Morini, Comitato Acqua pubblica: “Giusto indignarsi per consulenze Coingas, ma…”

“Come potremmo – recita la nota del Comitato Acqua Pubblica presieduto da Gianfranco Morini -non essere d’accordo con quei sindaci e quei politici che in questi giorni manifestano indignazione e sconcerto per lo scandalo delle consulenze abnormi, incongrue e spropositate elargite da Coingas tra il 2017 e il 2018 ad avvocati e commercialisti “amici” senza che vi fosse alcuna utilità per la società pubblica controllata dai Comuni ?
La “bufera Coingas” scoppiata una settimana fa a seguito di indagini, intercettazioni e perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Arezzo ha occupato per giorni le pagine di quotidiani e media locali. Giusto. 448 mila euro di consulenze non sono mica noccioline! Son soldi regalati, cifre spropositate sottratte ai legittimi destinatari, i Comuni. E bene han fatto sindaci e politici ad indignarsi e gridare allo scandalo. Prima ancora ha fatto bene la Magistratura ad intervenire.
Alla luce di questi fatti viene da chiedersi come mai nessuno di questi paladini della legalità a senso alternato abbia mai fatto una piega di fronte allo sperpero di denaro che da vent’anni a questa parte vien fatto da una società partecipata dai medesimi comuni qual’ è Nuove Acque che elargisce ai due soci industriali ( Suez e Acea) centinaia di migliaia di euro l’anno per improbabili consulenze (altrimenti definite “prestazioni accessorie”) con palese decremento degli utili d’esercizio, quindi a discapito dei Comuni e dell’interesse pubblico che essi dovrebbero tutelare.
In merito alla concreta configurazione delle suddette “prestazioni accessorie” abbiamo più volte fatto osservare ai Sindaci (in primis a quelli di Arezzo)come in tal modo vengano riconosciuti dei corrispettivi ai soci privati anche per attività che risultavano ampiamente previste nel bando di gara per la scelta dei soci privati cui affidare fattualmente la gestione ed è assurdo dover pagare 22 Milioni di euro, spalmati un tanto all’anno, per i 25 anni della concessione per prestazioni di know-how e consulenza. Ma questi esperti acquaioli francesi non erano stati scelti proprio perché dovevano apportare nella costituenda società di gestione le loro mirabolanti capacità tecnico-organizzative ? Non bastava avergli assicurato una rendita annua del 7% sul capitale che investivano ?
Val la pena segnalare ai Sindaci , ai maggiorenti politici, ai pubblici amministratori , ai membri dei vari Collegi sindacali, ai consulenti dell’AATO, ai sindaci revisori , ai contabili di società di revisione e alla Magistratura contabile che i costi annuali di queste fantomatiche prestazioni accessorie sono stati e sono tuttora rilevanti e vanno ad incidere sul conto economico e sul risultato della gestione.
Se dunque è doveroso ritenere un fatto grave e riprovevole i 448 mila euro spesi da Coingas per “consulenze” commissionate a professionisti “amici” va anche detto che sono bruscolini a confronto dei 22 Milioni di euro elargiti per fantomatiche consulenze ai soci industriali di Nuove Acque.
Perciò ci piacerebbe che Sindaci e politici, una volta tanto, venissero colti da un soprassalto d’indignazione anche nei confronti del reiterato sperpero di denaro per consulenze di nessuna utilità che vien fatto da Nuove Acque”.