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lunedì | 14-07-2025

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L’Italia si sgretola, lo dice la Procura. Altro che RdC, investire sulle infrastrutture Ar24Tv

Tutto è iniziato con un video diventato virale, girato a novembre 2018 da un cercatore di tartufi, ex poliziotto in pensione, Maurizio Tizzi: è allora che la Procura di Arezzo incarica due periti che confermano il rischio di crollo e apre un fascicolo contro ignoti per il reato 677 del codice penale: omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina.

https://www.youtube.com/watch?v=3ZiANvQKERI&t=3s

Così il gip del tribunale di Arezzo, Piergiorgio Ponticelli, dispone il sequestro preventivo e la chiusura del viadotto Puleto sulla superstrada E45, vicino a Valsavignone, provincia di Arezzo, non lontano dal confine con la Romagna, provvedimento richiesto dal procuratore di Arezzo, Roberto Rossi. Nell’ordinanza di sequestro si legge che “la chiusura è stata determinata dalla “criticità estrema” del viadotto esposto a “rischio di collassamento”. 

Quella odierna, fa il paio con un’altra inchiesta, sempre istruita da Roberto Rossi, relativa al cedimento di una piazzola di sosta, sempre sulla E45, avvenuta l’11 febbraio 2018 nel territorio di Pieve Santo Stefano, vicino allo stesso viadotto Puleto. 

Stamani i Carabinieri hanno notificato il sequestro: sul posto un centinaio di operai Anas e i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della procura di Arezzo.

Poco dopo, Anas ha dato avvio alle operazioni di chiusura della statale 3bis “Tiberina” (E45) in entrambe le direzioni: stop al traffico tra gli svincoli di Canili e Valsavignone, in corrispondenza del confine tra le province di Arezzo e Forlì Cesena. Anas fa sapere che “sta già fornendo in queste ore ai periti della Procura tutti gli elementi conoscitivi tecnici sul viadotto Puleto, per rappresentare al meglio le condizioni dell’infrastruttura e i lavori di manutenzione già avviati a dicembre, al fine di consentire una veloce riapertura al traffico ed evitare gravi disagi alla circolazione“.

Il crollo del Ponte Morandi a Genova e l’odierno sequestro del viadotto lungo la E 45, dovrebbero richiamare il Governo di questo Paese, che fa pur sempre parte del G7, a rivedere le proprie priorità di intervento. Chi c’era prima ha fatto poco o nulla, si dirà. Vero. Ora chi ci guida ha l’occasione per porre rimedio. Pare chiaro che l’Italia non ha bisogno dell’elemosina del reddito di cittadinanza, ma di interventi sulle infrastrutture, senza tentennamenti e magari senza farselo dire dalla magistratura. Inutile indebitarsi per comprare la pizza, quando la casa crolla.