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domenica | 12-10-2025

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Elezioni Regionali

Alessandro Caneschi: “In Regione per costruire una Toscana più giusta, vicina alle persone e capace di guardare avanti”

A poche ore dalla chiusura della campagna elettorale per le regionali, Alessandro Caneschi, 52 anni, geometra dell’Azienda Toscana Sud Est, si presenta agli elettori del collegio aretino come candidato nella lista del Partito Democratico. Volto noto della politica locale, con una lunga esperienza amministrativa — consigliere comunale ad Arezzo dal 2011, ex consigliere provinciale e già segretario comunale del PD — Caneschi racconta motivazioni, priorità e visione per il futuro della Toscana e del territorio aretino.

Cosa l’ha spinta a candidarsi per il Consiglio regionale della Toscana?

“Mi sono candidato perché credo che la politica debba essere uno strumento di servizio, non di potere. L’amore per il mio territorio e la volontà di trasformare i bisogni di oggi nelle opportunità di domani sono le ragioni principali di questa scelta. Penso che ascoltare, capire e costruire soluzioni insieme alle persone sia il cuore dell’impegno pubblico.”

Quali sono le tre priorità che intende portare in Regione se eletto?

“Le mie priorità sono tre: sanità pubblica, infrastrutture e sport. La sanità è il pilastro di una comunità e dobbiamo investire per ridurre le liste d’attesa, potenziare la medicina territoriale e garantire servizi di prossimità anche nelle zone più periferiche. La Toscana è sempre stata un modello, ma serve nuova programmazione e risorse per mantenerne l’eccellenza.”

“Le infrastrutture sono la condizione essenziale per lo sviluppo economico, la coesione sociale e la sostenibilità ambientale. Dobbiamo migliorare la mobilità, rafforzare il trasporto pubblico e creare collegamenti più efficienti tra Arezzo, il Valdarno e Firenze, ma anche verso le aree interne. Una Toscana più connessa è una Toscana più giusta. Anche il progetto della stazione MedioEtruria può essere un’occasione importante per il nostro territorio, se gestito con trasparenza e visione.”

“Infine, da sportivo e dirigente di una società calcistica dilettantistica, considero lo sport una vera politica pubblica, non solo un’attività ricreativa. Lo sport educa, unisce, promuove inclusione e benessere. La Regione deve investire sugli impianti, sostenere le associazioni e incentivare l’attività fisica per tutte le età. Il diritto allo sport è anche diritto alla salute e alla socialità.”

In che modo la sua esperienza personale e professionale può contribuire a migliorare la realtà del territorio aretino e toscano?

“Penso che le competenze politiche e amministrative, unite a quelle professionali, siano fondamentali per offrire soluzioni concrete ai cittadini. In questi anni ho imparato quanto contino il lavoro di squadra e la capacità di ascolto. Da amministratore ho sempre detto che bisogna rimboccarsi le maniche per migliorare la vita delle persone. Mi piacerebbe farlo anche in Regione, con lo stesso spirito.”

Quali sono, a suo avviso, le principali emergenze o criticità che la Regione deve affrontare nei prossimi anni?

“La sanità toscana resta una delle migliori in Italia, ma servono miglioramenti. Dobbiamo intervenire sulle liste d’attesa e sulla carenza di personale medico in alcune specializzazioni. Allo stesso tempo, è necessario investire sulla mobilità sostenibile e sui collegamenti tra città e aree interne. E poi c’è il lavoro: servono politiche forti per l’occupazione e la formazione dei giovani, perché senza lavoro non c’è futuro.”

Quali sono le priorità per Arezzo e la sua provincia?

“Arezzo e la sua provincia hanno bisogno di infrastrutture più moderne, di una sanità territoriale più vicina alle persone e di investimenti per imprese e giovani. Bisogna valorizzare le energie locali, dare fiducia alle comunità e farle partecipare ai processi decisionali. Nessuno deve sentirsi periferia.”

Come immagina il rapporto tra il governo regionale e i cittadini, in particolare nelle aree più periferiche o montane?

“Il rapporto tra Regione e cittadini deve basarsi sull’ascolto e sulla presenza costante. Non basta esserci solo nelle emergenze. Serve una Regione che sappia stare accanto ai territori, che ascolti e risponda, che non lasci indietro nessuno. È così che si costruisce una Toscana più unita e più solidale.”

Vuole lanciare un messaggio diretto agli elettori del collegio aretino?

“Chiedo fiducia a chi crede in una Toscana più giusta, solidale e capace di guardare avanti. Il mio impegno è rappresentare le persone, non i giochi di potere. Metterò tutta la mia energia e la mia esperienza al servizio del territorio aretino, con la passione e la serietà di chi vuole davvero cambiare le cose.”

Con uno stile diretto e pragmatico, Alessandro Caneschi si propone come un candidato radicato nel territorio, capace di unire esperienza, concretezza e visione: una Toscana che ascolta, che costruisce e che non lascia indietro nessuno.