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domenica | 12-10-2025

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Elezioni Regionali

Stefania Franceschini: “Sanità, sicurezza e casa: la Toscana deve tornare a essere vicina ai cittadini”

Avvocato, 51 anni, assessore del Comune di Castiglion Fiorentino con deleghe a Servizi Sociali, Sanità, Istruzione, Trasporto Scolastico, Pari Opportunità e Inclusione Sociale, Stefania Franceschini è candidata alle elezioni regionali nel collegio aretino con Fratelli d’Italia. Dalla sua esperienza amministrativa e professionale nasce una visione chiara: una Toscana che riparte dai territori, dalle persone e dal buon governo.

Cosa l’ha spinta a candidarsi per il Consiglio regionale della Toscana?

“Ho deciso di candidarmi perché voglio portare la voce dei territori direttamente in Regione. L’esperienza da assessore a Castiglion Fiorentino mi ha fatto capire quanto sia importante ascoltare i cittadini e tradurre le loro esigenze in risposte concrete: sanità, sicurezza, diritto alla casa, lavoro e opportunità per i giovani.
Dopo anni in cui la presidenza Giani ha paralizzato la Toscana sotto molti punti di vista, sento il dovere di impegnarmi in prima persona, insieme a Fratelli d’Italia, per cambiare, ripartire e ridare orgoglio ai nostri territori, affidandoci ad Alessandro Tomasi come presidente per guidare questa rinascita.”

Quali sono le tre priorità che intende portare in Regione se eletta?

“La mia Toscana ideale parte dai cittadini e dalle comunità locali, che sono la vera forza della regione.
La prima priorità è la sanità di prossimità: dobbiamo potenziare i servizi territoriali, rendere efficienti le strutture e garantire cure rapide e accessibili.
La seconda riguarda la sicurezza: servono più presidi, più videosorveglianza e un supporto concreto alle Polizie Municipali per garantire tranquillità e decoro urbano.
La terza è il diritto alla casa, con politiche nuove per l’edilizia popolare e affitti calmierati che aiutino famiglie, giovani e anziani.
Solo con un rinnovamento vero potremo realizzare le riforme necessarie a far ripartire la Toscana.”

In che modo la sua esperienza personale e professionale può contribuire a migliorare la realtà del territorio aretino e toscano?

“Il mio lavoro di avvocato mi ha insegnato l’importanza dell’ascolto, dell’analisi e della capacità di mediazione: qualità fondamentali per chi vuole governare con equilibrio e competenza.
Come assessore, ho gestito deleghe delicate — dai Servizi Sociali alla Sanità, fino alla Scuola e alle Pari Opportunità — e ho visto da vicino le difficoltà delle famiglie e delle imprese.
Questa esperienza mi permette oggi di proporre soluzioni concrete e pragmatiche, radicate nei bisogni reali dei cittadini. Non servono slogan, servono risposte.”

Quali sono, a suo avviso, le principali emergenze o criticità che la Regione deve affrontare nei prossimi anni?

“La sanità è il primo punto critico: liste d’attesa interminabili, pronto soccorso sovraffollati e carenza di personale. Serve una riforma strutturale che restituisca efficienza al sistema.
Poi c’è la sicurezza, perché la microcriminalità e il degrado urbano sono in aumento e incidono sulla qualità della vita.
Non meno urgente è l’emergenza abitativa, con affitti troppo alti e una forte carenza di alloggi popolari.
Infine, dobbiamo creare più opportunità per i giovani, in modo che possano costruire qui il loro futuro, e rafforzare la coesione sociale all’interno delle comunità.”

Quali, a suo avviso, le priorità per Arezzo e provincia?

“La provincia di Arezzo ha tutte le carte in regola per essere un punto di riferimento per la Toscana, grazie alla vitalità del suo tessuto produttivo, alla ricchezza culturale e alle potenzialità turistiche.
Tuttavia, oggi rischia di essere sempre più marginale. Dobbiamo valorizzare tanto i grandi centri quanto i piccoli borghi, investendo su formazione, orientamento e collaborazione tra imprese, scuole e istituzioni.
I nostri giovani devono poter studiare e lavorare qui, non altrove. È il momento di cambiare passo rispetto agli anni della presidenza Giani e di ripartire con nuove energie e nuove idee.”

Come immagina il rapporto tra il governo regionale e i cittadini, in particolare nelle aree più periferiche o montane?

“La Regione deve tornare tra la gente, abbandonando l’immagine di un’istituzione distante e burocratica.
Il rapporto con i cittadini deve essere diretto, costante e trasparente. Bisogna rafforzare i servizi di prossimità, migliorare la comunicazione con i Comuni e garantire una presenza reale anche nelle aree montane e periferiche.
Solo così potremo ricostruire fiducia e rendere la Regione un punto di riferimento concreto per le persone e le imprese.”

Vuole lanciare un messaggio diretto agli elettori del collegio aretino?

“Dobbiamo smettere di accontentarci e affrontare le criticità con coraggio. La Toscana ha bisogno di un cambiamento vero, dopo anni di paralisi e inefficienze.
Mi impegnerò a portare in Regione la voce dei territori, per dare risposte concrete in sanità, sicurezza, lavoro e casa.
Insieme a Fratelli d’Italia e con Alessandro Tomasi come presidente, possiamo cambiare, ripartire e ritrovare orgoglio.
Insieme possiamo costruire una Toscana più vicina, più sicura e più giusta.”

Con la determinazione di chi vive ogni giorno il contatto con i cittadini, Stefania Franceschini porta nella competizione regionale l’esperienza di un’amministratrice che conosce le fragilità e le potenzialità del territorio. La sua visione è chiara: una Toscana che ascolta, agisce e restituisce fiducia ai cittadini, a partire da Arezzo e dalle sue vallate.