Arezzo Ondaverde trasmette sulla frequenza '95: sembrava la fine del mondo, ma siamo ancora qui!

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Ondaverde. Frequenza: 95. Sono queste le coordinate dove trovare il nuovo Arezzo che da qualche ora ha iniziato la preparazione alla stagione 2018-2019. Intanto e prima di tutto siamo ancora qua

I colori amaranto si preparano a spengere la 95^ candelina della propria storia e la cosa non è banale né era scontata. Basta fare un brevissimo passo indietro ( appena 150 giorni ) e ci si ritrova alla vigilia della festa della Madonna del Conforto con le esternazioni sempre più allucinate ed allucinanti di Matteoni  che farneticava di fondi londinesi  mentre firmava il ritorno delle sue quote al “gatto con gli stivali” . In quel momento solo pochi visionari  (i 1000 di Pontedera una settimana dopo, più la caparbietà del sindaco ) potevano credere che ci sarebbe stato ancora un futuro per il calcio nella nostra città. Il seguito lo sappiamo a memoria e sta inciso nelle nostre anime e nei nostri cuori: la raccolta fondi, Pieroni e La Cava, la battaglia totale e l’ubriacatura infinita di Carrara…Eh già, sembrava la fine del mondo, ma siamo ancora qui! (blasco copiright).

La nuova proprietà ha accontentato tutte le pretese della Lega, scelto un nuovo nome ed un nuovo simbolo, marcata nettamente la discontinuità col passato dopo la scelta di Pavanel di non restare. Si riparte dopo mille burocrazie e qualche doloroso addio con un gruppo rifondato per la quasi totalità e un allenatore col pedigree di lusso ( gli ultimi 5 anni tra nazionali giovanili, Empoli e Juventus ) . 

Tra giovedì e sabato sulla nostra città è calata l’onda verde dei “ragazzotti” scelti da Testini e Pieroni. Alcuni profili estremamente interessanti  ( il talentuoso slovacco Stefanec dal  Verona per fare un nome ) più alcuni over comunque nel pieno di quella che per un calciatore dovrebbe essere l’inizio dell’età matura ( 24-28 anni ) come Danese, Salifu e soprattutto Brunori, il bomber che dovrebbe avere sulle spalle l’onore e l’onere di guidare i guastatori amaranto. Tra i dilettanti l’italobrasiliano ha fatto sfracelli ed a vedere i filmati dei gol siglati nell’ultima stagione al Villabiagio verrebbe da dire che si tratta di uno di quei soggetti che la porta più che vederla la “sentono”…vedremo ( e lo speriamo ) se saprà  ripetersi in Lega pro.

Ovvio che una squadra così fatta rappresenta una scommessa assoluta, ma parrebbe ( ed ancora qualcosa arriverà ) una scommessa ragionata. Il terzo torneo professionistico non ha un livello tecnico particolarmente elevato e se dei molti baby scelti dal nostro staff tecnico e che ci consentiranno comunque un buon ritorno economico ( legge Melandri ) ne dovessero esplodere anche solo tre o quattro ci sarà da divertirsi. Qui entrerà in gioco la capacità di Alessandro Dal Canto, la sua conoscenza dei ragazzi e il grado di omogeneità che si formerà nel gruppo.

La Lega pro, che come detto non è granchè sotto l’aspetto squisitamente tecnico, è invece una brutta bestia sotto quello caratteriale e ambientale e quindi i vari Zappella, Buglio, Mosti, Pinto e così via, dovranno  passare il più  rapidamente possibile  dall’essere ragazzi all’essere uomini ; almeno sul campo di gioco.

Il campionato che verrà  dipenderà molto anche dallo spessore caratteriale dei tanti giovani ed anche dalla azione di formazione  e guida dei vecchi Foglia, Cenetti, Luciani, Cutolo ( a proposito di certe voci su trattative in direzione della  Colonna del grillo lascerei perdere, per una questione etica prima che di opportunità tecnica e sempre che non sia il calciatore che se ne vuole andare ) .

Impareremo,  amichevole dopo amichevole, a conoscere le caratteristiche dei nuovi arrivati e le idee del nuovo allenatore ( al suo apparire felicemente pragmatico nell’accennare a schemi e moduli ). Per chi avesse da storcere il naso esistono luoghi diversi dal “città di Arezzo” dove trascorrere le domeniche ( o i sabati o quando sceglieranno i “pensatori” di Firenze ); noi ci saremo , ben felici che questa onda verde cancelli le tracce di un passato triste.

Paolo Galletti

Tags: S.S. Arezzo

Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.