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domenica | 12-10-2025

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Elezioni Regionali

Lorenzo Allegrucci: “Per la Toscana è tempo di un vero rinnovamento, vicino ai territori e alle persone”

Trent’anni, assessore del Comune di Montevarchi con undici deleghe tra cui Politiche Sociali, Sport e Politiche Giovanili, e membro dell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia, Lorenzo Allegrucci è tra i candidati più giovani in corsa per il Consiglio regionale della Toscana. Studente magistrale in Scienze Politiche, unisce all’impegno istituzionale una visione concreta e generazionale della politica: quella che nasce dai territori e si misura ogni giorno con i problemi reali delle persone.

Cosa l’ha spinta a candidarsi per il Consiglio regionale della Toscana?

“Ho accettato di candidarmi, su stimolo di tanti cittadini e dopo la richiesta del mio partito, perché credo che la politica regionale abbia bisogno di un vero rinnovamento. Servono persone che conoscano i territori e che vivano ogni giorno le difficoltà e le potenzialità della Toscana reale.

In questi anni, da assessore a Montevarchi e come rappresentante nella Conferenza Zonale dei Sindaci del Valdarno, ho toccato con mano quanto spesso le decisioni prese a Firenze siano lontane dai bisogni concreti delle nostre comunità.

Voglio portare in Regione la voce di chi finora non è stato ascoltato: i territori, i giovani, le famiglie, le imprese, il mondo dello sport e del sociale.”

Quali sono le tre priorità che intende portare in Regione se eletto?

“Le mie priorità sono sanità, trasporti e lavoro.

Per la sanità, occorre investire sulla medicina territoriale, ridurre le liste d’attesa e valorizzare gli ospedali delle vallate, che negli anni sono stati depotenziati. La salute non può dipendere dal CAP di residenza.

Per quanto riguarda i trasporti, è fondamentale dare risposte ai pendolari, che ogni giorno si trovano ad affrontare ritardi, cancellazioni e disservizi. Serve anche sbloccare la terza corsia dell’autostrada A1, nel tratto fra Incisa e Valdichiana, uno dei più pericolosi d’Italia.

Infine, lavoro e sviluppo economico: dobbiamo sostenere chi produce, chi investe e chi crea occupazione, riducendo la burocrazia e rendendo i bandi regionali davvero accessibili. E dobbiamo dare opportunità ai giovani, puntando su formazione, università e impresa, senza ricorrere a misure assistenzialistiche inefficaci come il reddito di cittadinanza regionale.”

In che modo la sua esperienza personale e professionale può contribuire a migliorare la realtà del territorio aretino e toscano?

“Mi occupo di politica da quando ero ragazzo: ho partecipato al Consiglio Comunale dei Ragazzi, alla Consulta Provinciale degli Studenti e al Parlamento Regionale degli Studenti. Sono stato rappresentante al liceo e poi all’università, dove ho studiato Scienze Politiche.

Da nove anni sono impegnato nelle istituzioni del mio Comune: prima come consigliere comunale, poi come assessore con deleghe complesse come quelle alle politiche sociali, allo sport e ai giovani.

Queste esperienze mi hanno insegnato ad ascoltare le persone e a cercare soluzioni concrete ai problemi reali. Ho maturato un approccio pragmatico e costruttivo, che voglio portare anche in Regione, mettendo competenza e impegno al servizio dei cittadini.”

Quali, a suo avviso, le priorità per Arezzo e provincia?

“La sanità è senza dubbio la priorità assoluta. Oggi ci sono troppi divari territoriali: alcuni cittadini hanno accesso a servizi di qualità, altri devono spostarsi per decine di chilometri. Serve una riforma vera del sistema sanitario regionale, che garantisca cure di pari livello a tutti, dal capoluogo ai comuni più piccoli.

Ma non possiamo dimenticare trasporti, infrastrutture e lavoro. Arezzo e le sue vallate devono essere più collegate, più attrattive e più competitive. La Regione deve finalmente tornare a investire nelle periferie e nei territori produttivi.”

Come immagina il rapporto tra il governo regionale e i cittadini, in particolare nelle aree più periferiche o montane?

“Il rapporto deve essere costante e diretto. Bisogna coinvolgere i sindaci, valorizzare chi ogni giorno è sul territorio e conosce le esigenze delle persone.

Le aree montane e più periferiche non devono sentirsi dimenticate: il governo regionale deve essere presente e collaborare con gli enti locali, non calare decisioni dall’alto.

E avere un Presidente che ha fatto il Sindaco, come Alessandro Tomasi, può davvero fare la differenza, perché conosce i meccanismi della pubblica amministrazione e i bisogni delle comunità.”

Vuole lanciare un messaggio diretto agli elettori del collegio aretino?

“Chiedo alle persone di darmi fiducia per portare in Regione la voce del nostro territorio con competenza, entusiasmo e spirito di servizio.

Voglio rappresentare una nuova generazione di amministratori, che conosce la realtà toscana dal basso e che non si rassegna al declino ma vuole cambiarlo.

Per la Toscana è tempo di un vero rinnovamento: vicino ai cittadini, ai sindaci, alle famiglie e ai giovani.”

Con uno stile diretto e un approccio concreto, Lorenzo Allegrucci rappresenta il volto giovane di una politica che vuole ricucire il legame tra istituzioni e cittadini. Dalla sua esperienza amministrativa nel Valdarno nasce un messaggio chiaro: una Toscana che ascolta, investe e cresce partendo dai territori.