Arezzo mercoledì in Tuscia con un tesoretto niente male. Ora tutti a Viterbo. Il sogno continua

L’errore più grande sarebbe quello di considerare i giochi già fatti, ma almeno da parte della squadra e dello staff tecnico questo pericolo pare scongiurato fin dalle prime dichiarazioni del dopo gara. Tutti soddisfatti, ma tutti ben consapevoli delle insidie che si troveranno dalle parti del palazzo dei Papi. Tra le difficoltà che la squadra amaranto troverà nell’infrasettimanale ci sarà la fatica per la terza gara in otto giorni e la probabilità di scendere in campo ancora in formazione rimaneggiata dato che oltre a Buglio, che difficilmente sarà recuperabile, saranno in forse anche Serrotti e Basit,tutti e due usciti per risentimenti muscolari da valutare. Intanto però possiamo goderci questo successo, bello, rotondo e volitivo al termine di novanta minuti tiratissimi, come sono queste gare di spareggio, contro un avversario tutt’altro che remissivo e debole.
L’Arezzo ha confermato i progressi in fatto di maturità già visti contro il Novara. La squadra ci crede e gioca con la convinzione di potercela fare; non ha fretta, gestisce anche il tempo con una sapienza che prima non aveva. Segnali importanti in prospettiva. La squadra di Dal Canto ha avuto il grande merito di partire benissimo, aggredendo la Viterbese e trovando un gran gol con bomber Brunori dopo nemmeno un quarto d’ora. Il resto della prima frazione è stato soprattutto gestione con pochi pericoli corsi (una sbadataggine di Pelagatti per poco non apriva il varco agli avanti avversari, un tiro di Polidori a lato ed una punizione respinta corta da Pelagotti sulla quale la difesa è stata però brava a liberare) e qualche ripartenza efficace (Rolando-Foglia con rasoterra parato facile). La squadra di Rigoli presidiava bene le fasce con il suo 3-5-2 e cercava di mettere in movimento gli attaccanti contenuti bene dal nostro pacchetto arretrato (bravo Pinto al rientro da titolare ).
Nel secondo tempo la Viterbese ha accentuato la spinta e l’Arezzo ha sofferto, anche a causa di un centrocampo inedito causa defezioni di Basit e Serrotti (oltre a Buglio in partenza) e ad un Belloni purtroppo evanescente. l’Arezzo faceva fatica a ripartire anche se Pelagotti non era mai impegnato seriamente. Al 16° il rischio più grosso con un flipper in area amaranto che fruttava ai gialloblu salvataggi sulla linea, una traversa e una paratona dell’estremo di casa nostra. Sul ribaltamento però è Rolando che sfiora il 2-0. Si teme che affiori la partita della sfida col Novara ma al 24° Sala va in percussione e spedisce in area. Brunori (ancora lui, immenso…) aggancia e gira all’angolo più lontano. Il morso allo stomaco che attanagliava la Minghelli si scioglie in un urlo infinito. La partita ora è in discesa, la Viterbese le prova tutte esaurendo i cambi ma l’inerzia è dalla parte di Cutolo e compagni. Dopo un tentativo del capitano, fuori di poco, è Max Benucci che suggella la gara e ci manda in Tuscia con un tesoretto niente male. Ora tutti a Viterbo. Il sogno continua.