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domenica | 08-06-2025

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La sede Pd di Camucia ufficialmente intitolata a David Sassoli. Il ricordo del nipote Niccolò: “Il nostro saluto era con la parola ‘giudizio'”

Venerdì 6 giugno 2025 Camucia ha vissuto un momento di grande intensità civile e umana con la cerimonia di intitolazione della sede comunale del Partito Democratico a David Sassoli, già Presidente del Parlamento europeo e stimato giornalista italiano. L’iniziativa ha visto una partecipazione ampia e sentita da parte della cittadinanza e delle istituzioni locali, unite nel ricordo di una figura che ha incarnato i valori più profondi dell’Europa unita, democratica e solidale.

Il primo a prendere la parola è stato Diego Angori, segretario del Pd di Cortona, che ha sottolineato l’eredità morale e politica di Sassoli, indicando la sua figura come esempio di stile, coerenza e visione.

A seguire, l’intervento del giovane segretario dei Giovani Democratici cortonesi, Flavio Barbaro, che ha rivolto lo sguardo al futuro, sottolineando come le sfide odierne dell’Unione Europea – dalla difesa della democrazia alla lotta per l’inclusione – siano ancora quelle che David Sassoli aveva saputo leggere con grande anticipo.

Tra gli ospiti d’onore della manifestazione, l’europarlamentare Camilla Laureti ha tracciato un ricordo personale e affettuoso di Sassoli, ripercorrendo i momenti condivisi in campagna elettorale e l’impegno comune durante il difficile periodo della pandemia. Al centro delle sue parole, l’umanità di David e la sua capacità di tenere viva la democrazia anche nei momenti di maggiore incertezza.

Molto toccante anche l’intervento di Niccolò Gori Sassoli, nipote di David, che ha portato il saluto e il ringraziamento della famiglia. Nelle sue parole, il ricordo personale – “ho vissuto i primi nove anni della mia vita a Cortona e qui ho ancora molti amici, come Franca, Roberto, Marica. Era sempre una festa stare con mio zio David, sapeva trasformare i momenti, anche negativi, in riflessione e positività. Ci salutavamo con la parola ‘giudizio’” –  si è intrecciato a una riflessione pubblica sulla fragilità della democrazia e sull’urgenza di una partecipazione consapevole.

«Essere invitato a ricordare David in pubblico, in un contesto dove si esercita la partecipazione alla vita democratica, è per me un onore e un’emozione», ha detto Niccolò. «David ci ha insegnato che il bene comune si costruisce ogni giorno, con piccoli gesti quotidiani, a casa, a scuola, sul lavoro. La democrazia – ci ricordava spesso – non è mai acquisita per sempre: va coltivata, protetta, reinventata».

Il suo intervento ha anche richiamato un concetto più volte espresso da Sassoli: quello di un’Europa come progetto inclusivo, in cui la diversità è una ricchezza e non una minaccia. Un’Europa che si difende non con la chiusura e la paura, ma con il dialogo, il rispetto dei diritti e il coinvolgimento dei cittadini.

Ha inviato i suoi saluti, non potendo essere personalmente presente per precedenti impegni, il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, oltre a Enrico Letta, già parlamentare del collegio e segretario Pd, Emiliano Fossi e Barbara Croci, rispettivamente segretario regionale Pd e segretaria provinciale Pd, mentre non hanno fatto mancare la loro presenza il Sen. Silvio Franceschelli e Francesca Basanieri, presidente commissione pari opportunità della Regione Toscana.

La sede Pd di Piazzale Europa 15 porterà dunque ufficialmente il nome di David Sassoli. Un gesto simbolico, ma non solo: come hanno ribadito Diego Angori e Flavio Barbaro, si tratta di un luogo che sarà aperto alla cittadinanza, uno spazio vivo di confronto, solidarietà e crescita collettiva. Un circolo politico che intende promuovere l’uguaglianza civile, economica e sociale per tutti, in nome di quei valori che Sassoli ha saputo rappresentare con credibilità e passione.

Il discorso completo di Niccolò Gori Sassoli:

Vi ringrazio a nome della famiglia per questa iniziativa.

Essere invitato a ricordare David in pubblico, in un contesto dove si esercita la partecipazione alla vita democratica è per me un onore e un’emozione. Lo è prima di tutto sul piano personale, per i legami che coltivo con Cortona, dove ho vissuto una parte fondamentale della mia vita, l’infanzia.

Lo è per i legami e l’affetto nei confronti di David e di alcune persone presenti come Marica Stanganini, Roberto Fabrizi, Francesca Foscari e Camilla Laureti. Persone con cui sono cresciuto, che hanno contributo alla mia educazione. Persone con cui abbiamo scambiato relazioni che formano la nostra umanità.

Sono convinto che in ogni momento e in ogni luogo – e il più delle volte senza accorgercene – tutti noi ci educhiamo attraverso le relazioni con il mondo, con la natura, con le persone. Sforzarsi di comprendere queste relazioni e indirizzarle verso la ricerca di un bene comune è il compito più alto della politica.

È quello che a mio avviso David ha cercato di fare.

È quello che ciascuno può fare nel suo piccolo, nel quotidiano, a casa, con gli amici, al lavoro. Nella consapevolezza che la concezione del bene comune, pur essendo soggettiva e in continuo divenire, si realizza in una dimensione pubblica sulla base di elementi oggettivi fondamentali per la convivenza civile: i diritti, la Costituzione, le istituzioni, l’Europa, il multilateralismo…

A proposito dell’iniziativa di oggi, del fatto che sia stata pubblicata per l’occasione un’edizione del Manifesto di Ventotene, e guardando a quello che sta accadendo nel mondo abbiamo pensato fosse importante richiamare l’attenzione su un concetto più volte ribadito da David: la democrazia non è qualcosa di acquisito per sempre ma è un concetto che deve essere coltivato e reinventato quotidianamente.

Attraversiamo un periodo in cui i principi della democrazia sono messi in discussione dai nazionalismi, dai sovranismi. In cui chi governa vuol far prevalere, anche nei Paesi democratici, una concezione autoritaria secondo la quale per esercitare il potere bisogna essere prepotenti, soprattutto con i fragili e con i diversi.

Noi crediamo che non debba essere così. Crediamo che il diritto e il dovere di partecipare, far sentire la propria voce, ascoltare chi non riesce a farsi ascoltare, o non può, o resta indifferente, sia fondamentale nella ricerca del bene comune.

Va in questa direzione la funzione del Parlamento europeo, che – ricordiamo – è la più grande e rappresentativa delle assemblee parlamentari del mondo, l’unica in cui gli eletti sono scelti direttamente dei cittadini. Va in questa direzione il lavoro fatto da David quando, nell’incertezza della pandemia, ha lavorato per tenere aperto il Parlamento, innovandone il funzionamento.

La democrazia vive nel dialogo. Dai parlamenti nazionali alle amministrazioni locali fino ad arrivare alle assemblee più piccole e informali, ai luoghi di lavoro, alle associazioni, dove spesso si sperimentano forme di partecipazione particolarmente efficaci, dove si agisce l’ideale sintetizzato dal motto dell’Unione europea, uniti nella diversità.

Niccolò Gori Sassoli

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