Elezioni Regionali
Giovanna Carlettini: “Una Toscana che cresce, sicura e solidale, con le persone al centro”

Settanta anni, una vita spesa nel servizio pubblico e nell’impegno civico. Giovanna Carlettini, candidata nel collegio aretino per Fratelli d’Italia, è dal 2015 consigliere comunale e dal 2020 assessore del Comune di Arezzo con deleghe a Personale, Immigrazione e Politiche di Integrazione, Pari Opportunità, Tutela e Difesa degli Animali e Rapporti con il Consiglio Comunale. Pensionata, ma attiva nella politica e nel sociale, racconta le motivazioni della sua candidatura alle elezioni regionali e la visione di una Toscana che deve ritrovare concretezza, sicurezza e fiducia.
Cosa l’ha spinta a candidarsi per il Consiglio regionale della Toscana?
“Mi candido perché credo che la Toscana abbia bisogno di una svolta vera e concreta, radicata nei valori e nelle persone. La nostra è una terra straordinaria, ricca di storia, cultura, bellezze naturali e talenti, ma queste potenzialità non sono state valorizzate. Negli ultimi anni la gestione regionale, appesantita dal consociativismo politico, ha mostrato limiti, inefficienze e scelte inappropriate che hanno frenato lo sviluppo e la sicurezza dei cittadini.
È arrivato il momento di cambiare: la Toscana merita una nuova leadership, capace, trasparente, vicina ai territori. Voglio contribuire a costruire un governo regionale che sappia trasformare le risorse in lavoro, crescita e servizi di qualità, restituendo dignità e fiducia ai cittadini.”
Quali sono le tre priorità che intende portare in Regione se eletta?
“La mia idea di Toscana parte da tre parole chiave: lavoro, sicurezza e sviluppo.
La prima priorità è il rilancio dell’economia. Credo nella forza delle imprese e nella dignità del lavoro, non nell’assistenzialismo. Serve sostenere le piccole e medie imprese, favorire innovazione e digitalizzazione, creare opportunità vere per i giovani.
La seconda riguarda la prossimità delle istituzioni: un buon governo deve essere vicino alle persone, ascoltarle e dare risposte rapide e concrete. Sicurezza e benessere devono camminare insieme: più presidi territoriali, collaborazione con le forze dell’ordine, ma anche prevenzione sociale, sostegno alle famiglie, educazione al rispetto e tutela degli animali.
La terza priorità è quella delle infrastrutture e dei trasporti. Senza collegamenti non c’è sviluppo. La Toscana deve recuperare tempo, puntare su opere strategiche e garantire una mobilità efficiente. In questo senso, la stazione MedioEtruria a Rigutino rappresenta una scelta concreta ed equilibrata per connettere territori e creare nuove opportunità.”
In che modo la sua esperienza personale e professionale può contribuire a migliorare la realtà del territorio aretino e toscano?
“La mia esperienza nasce dall’ascolto e dal contatto diretto con i cittadini. Per quasi quarant’anni ho lavorato nella macchina amministrativa del Comune di Arezzo, conoscendone meccanismi e potenzialità. Negli ultimi anni, come consigliere e assessore, mi sono occupata di temi complessi e delicati come l’immigrazione, l’integrazione, le pari opportunità e la tutela degli animali.
In politica, come nel lavoro, non ci si improvvisa: servono conoscenza, concretezza e responsabilità. Questo è ciò che porterò in Regione.”
Quali sono, a suo avviso, le principali emergenze o criticità che la Regione deve affrontare nei prossimi anni?
“La sanità è l’emergenza più evidente. I pronto soccorso sono sovraffollati, le liste d’attesa troppo lunghe e la carenza di personale rischia di compromettere la qualità dei servizi. Serve una gestione più efficiente, meno sprechi e più valorizzazione del personale.
Un altro tema critico riguarda il bilancio regionale: la Corte dei Conti ha segnalato limiti gravi nella programmazione e nella gestione della spesa, in particolare in sanità e ambiente. Serve trasparenza e visione a lungo termine.
Infine, la sicurezza. Le nostre città vivono un crescente disagio: spaccio, degrado e immigrazione fuori controllo creano insicurezza diffusa. Occorre un nuovo patto sociale basato su regole chiare, educazione al rispetto e cultura della legalità fin dalle scuole.”
Quali sono, secondo lei, le priorità per Arezzo e provincia?
“Arezzo e la sua provincia hanno bisogno di una programmazione seria e preventiva, non di interventi d’urgenza quando i problemi sono già esplosi.
Il rischio idrogeologico è una priorità: occorre un piano pluriennale di sicurezza del territorio, con la collaborazione di enti pubblici e privati.
La viabilità e il sistema ferroviario devono essere potenziati: non solo per comodità, ma per attrarre investimenti e sostenere le imprese.
Allo stesso tempo, vanno affrontate le fragilità sociali: disoccupazione giovanile, violenza di genere e disagio minorile sono in aumento. Serve investire nell’educazione, nella formazione continua e nel rispetto reciproco.
E infine la sicurezza, ormai un problema strutturale: nelle aree del Valdarno e del Casentino lo spaccio e le dipendenze sono in crescita. Qui servono interventi mirati e presenza costante dello Stato.”
Come immagina il rapporto tra il governo regionale e i cittadini, in particolare nelle aree più periferiche o montane?
“La Regione è spesso percepita come un’istituzione lontana e burocratica, ma deve tornare a essere un punto di riferimento concreto per cittadini e imprese.
Credo in un nuovo patto tra Regione, enti locali e terzo settore, fondato su meno burocrazia, più digitalizzazione e collaborazione reale.
Le aree montane e periferiche, custodi di tradizioni e biodiversità, devono essere valorizzate e sostenute: rappresentano una risorsa, non un peso.”
Vuole lanciare un messaggio diretto agli elettori del collegio aretino?
“Care cittadine e cari cittadini, in questi anni ho avuto l’onore di servire la nostra comunità come consigliere e assessore. Ho imparato che la buona politica nasce dall’ascolto e dalla concretezza.
Oggi vi chiedo fiducia per portare questa esperienza in Consiglio Regionale: per una sanità più vicina alle persone, per un lavoro che valorizzi i distretti aretini — dall’oro all’agroalimentare —, per una Toscana più giusta e inclusiva, dove nessuno resti indietro.
Il mio impegno è dare voce ad Arezzo e ai suoi cittadini, perché la Regione non sia un ente distante, ma una presenza concreta nella vita quotidiana. Insieme possiamo costruire una Toscana che cresce e che mette le persone al centro.”
Con il suo tono pacato ma deciso, Giovanna Carlettini porta in campagna elettorale il profilo di un’amministratrice esperta e pragmatica, pronta a tradurre i valori di Fratelli d’Italia in una visione concreta per il futuro della Toscana e del territorio aretino.