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giovedì | 31-07-2025

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Arezzo, avanti, con il cuore in gola, a denti stretti, ma avanti

Cinquemila sugli spalti a trepidare e sostenere, un giusto e meritato riconoscimento per quanto fatto dalla squadra  sul campo e dalla società nel dare certezze e sicurezza a tutto l’ambiente. E’ stata dura e lo sapevamo, ma l’Arezzo ha saputo interpretare per lunghi tratti la partita nella maniera più giusta; pazienza nel gestire la palla senza subire troppo e poi accelerazione quando è stato il momento. Solo il finale ha fatto un po’ eccezione perché con il pari raggiunto dai piemontesi su una transizione viziata da un clamoroso fallo a centrocampo su Cutolo ci stava che la lucidità andasse a farsi benedire. Anche in questa fase però vicina al  gol ci è andata più l’Arezzo del Novara con un palo a porta vuota di Brunori a dimostrazione che la testa ed il cuore in campo ci sono stati fino alla fine. Oltre al passaggio del turno è stata proprio la grinta con la quale i ragazzi di Dal Canto hanno giocato gli ultimi venti minuti che può rappresentare un bel segnale di crescita ulteriore, di maturità e di consapevolezza. La prima mezz’ora è stata tutta degli ospiti. Prevedibile una loro partenza forte chè poi alla distanza la fatica di Siena poteva incidere. Centrocampo denso quello predisposto da Viali e Arezzo che trova tutte le vie di passaggio sbarrate. Si gioca prevalentemente a centrocampo e la gran mole degli azzurri frutta due occasioni con Rolando e Bianchi. Sulla prima è bravo Pelagotti ad alzare, la seconda si perde a lato. Col passare dei minuti cresce l’Arezzo che ad inizio ripresa la sblocca con Foglia e diventa padrone del campo. Il raddoppio ci sta tutto e lo firma Brunori, anche oggi tra i più positivi. Ora si tratterebbe di gestirla ma su questo si difetta e poi il Ronaldo del Novara non sarà Cristiano ma indovina una traiettoria velenosa e la riapre a stretto giro. L’inerzia è comunque dalla parte amaranto, le occasioni per tornare a chiuderla ci sono fino a che (ne mancano 8 alla fine) l’arbitro non fischia un evidentissimo fallo sul capitano nel cerchio del centrocampo. Con la squadra che si avviava a salire il contropiede novarese è letale ed Eusepi infila il pari. Cuore in gola fino alla fine, con quasi 7 minuti di recupero accordati e nervi a fior di pelle ( ma siamo bravi stavolta a non abboccare ) ma finisce in gloria sotto la Sud che canta e che balla. Domenica si replica. L’avversario ce lo dirà la sorte tra qualche ora: il sogno continua.