma dei Carabinieri è stretta nel dolore per la perdita di tre servitori dello Stato caduti nell’adempimento del dovere.
Anche la provincia di Arezzo ha voluto esprimere la propria vicinanza e solidarietà all’Arma. In questi giorni, numerosi gesti di affetto e sostegno sono giunti alle Stazioni, alle Compagnie e al Comando Provinciale dei Carabinieri di Arezzo: telefonate, visite istituzionali, ma soprattutto la presenza silenziosa di tanti cittadini comuni, che hanno lasciato un fiore o un biglietto come segno di partecipazione al lutto.
Il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Pasquale D’Antonio, insieme a tutti i militari della provincia, ha voluto ringraziare la comunità aretina per la vicinanza e l’affetto dimostrati in questo momento di dolore profondo.
“Ogni parola di conforto, ogni gesto di affetto – ha sottolineato il Colonnello – è stato un segno concreto di unità e di fiducia verso l’Arma e verso il sacrificio di chi ogni giorno serve il Paese con onore.”