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lunedì | 01-09-2025

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Notiziario Aretino

Arezzo tra Polifonico, Giostra e funghi

Si è svolto e concluso il 73° Concorso Polifonico Internazionale Guido D’Arezzo con la vittoria del coro italiano “Sibi Consoni” di Genova, stabilendo anche il primato di essere il primo coro diretto da una donna (Roberta Paraninfo) a vincere il concorso. La loro vittoria ha messo d’accordo tutti, vincendo altri premi e per ringraziamento tutti i membri del coro genovese hanno speso tante bellissime parole su Arezzo. E poi dicono che i genovesi spendono poco! Il brano che ha fatto la differenza si chiama “Eternità” che il coro ha dedicato alla durata dei lavori in Via Fiorentina. Togliendo la “à” accentata sarebbe diventato Eternit e il coro non avrebbe potuto partecipare al concorso. Premio speciale al Coro di Hong Kong “The Mad Singers” con il brano “jiǎozi hěn hǎo chī, dàn Panzanella Wǒ de gèng hǎo” (i ravioli cinesi saranno anche buoni, ma la panzanella è parecchio meglio). Ricevuto il Premio con la riproduzione della Statua di Guido Monaco, hanno pensato ne mancasse un pezzo in quanto nella testa mancava il poccione. Ottima performance anche di un coro filippino che ha cantato “But when the Ipercoop trees will cast shade?” (Ma quando faranno ombra gli alberi dell’Ipercoop?).
Premio speciale ad un cantante spagnolo che uscito dalla Fortezza ha emesso un suono vocale giudicato di altissima fonia melodica; in realtà si è poi saputo che nel buio di una galleria aveva dato una calcagnata ad un pietrozzo Mediceo imprecando in galiziano per il dolore. Escluso dal concorso il coro americano “Like cats close to the door” perché cantavano veramente male e escluso pure un coro coreano perché appunto essendo core… ano, si temeva potessero cantare col cuore… ma anche con qualcos’altro. Invece un coro francese, autore di molte stecche, è stato prenotato come canniccio da una festa paesana locale. Comunque è stata una ottima edizione. W il Polifonico! W Guido d’Arezzo!
Prima ancora dell’eventuale Stazione AV, si è finalmente sviluppata la rete ferroviaria ad Arezzo. Nel senso che è una grossa rete quella che è stata messa a sorreggere, in caso di pioggia, la terra del greppo della ferrovia alla rotonda Baldaccio. Il tutto in stile rete da sostegno/permanente dal parrucchiere. Speriamo che dopo i nostri tanti appelli sulla causa dell’intasamento del tunnel, sia una mossa azzeccata, ma i Giannini e Egidio, che di reti per permanenti se ne intendono, hanno detto che senza i bigodini le reti servono a poco. Per ora comunque sulle prime piogge hanno funzionato e sulla terra è stata fatta una… messa in piega!
Celebrata anche ad Arezzo la Giornata Mondiale del Cane, con Arezzo che al cane è storicamente legata. Numerosi i cani aretini che hanno fatto storia: dal cane dei 10 padroni, che morì de fame, al can da l’agli, che non mangia e nemmeno fa mangiare. Dal can de Betto  al can del Semplici e al nuovo arrivato can dei lampioni, che ce piscia per vedere de fagli fare più lume. O anche per i modi di dire di tutti i giorni, tipo brutti che un li vuole neanche il cane, “parcheggi a cazzo di cane” e “sei indietro come i coglioni del cane”. Giusto quindi festeggiare i cani, anche perché loro le feste le fanno sempre, anche a chi non le merita.
Cominciate in tutti e quattro i Quartieri le serate del Quartierista in preparazione della Giostra. Si tornerà quindi presto, già con la cerimonia dell’estrazione delle carriere, a rivedere il Sindaco che non è mai né scontato e né facile. E che comunque riscappa fuori prima dei porcini e dei galinacci… butta via! I suoni e le feste dei Quartieri come al solito daranno noia ai soliti noiosi, a cui lo sporco e il fracasso dà noia solo nei giorni di Giostra e che sono più pallosi del Buratto… che di palle gìà ne ha tre!
Seppur già rientrati ormai in moltissimi dalle ferie, gli aretini non rinunciano a qualche passatempo e usanza che usavano fare nei luoghi di villeggiatura, tipo i cruciverba. Ecco che quindi, di nuovo e a grande richiesta, l’enigmista Stefano Bartezzaghi, di recente presente ad Arezzo, ci ha inviato un’altra serie di enigmi dedicati a noi aretini (con soluzione) che vi proponiamo:
Lo fa chi riempie la stalla… o viene a noia (AFIENA).
Può essere di classe, di eleganza, ma anche un’ora del pomeriggio e della notte (TOCCO).
Invito perentorio a far allontanare una persona (TANACCA).
Oggetti dispersi ovunque (A STRAINONI)
Ci sono quelle per il tetto, per il sonno e per la birra (TEGOLE)
Un dolce che sfrutta le occasioni (APPROFITTEROL).
E per finire il proverbio della settimana: “Quando il fungaiolo ti dice che i funghi nascono tra 10 giorni, tu va’ a cercarli tra 5.”
-Confucio
-Epicuro
-S. Agostino
-Charles Bukowski
-Alda Merini