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domenica | 12-10-2025

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Elezioni Regionali

Roberta Casini (PD): “La mia Toscana nasce dall’ascolto e dal legame con le persone”

Madre, moglie, avvocato, sindaca di Lucignano per tre mandati, oggi responsabile Sanità e Politiche per la Salute di ANCI Toscana: Roberta Casini si presenta alle elezioni regionali toscane nel collegio aretino come una candidata radicata nel territorio, con un’esperienza amministrativa solida e un’idea di Toscana fondata su ascolto, inclusione e sostenibilità.
Nel suo percorso – dall’impegno locale a quello regionale – porta con sé una convinzione chiara: «le politiche migliori nascono sempre dal confronto con i cittadini».

Il suo percorso politico e amministrativo nasce da Lucignano ed arriva fino ad ANCI Toscana. Cosa si porta dietro da questa esperienza “dal locale al regionale”?

«Mi porto dietro il senso di comunità. Governare un borgo come Lucignano significa avere un contatto diretto e quotidiano con i cittadini: impari a risolvere problemi concreti, ad ascoltare e a costruire soluzioni condivise.
È un bagaglio che mi ha accompagnata anche in ANCI Toscana, dove ho lavorato prima in agricoltura e poi nella sanità. Sono convinta che le politiche migliori nascano sempre dal territorio e dall’ascolto delle persone: quando un progetto è condiviso, diventa efficace.
Da questa ispirazione nasce la mia idea di Toscana: una regione che cresce insieme alle sue comunità

La sanità è uno dei pilastri del suo programma. Quali sono le sue priorità su questo fronte?

«La Toscana è una regione con un sistema sanitario di alta qualità, ma il Servizio Sanitario Nazionale è sotto pressione e dobbiamo difendere con forza il suo carattere pubblico e universalistico.
La parola d’ordine è “Sanità pubblica per tutti”. Servono servizi più accessibili, tempi di risposta più rapidi e una rete di assistenza territoriale più capillare, capace di prendere realmente in carico i pazienti, in particolare i più fragili: penso alla non autosufficienza e alla disabilità.
La legge regionale sul caregiver familiare è un passo importante, ma dobbiamo fare di più.
Allo stesso tempo, va rafforzata la rete ospedaliera: ogni presidio deve avere un ruolo chiaro e ben definito. Gli investimenti sul San Donato di Arezzo renderanno l’ospedale più efficiente, ma dobbiamo continuare a lavorare per valorizzare, in rete, anche gli altri ospedali di vallata.»

Sanità, un punto cardine del suo programma. Cosa si aspetta dal Governo?

«Mi aspetto risposte concrete, soprattutto sul nodo delle risorse. La spesa sanitaria pubblica in Italia è solo il 6,4% del PIL, contro il 6,9% della media europea, e Paesi come Germania e Francia investono molto di più.
Il rischio è che i cittadini debbano pagare di tasca propria cure e prestazioni: questo è inaccettabile.
Servono più medici, più infermieri, più prestazioni, e va superato il tetto di spesa sul personale sanitario. È una richiesta condivisa da tutte le regioni, di qualsiasi colore politico. Mi aspetto che il Ministro ascolti e agisca di conseguenza.»

Nel suo percorso si è occupata anche di agricoltura e promozione dei borghi. Qual è la sua idea di sviluppo per la Toscana?

«Credo nella visione della “Toscana diffusa”, che valorizza tanto le città quanto i borghi, l’agricoltura di qualità e le imprese locali.
Dobbiamo investire in infrastrutture moderne, migliorare il coordinamento tra istituzioni e mondo produttivo, dare spazio a start up e cooperative giovanili, sostenere turismo, servizi e agricoltura sostenibile.
Il bello della Toscana è la sua diversità: va custodita e messa a valore con politiche sostenibili, servizi diffusi e opportunità per tutti, per contrastare lo spopolamento e rafforzare la coesione sociale.»

Veniamo ad Arezzo: quali sono le sue priorità su sicurezza, sviluppo economico e infrastrutture?

«Arezzo ha enormi potenzialità, ma da troppo tempo vive una condizione di isolamento. È tempo che torni ad essere un capoluogo protagonista.
Sulla sicurezza, servono più presìdi, ma anche più coesione sociale e prevenzione: la sicurezza nasce dal benessere delle comunità.
Sul fronte economico, Arezzo è una terra di imprese e di eccellenze – dall’oreficeria al manifatturiero, dall’agricoltura al turismo – che vanno sostenute con politiche per innovazione, formazione e internazionalizzazione.
Infine, sulle infrastrutture, servono collegamenti più rapidi e sicuri, su gomma e su ferro: più treni, strade efficienti e connessioni veloci. Solo così si costruisce un territorio attrattivo per imprese e cittadini.»

Dopo tanti anni da amministratrice, cosa la motiva ancora a mettersi in gioco?

«Mi muove la passione per il bene comune. Voglio mettere a disposizione la mia esperienza per una Toscana più inclusiva, giusta e sostenibile.
Amministrare non è improvvisazione: servono competenza, conoscenza e visione.
Non credo in una politica verticistica, ma in una politica fatta di ascolto, concretezza e visione. È questo che mi spinge a continuare.»

Il ruolo dei giovani è spesso al centro del dibattito politico. Qual è la sua visione?

«Dobbiamo ripartire dalle nuove generazioni, ma non con progetti calati dall’alto. Serve coinvolgere i giovani, ascoltarli e renderli protagonisti, dando loro spazio per partecipare e proporre.
Solo così costruiremo una comunità più vitale, inclusiva e consapevole

Un ultimo tema di attualità: il conflitto in Medio Oriente. Qual è la sua posizione?

«Il genocidio in corso è inammissibile. L’indifferenza è una forma di complicità: dobbiamo chiedere con forza l’interruzione immediata della violenza a Gaza.
Ho partecipato alle manifestazioni per una Palestina libera, perché credo che serva un impegno pubblico e una presa di posizione netta.
È tempo che anche il nostro Governo esprima una voce chiara e coraggiosa in difesa della pace e dei diritti umani.»

“La mia Toscana nasce dall’ascolto: solo ascoltando le persone possiamo costruire una Regione più giusta, solidale e vicina ai cittadini.”

📍 Roberta Casini – Candidata al Consiglio Regionale della Toscana
Partito Democratico | Collegio di Arezzo

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