Arezzo bruttino, ma vincente. Sabato a Cuneo un’altra occasione da cercare di sfruttare per alimentare i sogni

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Dopo il calcio propositivo e brillante di Chiavari gli amaranto finiscono invischiati nel centrocampo attento e volitivo dell’Olbia, che tiene praticamente in mano il gioco per gran parte della gara, neutralizzando i tentativi di ripartenza  e neutralizzando gli incursori di fascia

Ne scaturisce una partita complicata, non bella da vedere, nella quale nessuna delle due squadre riesce a prevalere sull’altra ma dentro alla quale l’Arezzo fa certamente più fatica dei sardi.
Gli uomini di Filippi, orfani di Ragatzu, controllano e si affidano per pungere a Ceter e Ogunsaye, che sono impressionanti per potenza fisica, ma per fortuna non altrettanto per precisione.

Nell’Arezzo, sottotono decisamente Luciani, quasi mai in grado di impostare, Buglio e Foglia, abbandonato a se stesso Brunori, la manovra poggia sull’inesauribile motorino Serrotti, che cerca di volta in volta la collaborazione di Cutolo e Rolando.
L’ex Gozzano fatica ancora un po’ a giocare da trequartista ma le volte in cui  scende a recuperare palla sono le sole nelle quali l’Arezzo nel primo tempo riesce ad abbozzare qualcosa.
Nel secondo tempo anche lui cala e gli ospiti sembrano ( anzi sono, decisamente ) in controllo del match.

I cambi non incidono e quello di Che per Cutolo fa anche sgranare un po’ gli occhi. Ci vuole la seconda accelerata di Zappella sulla fascia ed il suo bel cross (di quelli tesi, che mettono in ambasce le difese avversarie) per provocare a tre dal 90° l’episodio che decide la partita e che porta la firma di Lorenzo Burzigotti, bravo e fortunato nel trovare lo spazio ed il tempo per battere a rete di testa.  

Per una volta, dunque, il finale è girato dalla parte nostra e questi tre punti, alla luce dei risultati degli altri campi, ci danno un’ulteriore spinta verso la zona nobilissima della classifica.
Dalla prossima settimana e fino a fine stagione si gioca di sabato.
Cuneo è un altro campaccio (per l’avversario e per le condizioni del terreno) ma in contemporanea ci sono altri “incroci pericolosi” e un’altra occasione da cercare di sfruttare per alimentare i sogni.

LA CRONACA:
Molto gioco a centrocampo per tutta la gara ed episodi da raccontare piuttosto pochi e quasi tutto di marca sarda.
Inizia al 10° Biancu che chiama Pelagotti ad alzare sopra la traversa una insidiosa punizione dal limite.
Poi è Ceter che va in percussione al 22° e nonostante in tre cerchino di fermarlo arriva al tiro da distanza ravvicinata che Pelagotti sventa sicuro.
Prova Brunori al 29° un diagonale ben  preparato ma calciato male e che finisce abbondantemente a lato.
Riecco Ceter al 38° che sfonda in area e non frena sull’uscita del portierone amaranto che l’aveva anticipato.
Lì per lì si teme la sostituzione per l’estremo dell’Arezzo che poi, rassicurato dal medico sociale, resta al suo posto.

Secondo tempo sulla stessa falsariga.
Arezzo lento e involuto, Olbia che controlla e spedisce il solito Ceter, dopo veloce scambio con Ogunsaye, da solo davanti a Pelagotti.
La frittata sembra servita ma il colombiano manca clamorosamente la porta. 
A parti invertite Ogunsaye ha un’altra palla buona ( meno clamorosa) ma calcia debole.
Ci si avvia senza grandi sussulti verso la fine ed il pareggio sembra scritto nelle stelle quando Burzigotti dall’alto del suo metro e novantadue si infila nella mischia provocata  dal pallone calciato da Serrotti dalla bandierina e la appoggia in fondo al sacco. 
Arezzo avanti e ci resterà sino alla fine nonostante i  4 minuti di recupero e l’espulsione di Dal Canto provocata da (lo dirà negli spogliatoi) un eccesso di egoismo di Persano.

Tags: S.S. Arezzo

Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.