Castiglion Fiorentino, nuova ondata di vandalismi al Villaggio del Giovane: danni, furti e scritte

Vandalismi al Villaggio del Giovane di Castiglion Fiorentino e non è la prima volta. Nelle ultime ore si è verificata l’ennesima incursione, l’ultima di una serie di episodi incresciosi che negli ultimi tempi stanno colpendo uno dei luoghi simbolo della socialità castiglionese. I volontari, che si occupano con passione della struttura, hanno segnalato i fatti ai Carabinieri, nella speranza che si possa finalmente arginare questo fenomeno che sta assumendo contorni sempre più preoccupanti.
I danni registrati non sono di poco conto: la rete è stata divelta, sedie e tavolini ribaltati, le chiavi sottratte, i locali imbrattati con scritte spray e si registrano anche manomissioni varie alle strutture sportive. Oltre ai danni materiali, si parla anche di dispetti verso le persone presenti nell’area, in un clima sempre più deteriorato di mancanza di rispetto verso un luogo nato proprio per la convivenza, lo sport e l’inclusione.
Il Villaggio del Giovane, situato lungo la strada regionale 71, è da decenni un punto di riferimento per la socialità del paese. Sorto per volontà di padre Arturo Buresti e grazie alla generosità di tanti castiglionesi che nel tempo si sono impegnati per costruirlo e mantenerlo, il Villaggio ospita spazi per il calcetto, tennis, bocce, basket, oltre a un chiosco e varie aree verdi. Oggi è gestito da volontari, che nonostante le difficoltà continuano a garantire l’apertura degli spazi per iniziative aperte a tutti, come il torneo di bocce previsto proprio per lunedì.
Il ripetersi di episodi vandalici sta però compromettendo la serenità del luogo e alimentando timori tra chi lo frequenta. Telecamere di sorveglianza potrebbero essere una prima risposta concreta, ma la questione solleva interrogativi più ampi sul degrado giovanile e sulla necessità di presidiare i luoghi di aggregazione.
Difficile tracciare un identikit dei responsabili: sembrerebbe trattarsi di gruppi di giovani diversi, senza un’unica matrice, ma accomunati da un atteggiamento di pura inciviltà. A Castiglion Fiorentino si fa sempre più urgente la riflessione sul futuro del Villaggio e di tutti quei luoghi, oggi trascurati, che potrebbero tornare a essere centri vivi di comunità e socialità.
I volontari, oltre a chiedere maggiore sicurezza, ribadiscono la volontà di continuare la loro opera, ma serve l’aiuto delle istituzioni per proteggere e valorizzare questo spazio che, nonostante tutto, continua a rappresentare una memoria viva e un servizio importante per Castiglion Fiorentino.
A commentare l’accaduto è il gruppo consiliare Rinascimento Castiglionese, che oltre alla condanna chiede una riflessione più profonda:
“Questi atti sono inaccettabili e devono essere perseguiti senza se e senza ma. Ma al di là dell’indignazione, dobbiamo trasformare questo episodio in un’occasione per riaccendere i riflettori su uno spazio che per troppi anni è stato dimenticato. Il Villaggio del Giovane non è solo un luogo fisico, è parte della storia e dell’identità di Castiglion Fiorentino: sport, amicizia, aggregazione, vita di comunità.”
Il gruppo rilancia una proposta concreta: ripartire dai luoghi del cuore, dal Villaggio del Giovane e dall’Oratorio del Cassero, due spazi simbolo della memoria collettiva castiglionese, oggi in stato di abbandono.
“Sono proprietà della Chiesa, è vero, ma anche Sant’Agostino lo era, eppure è stato recuperato grazie a un progetto condiviso con il Comune. Si può fare anche per il Villaggio e per il Cassero. Servono volontà politica e progettualità.”
Le proposte di Rinascimento Castiglionese:
Villaggio del Giovane: recupero delle strutture sportive esistenti, riapertura degli spazi per i giovani, per lo sport e per la socialità.
Oratorio del Cassero: trasformarlo in un parco storico-tematico legato agli scavi archeologici, recuperare la sala cinematografica per eventi, cultura e proiezioni, ridare vita a uno spazio nel cuore del centro storico.
Il gruppo solleva anche interrogativi sulle priorità delle scelte amministrative:
“È stato saggio spendere un milione e mezzo di euro per un nuovo campo a Montecchio? Non sarebbe stato più lungimirante investire sul Villaggio del Giovane, che ha già strutture e identità consolidate? Si sono spesi oltre un milione solo per progettare Porta Romana: perché non si può progettare anche per il Cassero?”
La proposta è chiara:
Inserire Villaggio e Cassero in un piano di riqualificazione urbana e sociale.
Valorizzarli come luoghi di aggregazione e cultura.
Dialogare con i proprietari, cercare fondi, accedere a bandi pubblici e privati.
“Non è utopia, è visione politica. È un modo per restituire ai castiglionesi spazi di comunità e dare un senso alle risorse pubbliche. Ripartiamo dai luoghi che ci hanno fatto crescere.”