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giovedì | 29-05-2025

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Piano buche e toppe, stress da traffico e francobolli per gli eventi aretini

È stato annunciato dall’Assessore Casi che da settembre Partirà il “Piano per le buche”, che prevede finalmente un investimento dell’amministrazione Comunale di circa 8 milioni. Il nome “Piano per le buche”, oltre che un consiglio a rallentare la velocità sennò con la buca son danni, è anche riferito ai lavori che appunto andranno… piano, visto che fino a settembre non se ne parla e si spera finiscano a Natale, anche se, interessato al tema, Babbo Natale ha già fatto sapere che lui, volando con la slitta, non avrà disagi. È evidente però che rispettando quei tempi saremo alla vigilia della campagna elettorale e qualche lavoro o cantiere non fa mai male. Quindi da qui a inizio lavori, per le buche continuerà il trattamento a toppe. Con le toppe del resto Arezzo ha un rapporto cordiale e storico. Le toppe possono essere sul muso, ma anche di sonno, di birra o di sole. Una volta andavano di moda anche nei gomiti su maglioni o giacche, ma con l’avvento di molti briachi che il gomito lo alzano spesso, le toppe son risultate inutili. Quindi, in attesa delle asfaltature, Arezzo, oltre ad essere di storia, arte e bellezza al TOP, sarà anche… al TOPPE! I lavori sono però necessari, anche perché in una indagine nazionale, Arezzo è risultata al terzo posto in Italia per “Stress e disagi alla guida”, dovuti a traffico, la cui causa sta anche nella continua scarsità di mezzi pubblici e treni che lo potrebbero far calare sensibilmente. Per fortuna sono state aperte le rotonde di S. Maria e Via Romana che questo stress lo potrebbero far calare ma a molti già la rotonde di Chiani e i suoi numerosi anelli, fan diventare briachi prima di arrivare alla Cantina Sociale, mentre alla Mega rotonda dell’Olmo uno la centrifuga l’ha già fatta senza andare a comprare la lavatrice all’Unieuro. Ad aumentare lo stress (e qui qualcuno ha letto il nostro notiziario) il fatto che l’erba ai lati della strada viene per prima tagliata quella davanti agli autovelox (prima in tangenziale, ora anche nel raccordo autostradale). Evidentemente l’erba davanti agli autovelox è più pregiata e fa gola, dato che ormai è più ricercata e costa più di altre erbe da consumo tipo marijuana, la canapa indiana, lo stramonio e l’erba gatta, forse appunto perché se viene da davanti agli autovelox è già tagliata di suo.
Celebrata anche ad Arezzo la Giornata Mondiale delle Api e del loro fondamentale apporto agli equilibri fisiologici della nostra salute e del pianeta. Arezzo stessa è una forte consumatrice di miele e di cera (anche se i moccoli vengono anche senza cera d’api). Come da alcune richieste riproponiamo anche quest’anno l’elenco delle api più diffuse nel territorio aretino, con alcune nuove arrivate:
l’ape che sta antipatica a molti aretini anche se manda baci a tutti (l’aperugina); l’ape che si addormenta spesso (l’apennichella); l’ape che non si fa mai i ca@@i suoi (l’apettegola); le api più alcolizzate (l’aperoni e l’aperol); l’ape che compra le ciliegie e non legge il prezzo (l’apentita); l’ape più odiata dai livornesi (l’apisana); l’ape più odiata dagli animalisti (l’apelliccia); l’ape più cialtrona (l’apellaia); l’ape più brutta (l’apeggio); l’ape che si vorrebbe confessare da Don Alvaro (l’apeccatrice); l’ape che a 16 anni ci si baltava tutti (l’apina); l’ape più tirchia e che se lava meno i capelli (l’apidocchiosa); l’ape che va meno dall’estetista (l’apelosa); l’ape che ha tolto i comunisti (l’aperestroika); l’ape che cura le apine (l’apediatra); l’ape che invece se le vorrebbe fare (l’apedofila); l’ape più lunga (l’apertica); l’ape che non ritrova le chiavi per aprire il cancello dell’Anfiteatro (l’aperse); l’ape che ha sbucciato le patate (l’apelate); l’ape che si sviluppava una volta (l’apellicola); l’ape che le anziane si mettono in testa (l’apezzola); l’ape che va in culo alla Fornero (l’apensionata); le api che non vanno mai all’Ipercoop o all’Esselunga (l’apennymarket e l’apam); l’ape che trovi a Piaggia di Murello (l’apettata); l’ape che a Arezzo te la fa lunga (l’apistolleca); le api che a Arezzo sono brave a leggere il telegiornale (l’aperissi e l’apieschi); l’ape che è buona anche sciroppata (l’apesca); l’ape più tossicodipendente (l’apeyote); l’ape che ha la posta sicura e certificata (l’apec);
W le api!
Gran soddisfazione per l’emissione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy di un francobollo dedicato alla Giostra del Saracino come eccellenza del patrimonio culturale italiano, insieme ad altre 6 celebri rievocazioni nazionali tra cui il Palio di Siena. Alla cerimonia a Roma era presente ed orgoglioso anche il Sindaco Ghinelli, che adesso sogna l’emissione di altri francobolli dedicati alla nostra città e a suoi eventi. Uno potrebbe essere un francobollo dedicato alla Fiera Antiquaria, che, essendo che piove spesso, è già umido di suo e non c’è bisogno di leccarlo. Un altro verrebbe dedicato alla Città del Natale e servirebbe per spedire le letterine a Babbo Natale. Il problema è che se la Città del Natale comincia a Novembre e quindi i francobolli verranno prodotti a Ottobre, se a Babbo Natale le letterine gli cominciano ad arrivare due mesi prima, più che mandare regali è facile che mandi a cacare. Un altro francobollo potrebbe essere dedicato a Guido Monaco, così almeno a forza di leccate gli potrebbe andare via qualche cacata di piccione. Resta il fatto che seppur soddisfatti per Arezzo nei francobolli, si auspica siano con il retro adesivo, perché è bene che al Ministero sappiano che a Arezzo a leccare il culo può darsi che qualcuno faccia carriera, ma farlo a quello del cavallo della Giostra che di carriere ne fa tante di suo…non è il massimo.
W Arezzo! W la Giostra!
Giustamente festeggiato anche in città lo scudetto del calcio vinto dal Napoli. Ad Arezzo di solito, la Napoli a cui si fa la festa è sempre una pizza, ma stavolta è stata fatta una doverosa eccezione, senza capperi e acciughe. Complimenti a tutti…e speriamo che dopo il ciuccio, si festeggi presto il cavallino!
E per finire il proverbio della settimana: “Dei ritardi dei treni forse c’è una motivazione. Usano molto i freni, per ansia da pre…stazione?”.

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