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mercoledì | 10-09-2025

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Sanità

Maxiemergenza per intossicazione multipla. Le forze in campo

Alle 19:30 del 6 gennaio, festa dell’Epifania, il comunicato stampa dell’ASL recitava testualmente così (lo riportiamo integralmente per conoscenza dei nostri lettori):

«Intossicazione da monossido di carbonio – I mezzi e il personale del 118 della Asl Tse, con il gruppo maxiemergenza di Arezzo, sono stati attivati nel pomeriggio per prestare soccorso a diverse persone intossicate da monossido di carbonio nella chiesa di Pergo, nel comune di Cortona.

All’arrivo dei mezzi 27 persone sono state visitate dal 118: 11 di loro sono state trasportate dai mezzi del 118 verso gli ospedali di Arezzo, Grosseto, Cortona e Firenze Careggi. Cinque (5) sono bambini.

Di questi, 2 bimbi sono andati a Grosseto con Pegaso (l’elisoccorso-n.d.r.) e 1 adulto a Careggi con ambulanza in quanto presente una sintomatologia più importante che ha richiesto accertamenti più accurati.

Altri 3 bimbi e 2 adulti sono stati portati all’ospedale di Arezzo e 3 adulti alla Fratta di Cortona.

Pertanto, ricapitolando:

adulti:

1 Careggi

1 Grosseto

3 Fratta

3 Arezzo

pediatrici:

2 Grosseto

3 Arezzo

Alcuni dei pazienti si sono recati autonomamente agli ospedali di Nottola, Cortona e Arezzo, tutti senza rilevanti problemi respiratori:

PS Arezzo – 4 adulti e 3 pediatrici

PS Fratta – 12 adulti e 14 pediatrici

PS Nottola – 3 adulti»

Fin qui il comunicato ASL, cui possiamo aggiungere che nelle prime ore della notte si è reso necessario anche il trasferimento di una bambina all’ospedale pediatrico Mayer di Firenze, esigenza soddisfatta proprio da personale e ambulanza della Misericordia di Arezzo.

Anche la Misericordia di Arezzo infatti – come l’intero sistema dell’emergenza territoriale – ha dato ottima prova di sé, riuscendo in pochi minuti dalla prima attivazione della Centrale di coordinamento sanitaria ASL a mettere insieme ben due equipaggi con relative ambulanze da emergenza, tra quello per pronta partenza e l’altro “di riserva”.

La foto d’apertura ne ritrae uno con componenti i volontari Adriano BondiSilvia Burzi e Elena Tanganelli.

L’altro è stato composto da Lorenzo Meacci e Samuele Tiberi.

E occorre ricordare che, nell’ottica della ridondanza più opportuna in questi casi, anche diversi altri volontari hanno offerto la propria disponibilità a rendersi reperibili per qualsiasi ulteriore necessità.

A tutti costoro va sentitamente il riconoscimento e la gratitudine dell’intera Confraternita.

(Nella foto interna uno degli impianti iperbarici di destinazione dei pazienti trasferiti, indispensabile nei casi più seri di intossicazione da monossido di carbonio).

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