Io c’ero: la mitica sfida dello Scopetone rivive nel racconto di Piero Rossi

Arezzo – Ci sono eventi che, pur durando poche ore, restano impressi per sempre nella memoria di chi li vive. Uno di questi è la gara estrema di biathlon disputata il 2 aprile 1989 ad Arezzo, quando circa 150 partecipanti affrontarono per ben tre volte la salita dello Scopetone, in bici e a piedi, in un’impresa che ancora oggi fa battere il cuore a chi c’era. L’idea, come racconta Piero Rossi, nacque oltreoceano: “L’avevo vista negli Stati Uniti, al Central Park, una gara di bici e corsa a piedi e pensai: la devo portare ad Arezzo. Così fu”. Con il club Iron Team organizzò quello che sarebbe stato il primo evento del genere in Italia. “Lo starter era l’allora sindaco Ducci” ricorda Piero.
Uomo di comunicazione, instancabile promotore di iniziative e idee, Piero, tra gli organizzatori di quella sfida, trentasei anni dopo, il 12 aprile 2025, ha compiuto un’impresa forse ancora più difficile: rintracciare, uno a uno, i protagonisti di quella giornata e riportarli ad Arezzo, grazie a un paziente lavoro di ricerca durato mesi.
Per celebrare il ritrovo ha creato una maglietta speciale con la scritta “I was there” – Io c’ero – che oggi viaggia in tutto il mondo, indossata e fotografata dagli ex partecipanti tornati ad abbracciarsi dopo decenni.
Il racconto di Piero, intriso di emozioni, non si limita alla cronaca sportiva: è un viaggio nei risvolti umani di questa storia – amicizie ritrovate, ricordi condivisi, il piacere di sentirsi parte di un capitolo speciale della storia sportiva aretina.
“Quella del 1989 – confida – non è stata solo una gara, ma un’esperienza che ci ha uniti per sempre. Rivedere quelle persone, dopo così tanto tempo, mi ha ricordato che lo sport non è fatto solo di fatica e competizione, ma soprattutto di legami, emozioni e vita condivisa”.
E se questa storia fosse una canzone? Piero non ha dubbi: “Born to Run” di Bruce Springsteen.