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martedì | 06-05-2025

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Rigutino, rotatoria col dio Silvano

Un’antica divinità romana come simbolo d’identità e orgoglio locale: è questa l’idea alla base della proposta lanciata dai consiglieri comunali Andrea Gallorini (PD) e Piero Perticai (Lega), che sarà presto discussa in Consiglio comunale ad Arezzo. La proposta riguarda l’installazione di una copia ingrandita della statua del dio Silvano, attualmente conservata presso il Museo Archeologico “Gaio Cilnio Mecenate” di Arezzo, nella rotatoria di Rigutino, frazione in cui l’opera venne ritrovata e sequestrata quasi un secolo fa.

L’iniziativa è stata confermata dai due consiglieri comunali durante l’incontro “Una serata con… Silvano”, organizzato dal Gruppo Culturale “Futuro per Rigutino” al locale centro di aggregazione sociale, che ha unito divulgazione storica, identità territoriale e impegno civico grazie anche ai contributi dell’archeologa Maria Gatto, del giornalista Marco Botti, degli storici locali Santino Gallorini e Moreno Massaini. Un’iniziativa che ha suscitato molto interesse tra i cittadini e che punta a valorizzare il patrimonio storico e archeologico locale, trasformando un semplice incrocio stradale in un punto di riferimento di identità culturale.
La dott.ssa Maria Gatto, direttrice del Museo Archeologico Gaio Cilnio Mecenate di Arezzo, ha ripercorso la storia e le fasi del restauro del reperto: “La statua originale del dio Silvano, risalente alla seconda metà del II secolo d.C., venne recuperata, sarebbe meglio dire sequestrata, nel 1926 in località La Sassaia di Rigutino, nel territorio dell’antica Bricianum. L’opera, in marmo apuano grezzo, raffigura un uomo anziano con barba e lunghi capelli, coperto da una pelle leonina e con attributi legati alla natura: un ramo di pino, frutti e forse un falcetto o una borsa nella mano oggi danneggiata. Ai suoi piedi, un cane accovacciato volge lo sguardo verso il padrone, rafforzando il legame simbolico con il mondo agreste. Silvano, nella mitologia romana, era il protettore dei boschi, dei campi, dei pascoli, dei giardini, ma anche dei confini, venerato da contadini e pastori. La statua, ritrovata in cinque frammenti e poi restaurata, fa oggi bella mostra di sé al Museo Archeologico di Arezzo“.
Di fronte all’impossibilità del Museo di finanziare una teca espositiva e adeguati pannelli informativi, lo scorso anno la direttrice Maria Gatto ha invitato le associazioni di Rigutino a farsi carico della spesa necessaria per restituire la statua alla fruizione pubblica. La risposta non si è fatta attendere: le realtà associative del paese si sono mobilitate con entusiasmo, raccogliendo fondi per permettere l’allestimento e dare nuova visibilità al Silvano rigutinese.
Ora la proposta di installare una riproduzione ingrandita del dio Silvano nella rotatoria di Rigutino che rappresenta, dunque, un gesto di restituzione alla comunità, oltre che un’occasione per raccontare la storia antica del territorio e rinsaldare il senso di appartenenza. Un esempio virtuoso che potrebbe ispirare altre frazioni e comunità a riscoprire e valorizzare le proprie radici.
«È un modo per rendere omaggio al passato e, allo stesso tempo, guardare al futuro con una visione di territorio più consapevole e coesa» – hanno sottolineato i promotori dell’iniziativa, Gallorini e Perticai. Ora la palla passa al Consiglio comunale: il dio Silvano è pronto a tornare tra la sua gente.

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