“Difenderò la vostra storia”: Patrizio Bertelli risponde alle ex operaie della Lebole

AREZZO – Un filo di memoria e futuro lega il gesto di un grande imprenditore all’appello garbato ma profondo di un gruppo di donne che ad Arezzo hanno scritto una pagina importante della storia industriale cittadina. Con una lettera aperta, un gruppo di ex operaie della storica fabbrica Lebole – le “Leboline” – si è rivolto nei giorni scorsi a Patrizio Bertelli, patron di Prada, che ha recentemente acquistato l’area dismessa di via Ferraris, un tempo cuore pulsante della celebre azienda tessile.
“In quei capannoni abbandonati da oltre vent’anni abbiamo vissuto la fase più importante della nostra vita”, scrivono. Un appello carico di dignità, memoria e spirito civico: “La nostra non è nostalgia, ma il desiderio che quella storia non venga dimenticata. Chiediamo che resti un segno tangibile, un piccolo spazio che ricordi quanto fatto da chi in quel luogo ha costruito il proprio futuro e quello della città”.
“Caro dottor Bertelli, in quei capannoni c’è la nostra vita”
Parole che hanno toccato nel profondo Bertelli, il quale non ha esitato a rispondere pubblicamente, attraverso una dichiarazione affidata ai giornali:
“Gentili Signore, apprezzo la vostra lettera. Voi siete la storia della Lebole e avete lasciato una traccia indelebile”.
Il fondatore di Prada ha riconosciuto il valore umano e sociale del lavoro svolto nello stabilimento:
“So bene quanto siano fondamentali la passione, l’impegno e la dedizione dei lavoratori che accompagnano gli imprenditori. Mi avete scritto con discrezione e misura, ma con forza e verità, e io non posso che accogliere questa richiesta con rispetto e responsabilità”.
Bertelli ha quindi assicurato che nella nuova destinazione dell’ex area industriale ci sarà spazio per ricordare chi, con impegno silenzioso e quotidiano, ha contribuito alla crescita economica e sociale di Arezzo.
“Troveremo una forma – ha detto – per far vivere la memoria di quella grande fabbrica e delle tante ragazze che ne sono state l’anima. L’area Lebole ha un significato che va oltre l’industria: è una storia collettiva e identitaria”.
Un gesto di ascolto e di restituzione simbolica che ha colpito anche l’opinione pubblica. Le “Leboline” hanno fatto della loro voce un ponte tra passato e presente, e Bertelli ha risposto non da semplice imprenditore, ma da uomo consapevole del valore della memoria.
Per Arezzo, un dialogo prezioso che restituisce dignità a un pezzo della sua anima e apre una nuova pagina fatta di riconoscimento e rinascita.
Arezzo, l’ex Lebole è di Patrizio Bertelli: un nuovo futuro per l’area simbolo della moda