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martedì | 26-08-2025

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Arezzo, se giochiamo e quando giochiamo, poche squadre possono davvero essere al nostro livello

Si gioca con una sorta di 4-3-3, perché Rolando il trequartista non lo fa mai e infatti spesso nella zona che dovrebbe occupare lui ci sono Cutolo o Serrotti. Vantaggio strameritato nel primo tempo, ripresa controllata  e raddoppio su rigore dubbio assai, ma legittimato da  parecchie conclusioni sventate da un Albertoni in giornata di grazia. Purtroppo però, quando la partita è sotto controllo con i liguri che sbandavano vistosamente  e ci aspettava la terza rete da un momento all’altro,  ci siamo concessi l’ennesimo pateracchio difensivo cincischiando su un pallone al limite dell’area fino a che Martignago non se l’è preso ed è andato ad infilare Pelagotti.  Sull’1-2 la squadra di Bellucci ha alzato i ritmi e ci ha messo in ambasce. Per fortuna la qualità dell’avversario è quella che dice la classifica e così di pericoli veri ce ne sono stati solo un paio  (compreso un sospetto contatto in area tra Sala e Cais). Le sostituzioni sono arrivate negli ultimi dieci minuti e francamente non ho capito perché togliere sia Cutolo che Brunori, ovvero due che la palla la difendono e la sanno portare. Basit piazzato davanti alla difesa ci ha messo preziosamente il fisico e pure un erroraccio che ha innescato una pericolosa ripartenza dei locali. Persano ha avuto una sola palla giocabile, ma non ha saputo chiudere lo scambio con Belloni. Nell’insieme un bell’Arezzo per oltre un’ora e poi i consueti affanni da black-out. Speriamo che il ritorno al successo consolidi certezze e tolga paure, perché se giochiamo e quando giochiamo, poche squadre possono davvero essere al nostro livello.

CRONACA:  Parte forte l’Arezzo guidato da un Cutolo ispiratissimo. Già al 6° gli amaranto vanno al tiro tre volte di seguito nella stessa azione e danno il la alla giornata felice del portiere ospite. Sempre Cutolo riprova dal limite all’ 8° ma scivola e Albertoni blocca facile. Ci riprova il capitano al 16° , il portiere respinge e Brunori tarda un attimo per il tap-in.  Dopo un altro paio di tentativi del nostro 10 ci pensa Serrotti ad imbeccare alla grande Brunori ( 27°) e la girata del centravanti chiama ancora all’intervento strapplausi il portiere locale. Un minuto dopo prova alche Rolando ma calcia fuori. Prosegue il duello tra il capitano e Albertoni che al 31° alza sulla traversa una botta dai trenta metri. L’albissola tenta qualche ghiocata di rimessa ma pericoli per la porta di Pelagotti non ce ne sono. Al 38° la gara si sblocca: i padroni di casa perdono palla a metà campo in ripartenza. Cutolo smista di giustezza per Brunori che prende il tempo a difensore e portiere e insacca. Gol numero 9.  Ripresa con gli stessi protagonisti. L’albissola prova a portarsi avanti ma ben presto l’Arezzo recupera il controllo. Ci prova Foglia prima dell’episodio del rigore che l’arbitro ci concede per un contatto tra Rolando e Oprut. Vista in tv pare che il fallo sia del nostro 23 che frana sul difensore intento al rinvio che colpisce palla e gamba dell’avversario. La giacchetta “gialla” però non ha dubbi e Nello Cutolo trasforma da par suo.  L’Albissola si sfalda, Brunori impegna due volte il solito Albertoni che nella seconda occasione ( 65°) fa un mezzo miracolo ribattendo la conclusione dal limite dell’area piccola. Niente lascia presagire la frittata che ci confezioniamo come d’abitudine. Palla scaraventata in avanti e apparentemente in controllo agevole, dormitina generale, Pinto molle sul rinvio e Martignago ci crede e sfonda all’interno dell’area battendo in diagonale in rete. A questo punto i biancocelesti provano a crederci e due minuti dopo reclamano il penalty per contatto tra Cais e Sala su cross del solito Martignago. Il fallo c’era e non c’era, ma s’è visto assegnare rigori peggiori. E’ il momento migliore per i locali. Bellucci manda in campo Silenzi ( figlio di Andrea ) per Cais ed è proprio lui che all’80° di testa manda verso il secondo palo dove il compagno di squadra arriva con un soffio di ritardo. L’angoscia da rimonta attanaglia lo stomaco dei tifoso. La squadra in campo pare più reattiva e a parte un discreto caos che comporta tre ammonizioni e parecchi spintoni si giunge alla fine portando a casa una vittoria che ci voleva proprio.