Rifiuti ad Arezzo, il malcontento cresce: “Servizio in tilt, città e frazioni al collasso”. Parte raccolta firme

AREZZO – Cassonetti stracolmi, sacchi abbandonati, odori insopportabili. Il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti sta generando disagi crescenti in tutta la città e nelle frazioni. Nonostante la riorganizzazione avviata negli ultimi mesi – con l’introduzione di nuovi cassonetti e l’estensione del servizio porta a porta – l’impatto sul territorio si sta rivelando tutt’altro che positivo.
“Situazione sempre più drammatica, arrivano ogni giorno nuove segnalazioni“, denunciano Susanna Mariotti, Marisa Paggetti e Terence Nicchi, promotrici di una raccolta firme già avviata per segnalare i disagi a Sei Toscana e Comune di Arezzo.
Le criticità, ormai diffuse, toccano molte zone della città e si aggravano nelle frazioni: Peneto, Staggiano, San Leo, Palazzo del Pero sono tra le più colpite. In molte aree, la rimozione delle postazioni stradali tradizionali, non accompagnata da una rete adeguata di raccolta porta a porta, ha lasciato interi quartieri in balia del degrado.
“I bidoni sono stracolmi e l’odore entra fin dentro il mio locale“, racconta una ristoratrice di una zona residenziale, esasperata dalla situazione.
La riforma della raccolta, sebbene accompagnata da incontri informativi con i cittadini, non sembra aver risolto i nodi centrali: mancanza di contenitori adeguati, difficoltà nel conferimento della plastica e dell’indifferenziato (in alcuni casi addirittura chiusi con lucchetti, come segnalato presso il cimitero), assenza di raccolta per sfalci e potature, e una scarsa promozione dell’uso delle compostiere.
A peggiorare il quadro, anche il disagio degli stessi operatori ecologici, messi in difficoltà da una logistica disfunzionale e da un numero crescente di situazioni critiche.
La petizione popolare lanciata nei giorni scorsi ha già raccolto numerose adesioni. È possibile firmare presso diversi punti in città e nelle frazioni, tra cui: Tabacchi Giusti al bivio per Molinelli, Centro Tim, panetteria e bar La Marchionna, Bar di Tregozzano, Unieuro San Leo, Circolo di Indicatore, Farmacia Palazzo del Pero, Osteria del Palazzo, Bar e ristorante da Beppone, Botteghina del Molin Nuovo.
“Questa gestione – attaccano i promotori – sta mettendo in difficoltà non solo i cittadini ma anche l’immagine stessa della città. È questo il biglietto da visita che vogliamo offrire ai turisti? E a noi che viviamo qui ogni giorno? Serve un cambio di passo immediato.”
Il malcontento cresce, e con le alte temperature il rischio è che i disservizi si trasformino in emergenza igienico-sanitaria. I cittadini chiedono risposte, il Comune e il gestore sono chiamati a non restare sordi.