Elezioni Regionali
Andrea Bernardini (PD): “Ascolto, serietà e territorio. Porterò in Regione la voce della Valdichiana”

Ha 43 anni, è ingegnere e vive a Cortona, la città dove è nato e dove ha maturato una lunga esperienza amministrativa. Andrea Bernardini, candidato del Partito Democratico alle elezioni regionali toscane nel collegio aretino, è stato segretario comunale del PD cortonese (2010-2013), assessore all’Ambiente, Politiche sociali e Sport (2014-2019) e capogruppo PD in consiglio comunale dal 2019 al 2024.
Si presenta come un candidato “del territorio, per il territorio”, con l’obiettivo di portare in Regione le istanze di Cortona, della Valdichiana e dell’intera provincia aretina.
Cosa l’ha spinta a candidarsi per il Consiglio regionale della Toscana?
«La mia candidatura nasce dal profondo legame con il territorio in cui sono nato e cresciuto: Cortona e la Valdichiana. Sono il più giovane candidato della lista PD in provincia di Arezzo e ho scelto di mettermi in gioco per portare in Regione la voce delle nostre comunità, con competenza, concretezza e ascolto.
Lo farò libero da logiche di partito, rispondendo solo alla mia comunità e ai suoi bisogni reali.»
Quali sono le tre priorità che intende portare in Regione se eletto?
«Tre temi per me fondamentali: sanità, infrastrutture ed edilizia.
In primo luogo, una sanità pubblica territoriale più forte, con più servizi nei piccoli ospedali e meno liste d’attesa.
Poi, lo sviluppo delle infrastrutture per collegare meglio le nostre vallate, a partire dalla SR71, asse fondamentale per la mobilità in Valdichiana.
Infine, serve una revisione della legge Marson sull’edilizia, che oggi troppo spesso blocca legittime aspettative delle famiglie di costruire o rinnovare la propria casa nei luoghi in cui vivono e lavorano.»
In che modo la sua esperienza può contribuire a migliorare la realtà del territorio aretino e toscano?
«Lavoro da anni nella pubblica amministrazione e conosco bene i meccanismi degli enti locali. Questa esperienza mi permette di capire concretamente il ruolo che la Regione può e deve avere nei confronti dei Comuni: come attrarre risorse, come sostenere i territori e come risolvere le criticità.
Porterò in Regione un metodo di lavoro basato sul dialogo, la collaborazione e il rispetto delle autonomie locali, indipendentemente dal colore politico.»
Quali sono, a suo avviso, le principali emergenze che la Toscana dovrà affrontare nei prossimi anni?
«La prima sfida è la tenuta del sistema sanitario, che deve garantire cure di qualità anche nei piccoli centri. Poi c’è il tema delle infrastrutture, che richiede investimenti coerenti con le caratteristiche del territorio.
Non meno importante la transizione demografica: dobbiamo investire in politiche per le famiglie, i giovani e il lavoro. La Regione deve tornare ad essere un punto di riferimento per i cittadini, rafforzando il legame con le zone periferiche oggi troppo spesso dimenticate.»
Quali le priorità specifiche per Arezzo e la sua provincia?
«Serve un piano serio di rilancio della sanità pubblica, con investimenti su ospedali, medicina territoriale e personale.
Dobbiamo accelerare sui collegamenti: migliorare la SR71, potenziare le tratte ferroviarie e procedere con la realizzazione della stazione Medioetruria, seguendo le valutazioni tecniche e vigilando sul corretto uso delle risorse pubbliche.
Inoltre, è essenziale valorizzare la vocazione agricola, turistica e manifatturiera del territorio, sostenendo le imprese che creano lavoro e coesione sociale.»
Come immagina il rapporto tra il governo regionale e i cittadini, in particolare nelle aree più periferiche o montane?
«Lo immagino diretto, costante e non calato dall’alto. Troppe decisioni vengono prese lontano dai territori.
Se sarò eletto, voglio essere un consigliere di territorio, presente e raggiungibile, in dialogo continuo con cittadini, amministratori e associazioni. Senza filtri ideologici, ma con l’unico obiettivo di risolvere i problemi e dare risposte concrete.»
Vuole lanciare un messaggio diretto agli elettori del collegio aretino?
«Tre parole: Ascolto, Serietà, Territorio.
Sono un candidato che risponde solo ai cittadini e alla mia terra. Voglio portare in Regione la voce della Valdichiana e dell’intera provincia di Arezzo, difendendo le sue peculiarità e lavorando in sinergia con le amministrazioni locali, al di là del colore politico.
Il mio impegno è chiaro: meno parole, più fatti.
Il 12 e 13 ottobre abbiamo un’occasione importante per contare di più. Facciamolo insieme.»
📍 Andrea Bernardini – Candidato al Consiglio Regionale della Toscana
Partito Democratico | Collegio di Arezzo