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Novella: “Metamorfosi” dell’espressione di un’artista

Novella, Maria Novella Palazzeschi, 27 anni, aretina di nascita, milanese nella sua “crescita professionale”. Sorriso contagioso e una voce che accarezza l’anima di chi la ascolta. Novella è una cantautrice di grande valore, come la definiscono “i guru” della musica italiana. Ha deciso di “volare”, proprio come recita il titolo dell’inno ufficiale che ha scritto per la prestigiosa Società Ginnica Petrarca di Arezzo; lì “vola l’aquila” qui vola l’artista. Milano segna una metamorfosi nell’età della maturità di Novella e Metamorfosi l’inizio dell’età della maturità, ma è anche il nuovo singolo di Novella
“È un brano alt-pop tra synth sospesi e chitarre riverberate. Un’esposizione – afferma Novella, intervistata da Agenparl – intima e sperimentale di un percorso di affermazione di genere che trasforma la vulnerabilità in rito condiviso”; “ho scritto in prima persona per eliminare ogni distanza. Il dolore non appartiene mai a una sola persona: è universale e si riflette nella collettività.”
Nella visione di Novella, la delicatezza di voce e suoni sa abbracciare la riscoperta di un’identità senza retorica deprivandola dal giudizio di una società che abita “il mondo pieno di persone sole” di cui proprio nel brano parla.
“Di dolore non si può morire” – ricorda Novella – ma nel dolore spesso ci si nasconde pur di non dover combattere le avversità.
Mentre l’immaginario intreccia sogni, energie e simboli contemporanei, “Metamorfosi” è un manifesto di forza, coraggio, sensibilità e vicinanza che tenta di dar voce a chi, come Pietro, “non ha una statua della libertà”.
Novella ci ricorda che l’evoluzione può partire dall’interno, come la metamorfosi delle farfalle, per poi far chiasso “cantando per le strade di città” a ricordare che l’identità non può essere taciuta o zittita, e l’eroicità di condividerla dovrebbe, soprattutto oggi, incalzare la più sana delle normalità nel viverla.