Elezioni Regionali
Manuela Ferri: “Sanità, sociale e sviluppo del territorio: la Regione deve tornare vicina ai cittadini”

Sessantatré anni, avvocato con oltre trentacinque anni di esperienza, Manuela Ferri vive a Bibbiena, nel cuore del Casentino, ed è candidata alle elezioni regionali nel collegio aretino con Fratelli d’Italia. Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Arezzo e componente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Bibbiena, Ferri porta con sé un lungo impegno nel sociale e nella tutela delle persone con disabilità, maturato anche come presidente di un’associazione attiva in questo ambito da oltre vent’anni.
Cosa l’ha spinta a candidarsi per il Consiglio regionale della Toscana?
“La decisione di candidarmi nasce dal desiderio di mettere la mia esperienza professionale e personale al servizio del territorio. Dopo tanti anni di lavoro come avvocato e come presidente di un’associazione per la tutela dei soggetti con disabilità, sento il bisogno di dare un contributo concreto alla gestione della sanità e del sociale, due settori oggi in grande difficoltà.
Inoltre, vivendo in una zona montana come il Casentino, conosco bene i problemi legati alla viabilità, allo sviluppo tecnologico e alla digitalizzazione. Sono questioni che richiedono soluzioni urgenti, perché una Regione moderna non può permettersi di lasciare indietro le aree più periferiche.”
Quali sono le tre priorità che intende portare in Regione se eletta?
“Le mie priorità sono tre, ma tutte strettamente collegate tra loro: sanità e sociale, viabilità e sviluppo tecnologico.
Sul fronte della sanità, occorre potenziare i presidi ospedalieri periferici che in questi anni sono stati depotenziati e garantire servizi di prossimità, soprattutto nelle zone montane e nelle vallate.
La viabilità è un tema altrettanto centrale: senza infrastrutture efficienti, le persone e le imprese non possono crescere.
Infine, lo sviluppo tecnologico e la digitalizzazione devono essere una priorità assoluta: portare internet veloce e servizi digitali nei piccoli centri significa ridurre le disuguaglianze e favorire nuove opportunità per i cittadini e le imprese.”
In che modo la sua esperienza personale e professionale può contribuire a migliorare la realtà del territorio aretino e toscano?
“Credo che la mia esperienza da avvocato, maturata in oltre trentacinque anni di attività, possa essere utile per individuare soluzioni normative concrete a vantaggio dei territori e dei cittadini.
Inoltre, la mia lunga attività come presidente di un’associazione per la tutela dei portatori di handicap mi ha insegnato quanto siano importanti la vicinanza alle persone e la capacità di tradurre i bisogni in azioni.
So cosa significa lottare per i diritti di chi è più fragile, e credo che la politica debba tornare a occuparsi di queste realtà con serietà e competenza.”
Quali sono, a suo avviso, le principali emergenze o criticità che la Regione deve affrontare nei prossimi anni?
“La sanità è la priorità assoluta: servono più servizi, più personale e una riorganizzazione delle strutture periferiche, che non possono essere lasciate indietro.
Poi occorre investire nelle zone interne, con infrastrutture adeguate e una maggiore attenzione allo sviluppo locale.
Dobbiamo anche investire nella cultura e nella formazione dei giovani, per evitare lo spopolamento e dare loro un futuro qui, in Toscana.
Infine, serve un sostegno concreto alle famiglie fragili e interventi efficaci per la sicurezza dei cittadini.”
Quali sono, secondo lei, le priorità per Arezzo e provincia?
“Arezzo e la sua provincia hanno un tessuto produttivo di grande valore, fatto di imprese industriali e artigianali che vanno sostenute con investimenti mirati.
Al tempo stesso, bisogna puntare sulla promozione del turismo, in particolare quello legato alle aree interne, che custodiscono un patrimonio naturale e culturale straordinario.
Un turismo diffuso e sostenibile può essere una leva potente per l’economia locale, a patto che venga accompagnato da infrastrutture e servizi adeguati.”
Come immagina il rapporto tra il governo regionale e i cittadini, in particolare nelle aree più periferiche o montane?
“Penso a una Regione che ascolta, valorizza e sostiene i territori.
Le aree montane non devono più essere considerate un peso, ma una risorsa da valorizzare. Per questo serve rafforzare il tessuto produttivo, aumentare i servizi, migliorare la digitalizzazione e valorizzare le associazioni e le Pro Loco, che sono il cuore pulsante delle nostre comunità.
Inoltre, mi piacerebbe vedere più sedi universitarie decentrate, legate a corsi come Agraria, Scienze Forestali o Storia dell’Arte, così da portare cultura e innovazione anche fuori dai grandi centri.”
Vuole lanciare un messaggio diretto agli elettori del collegio aretino?
“Chiedo agli elettori di dare fiducia a Fratelli d’Italia, l’unico partito che da sempre si batte per garantire i servizi di prossimità, a partire da quelli sanitari.
Il mio impegno sarà quello di portare la voce dei cittadini in Regione, con serietà e competenza, per far sì che nessuno sia più costretto a spostarsi chilometri per ottenere un diritto fondamentale come la cura, l’assistenza o il lavoro.
Sono convinta che solo una politica vicina al territorio e alle persone possa davvero cambiare le cose.”
Con il suo tono pacato ma deciso, Manuela Ferri porta in campagna elettorale l’esperienza di una professionista radicata nel territorio e attenta ai bisogni reali delle persone. La sua visione è chiara: una Toscana che non dimentica le aree interne, che investe in sanità, sociale e innovazione, e che torna a essere una Regione di opportunità per tutti.