Sinner si allena nell’erba di Arezzo. Cena in bianco con promessa di matrimonio, la città tra le più care d’Italia

Celebrato anche ad Arezzo lo storico trionfo di Jannik Sinner al Torneo di tennis di Wimbledon. Come detto la settimana scorsa, Sinner, che ad Arezzo aveva girato uno spot su uno shampoo all’acqua ferrugginosa di Montione (il segreto dei suoi capelli rossi), si è dichiarato grato alla nostra città, dove appunto ha mosso i primi passi nel giocare proprio nell’erba che a Wimbledon lo ha poi glorificato. Infatti, proprio nelle erbe aretine Sinner si è duramente allenato nel periodo della squalifica, ed allenarsi nella nostra erba lo ha portato ad essere imbattibile. L’erba di Arezzo infatti in alcune zone è talmente alta che non basta l’occhio di falco, il giudice e 10 raccattapalle per ritrovare una pallina. Nel periodo di allenamento, infatti, data l’altezza dell’erba aretina, si sono perse circa 500 palline (i tifosi le stanno tutt’ora cercando come cimeli), e pure 5 o 6 raccattapalle sono stati ritrovati a fatica in quei serpai. Ma ciò è giovato, anche perché, in alcuni parchi e viali, l’erba di Arezzo è alta quanto Alcaraz che lo ha sfidato, ed ecco quindi spiegato il segreto del successo di Jannik. La principessa del Galles, Kate, che a Wimbledon lo ha premiato, gli ha chiesto come mai lui ha ancora tutti i capelli rossi, mentre al marito William son caduti tutti, a differenza del cognato Harry. Sinner gli ha appunto spiegato che forse William non ha usato lo shampoo all’acqua ferrugginosa di Montione, mentre nel caso di Harry non è rimasto ancora pelato perché per ora gli han pelato solo i quattrini. Ora per Sinner un po’ di riposo, ma sentendosi in debito verso Arezzo, girerà presto uno spot pubblicitario sul cacio di Talla e a ottobre uno sulle castagne di Molin Nuovo. Come detto, di spot pubblicitari ormai gli manca farne uno ai semi de zucca e uno ai ragaggioli e poi li ha fatti tutti, ma è il suo momento e lo deve sfruttare. Sinner ha poi saputo che un aretino famoso, Andrea Scanzi, suo tifoso e ammiratore, dice spesso di essere un grande giocatore di padel. E pare che Sinner gli abbia risposto che, viste le sparate snob che Scanzi fa ogni tanto, il padel lo usasse per farsi una… padellata…. E a quel punto sarebbe più forte di lui!
È stata la prima settimana in cui si è notato il primo mini/esodo degli aretini verso le località turistiche. Gli aretini in genere hanno da sempre contribuito alle ricchezze e alle caratteristiche di molte località turistiche italiane. Nella riviera Adriatica i “pedalò” si chiamano così perché risalta la frase “Alò pedala” che gli aretini dicono appena ci salgono. Madonna di Campiglio, prima che noi aretini incontrassimo lì difficoltà di trovare parcheggio, si chiamava Campiglio e basta. A Chiavari gli aretini ci sono sempre andati anche senza andare in Liguria. Il monte Cervino si chiama così perché molti aretini, se c’era solo la birra, non ci sarebbero mai andati. A Castiglione della Pescaia, prima di essere frequentata dagli aretini, c’erano solo i butteri, i pini e le cicale. E quindi molte località devono le loro fortune ad Arezzo, speriamo se lo ricordino!
Si è svolta in Piazza Grande l’ormai tradizionale Cena Bianca di gala. Il termine gala non inganni, non c’entrano i supermercati e non inganni nemmeno il concetto di cena in bianco perchè non c’erano né la barbina e né la grandinina. Tutti i commensali, o quasi, erano vestiti di bianco che, unito al prato verde artificiale aggiunto per l’occasione e alle luci splendide della Piazza al calar della sera, ha reso tutto affascinante. Data la Cena Bianca, in molti erano già sbiancati prima, appena letto il prezzo al momento della prenotazione, ma il “quasi” riferito al completo bianco dei commensali era dovuto al fatto che qualcuno, completamente in bianco non lo era. Il Presidente della Regione Eu/genio Giani, ad esempio, aveva pantaloni scuri, perché forse ha ancora paura che qualcuno non lo voglia candidare alle prossime elezioni e se tale strizza provocasse effetti indesiderati… coi pantaloni bianchi si nota subito. Il Sindaco Ghinelli invece era talmente bianco che nessuno l’ha visto. La serata è proseguita tra cena, giocolieri di fuoco, trampolieri e musica lanciata da una vecchia Fiat 500, rigorosamente bianca. C’è anche chi ha fatto per l’occasione promessa di matrimonio (auguri!) e c’è chi ripetutamente si alzava dalle sedie forse per evitare il SAL (ma non per l’ipertensione) ma SAL come acronimo di Sudore Ai Lombi che avrebbe provocato disagi estetici ai vestiti bianchi… figuriamoci poi col SAC (Sudore Alle Chiappe). Complimenti agli organizzatori a cui va il nostro assegno… in bianco (scoperto perché fa caldo).
È tutt’ora ignota (ma nemmeno più di tanto) l’identità di chi ha issato la bandiera dello stato palestinese nella torre del Palazzo Comunale insieme alle altre bandiere presenti. La bandiera è stato subito rimossa ma in molti ci si sono subito (e giustamente) riconosciuti. Qualcuno non conoscendola ha pensato fosse il telomare della Tanti o del Ghinelli, messo aD asciugare. Altri hanno detto che in comune, a forza di cambiare bandiera tra i partiti, se la bandiera la cambiano nel tetto non ci fa caso nessuno. Pare comunque che per l’accesso nella torre l’autore sia stato aiutato da una talpa, che di solito non ci vede, ma stavolta ci ha visto bene, anzi benissimo.
Ultima notizia flash. In una recente indagine sui dati territoriali sull’inflazione, la Provincia di Arezzo è nella top ten (sesta) della classifica delle più care in Italia nel mese di giugno. E pensare che noi, per gli aumenti dei prezzi, si dava le colpe solo alle ciliegie! Insomma, (come direbbero i falegnami), mica seghe! Sull’aumento dei prezzi, a Arezzo non se frigge con l’acqua! Anche perché è cara inguastita anche quella..
E per finire il proverbio della settimana: “Qui a Arezzo niente ci pesa e tutto è molto bello, meno quando fai la spesa e ti si vuota presto il borsello”.