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martedì | 06-05-2025

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Sangiovannese retrocessa in Eccellenza, il duro editoriale di Massimo Bagiardi: “Un fallimento annunciato, ora serve un repulisti totale”

All’ultima e decisiva giornata del campionato di Serie D, Girone E, il destino della Sangiovannese e del Terranuova Traiana si è intrecciato in uno scontro diretto carico di tensione e significati. Al “Virgilio Fedini” è andata in scena una vera e propria sfida salvezza, resa ancora più intensa dal campanilismo tra le due formazioni valdarnesi, arrivate all’appuntamento appaiate in classifica a quota 36 punti. A decidere le sorti è stato un episodio: il gol firmato da Zhupa, che ha consegnato al Terranuova Traiana la vittoria esterna per 0-1, condannando al tempo stesso i padroni di casa alla retrocessione diretta in Eccellenza. Il verdetto, pesantissimo per la Sangio, è stato aggravato dal contemporaneo successo del Figline contro il Livorno, che ha chiuso ogni spiraglio di salvezza diretta per gli azzurri. Il Terranuova, invece, tiene accesa la speranza di restare in Serie D, potendosi ora giocare la permanenza attraverso la delicata sfida dei play out.

Lo striscione dei tifosi della Sangiovannese. Foto: Ottica Merli

Lo striscione dei tifosi della Sangiovannese. Foto: Ottica Merli

La retrocessione diretta della Sangiovannese in Eccellenza, maturata all’ultima giornata del campionato di Serie D – Girone E, nel doloroso scontro diretto contro il Terranuova Traiana, non è stata un fulmine a ciel sereno per chi ha seguito da vicino l’andamento della stagione. Lo conferma con amarezza e lucidità Massimo Bagiardi, voce storica del tifo azzurro e firma di ForzaSangio.it, che ha affidato al suo editoriale un commento crudo e senza sconti: “Non sono rimasto sorpreso – scrive – un conto è temere la retrocessione, un altro è ritrovarsi faccia a faccia con questa triste realtà.”

Al “Virgilio Fedini” è bastato un gol di Zhupa per permettere al Terranuova di giocarsi la salvezza ai play-out e condannare la Sangio alla discesa, dopo undici anni consecutivi in Serie D. “Retrocediamo meritatamente – afferma Bagiardi – per quello che abbiamo dimostrato negli ultimi due mesi, questa non è stata una sorpresa. Il problema è che la società ha sbagliato tutto, dall’inizio alla fine, allenatori compresi.”

Il suo è uno sfogo sincero, attraversato dal dolore di chi ha visto la propria squadra scivolare giù lentamente ma inesorabilmente. Ricorda l’incredibile fatica per risalire in D nel 2014 e l’incertezza assoluta che ora avvolge il futuro: “Non ho idea di quanto resteremo in Eccellenza. So solo che è il momento di girare pagina.”

Bagiardi non risparmia critiche a chi ha guidato il club, auspicando un cambio radicale al vertice: “Diamo atto alla dirigenza di averci permesso per otto anni di stare in D, ma ora serve un reset completo. Che siano americani, francesi o romani, servono nuove forze e nuove idee.”

Nel suo editoriale, non manca anche una stoccata a chi, a suo dire, si è sottratto alle responsabilità: “Troppo semplice non rispondere a chi come me ha scritto solo la verità sulle vicende societarie. Troppo comodo non metterci la faccia. L’unica cosa che avrebbero dovuto fare ieri era chiedere scusa alla piazza.”

Il giudizio sulla squadra è altrettanto impietoso: un gruppo fragile caratterialmente, guidato da un tecnico arrivato in corsa e autore, secondo l’autore, di scelte discutibili nella partita decisiva. “Mai all’altezza – scrive – né i dirigenti, né i giocatori. Una maglia come la nostra non può essere trattata così.”

Infine, l’editoriale si chiude con la speranza che il tempo, almeno, possa lenire le ferite: “Ora ci lecchiamo le ferite, ci prenderemo una pausa. Ripartiremo, ma solo se questa dirigenza farà un passo indietro. Prima, però, dovrebbe chiedere scusa.”

Un atto d’accusa forte, amaro, ma mosso da un amore profondo per la Sangio, che proprio tra due anni festeggerà il suo centenario. Un anniversario che, oggi più che mai, chiama a una rifondazione vera.

 

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