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lunedì | 13-10-2025

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Eventi e Cultura

Notabili e nobili del contado aretino, riferisce Jean Pierre Delumeau

Secondo appuntamento del ciclo di conferenze sulle famiglie signorili del territorio aretino nel medio evo, organizzato dalla Società storica. Del nuovo incontro sarà protagonista il medievista francese Jean Pierre Delumeau che, martedì 7 ottobre, alle ore 17,30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, parlerà di “notabili e nobili del contado aretino dal secolo X al primo periodo comunale”.
Curato da Luca Berti e da Gian Paolo Scharf, il ciclo di conferenze si propone di fare un ritratto di quello che fu per secoli il ceto dirigente aretino e di delineare la storia di alcuni fra i più importanti gruppi agnatizi del nostro territorio, i loro rapporti con gli altri soggetti politici ed in particolare con il Comune cittadino, il loro radicamento territoriale, le divisioni e gli scontri di questa aristocrazia militarizzata.
Per poter identificare i nobili e i notabili nella documentazione dei secoli X-XII, essenzialmente di provenienza ecclesiastica, occorre definire i ‘criteri’ che caratterizzano il ceto aristocratico in questa epoca. Esistono naturalmente delle situazioni di transizione fra i ceti sociali, ma è possibile individuare un livello inferiore di notabili locali che non appartiene alla nobiltà dei possessori di castelli e che sono in parte all’origine dei piccoli vassalli (“valvassores”). Ci sono poi i notabili urbani che hanno promosso il consolato alla fine dell’XI secolo dando origine al Comune aretino, che richiedono un diverso approccio per la loro identificazione. Al di sopra degli uni e degli altri esiste una nobiltà intermedia che occupa una posizione centrale nel gioco dei poteri locali, caratterizzata dalla detenzione di castelli, dalla comparsa vistosa nell’assistenza ai placiti pubblici e dalla presenza fra i vassalli di conti e marchesi e, nel caso aretino, fra i vassalli vescovili.

Nato a Rennes, Jean Pierre Delumeau ha compiuto gli studi universitari a Parigi nell’École Normale Supérieure della rue d’Ulm e all’Università di Parigi I, dove è stato allievo del professor Pierre Toubert (recentemente scomparso), specialista della storia dell’Italia medievale, sotto la cui direzione ha compiuto le sue ricerche sulla storia aretina. Delumeau ha insegnato all’Università di Rennes 2 fino al 2009. Ha pubblicato in due volumi “Arezzo, espace et sociétés, 715-1230” (Scuola Francese di Roma, 1996), ma i suoi contributi sulla storia aretina sono presenti in lingua italiana anche in molte opere collettive. È socio corrispondente dell’Accademia Petrarca di Arezzo, socio fondatore e poi onorario della Società storica aretina, oltre che cittadino onorario di Arezzo e assiduo frequentatore della città.

Il ciclo di conferenze della Società storica proseguirà, sempre all’Auditorium Ducci, fino all’inizio del mese di dicembre. A partire dal 21 ottobre sono in programma altri cinque incontri volti ad approfondire la storia e le vicende di alcune delle più importanti famiglie signorili dell’Aretino: i marchesi del Monte Santa Maria, i da Galbino poi Barbolani di Montauto, i Guidi del Casentino, i Tarlati da Pietramala, gli Ubertini. Queste conferenze saranno tenute da Sandro Tiberini, Gian Paolo Scharf, Marco Bicchierai e Pierluigi Licciardello, tutti studiosi di storia del territorio toscano ed aretino. Chiuderà il ciclo Luca Berti, parlando del Comune cittadino e del ceto nobiliare e magnatizio sullo scorcio del medio evo.

L’ingresso a tutti gli incontri è libero e gratuito.

Nelle foto. Una veduta di Castiglion Fiorentino e del castello di Montecchio. Il relatore professor Jean Pierre Delumeau.