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domenica | 25-05-2025

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Medioetruria, patto di ferro Toscana e Umbria siglato a Creti tra Giani e Proietti: Rigutino torna in pole

L’incontro non annunciato di sabato 17 maggio scorso, avvenuto nelle campagne del cortonese, a Creti, rischia di risultare storico e decisivo sul futuro della stazione AV Medioetruria e del nostro territorio. Un summit open air in piena regola, quasi in sordina eppure fondamentale, al quale, secondo le nostre informazioni, erano presenti il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, accompagnata da due assessori regionali umbri. A fianco di Giani, il capogruppo PD in Consiglio Regionale Vincenzo Ceccarelli e la sindaca di Lucignano Roberta Casini. Dal confronto è emersa una linea chiara e condivisa: sostenere congiuntamente una candidatura unica, presumibilmente quella di Rigutino, come sede della futura stazione dell’alta velocità. Un’intesa istituzionale definita da tutti i partecipanti come un vero e proprio “patto di ferro”, con l’obiettivo di presentare una proposta unitaria al Governo centrale. L’intento è quello di rafforzare la voce dei territori, evitare divisioni e valorizzare una localizzazione strategica per entrambe le Regioni. Anche se a rimanere solida, a oggi, è la candidatura di Creti come sede dell’opera milionaria e il processo per una revisione di decisioni già prese è senza ombra di dubbio molto complesso.

Dopo mesi di apparente stallo, il progetto della stazione AV “Medioetruria” torna al centro del dibattito politico e istituzionale e lo fa con un colpo di scena: la localizzazione a Rigutino, opzione già nota ma finora rimasta in secondo piano, riceve nuovo slancio grazie agli sviluppi degli ultimi giorni. Il 17 maggio, nelle campagne della Valdichiana, Giani e la presidente dell’Umbria Stefania Proietti si sono dunque incontrati per consolidare un’alleanza istituzionale che porti a Roma un’unica proposta condivisa. Obiettivo: evitare frammentazioni e puntare su una sede AV che possa servire al meglio entrambi i territori.

A rafforzare la candidatura della frazione aretina è stato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che è tornato a definire Rigutino come “la soluzione più logica per favorire l’interconnessione ferro-ferro, grazie alla vicinanza con la linea storica“. Lo fa fatto il 22 maggio ad Arezzo, in occasione di un convegno sulla transizione ecologica, quando ha ribadito la sua visione:

“Dopo il placet dell’Umbria andremo insieme a Roma per condividere il nuovo progetto. È un cambio di passo importante.”

Il sindaco di Arezzo Ghinelli plaude al nuovo corso:

“È davvero una bella notizia, un cambio di passo rispetto allo stallo di qualche mese fa. La stazione a Rigutino può offrire una risposta concreta e funzionale.”

Ghinelli, da tempo favorevole alla soluzione Rigutino, sottolinea anche l’importanza del collegamento viario e ferroviario con il capoluogo aretino, evidenziando come questa opzione possa davvero valorizzare l’intero sistema infrastrutturale della provincia.

Non tutti però condividono l’entusiasmo. Da Siena arrivano segnali di forte irritazione: la sindaca Nicoletta Fabio ha ribadito che una stazione così importante dovrebbe essere localizzata in una posizione baricentrica rispetto alle due regioni e non in prossimità di una sola città. La città del Palio teme di restare tagliata fuori dalle grandi direttrici dell’alta velocità.

Parallelamente, in una interrogazione depositata dal consigliere regionale Marco Casucci, dal titolo significativo “Quale futuro per Medioetruria”, si chiedono chiarimenti su rischio idrogeologico, viabilità, sostenibilità e soprattutto trasparenza nelle decisioni.

“Quale Futuro per Medioetruria” non è solo il titolo di un atto consiliare: è una domanda che riguarda la trasparenza delle scelte pubbliche, la sostenibilità del nostro sviluppo infrastrutturale e la qualità della vita dei cittadini”.

Il Comitato SAVA, che da anni si batte per una scelta partecipata e condivisa, ha espresso apprezzamento per l’iniziativa di Casucci, come dichiarato dal presidente Matteo Galli:

“È fondamentale procedere con chiarezza, responsabilità e con il coinvolgimento dei territori.

La questione Medioetruria resta dunque aperta, ma si arricchisce ora di nuovi elementi: disponibilità politica, alleanze interregionali, impegni ministeriali e interrogazioni consiliari. La parola chiave sembra essere finalmente confronto, un confronto che dovrà essere tecnico, istituzionale e trasparente. Solo così sarà possibile trasformare una promessa infrastrutturale in una scelta utile, sostenibile e condivisa.

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