Serie C, Arezzo in testa alla classifica, ma pallone sempre più sgonfio

. Inserito in Visto dalla curva

Tutto è perduto, anche l’onore, ma per fortuna è stata la (penultima) oscenità di questa stagione già disgraziata. 
Erano le 17.10 quando le agenzie hanno battuto la notizia della radiazione della  Pro Piacenza dal campionato di serie C girone A

Gravissime le imputazioni che il giudice sportivo ha posto a carico del club del presidente Pannella;  dal falso tesseramento di giocatori (tra i quali il massaggiatore Picciarelli, grottescamente in campo con il nome sulla maglia coperto da scotch bianco)  al comportamento gravemente lesivo dei “principi di lealtà, correttezza e probità” per finire con la falsa attestazione a carico del dirigente che ha firmato la distinta consegnata all’arbitro.

E dunque radiazione: annullate tutte le gare di andata, tutte perse per 0-3 quelle di ritorno.  Questa “cronaca di una morte annunciata” riempie di tristezza ma anche di rabbia. Verrebbe infatti da chiedersi perché sia stato concesso di arrivare a questo punto; a partire dal perché non si sia vigilato fin dall’estate sull’acquisto di un club da parte di un’azienda decotta e prossima al concordato preventivo,  per arrivare alla farsa grottesca inscenata a Cuneo ma preceduta da identico tentativo qualche settimana fa, quando la Lega stoppò a pochi minuti dal via la gara Pro Piacenza-Alessandria per ragioni analoghe a quelle ora contestate.

Non si capisce perché allora fu impedito lo scempio sul campo e ieri no, non si capisce perché il Matera, protagonista di identica crisi societaria e che aveva mandato in campo la formazione “Beretti” (in undici per lo meno) fosse stata radiata una settimana fa e ai rossoneri piacentini fosse stata invece offerta questa ultima chance.
O forse lo si capisce fin troppo bene, vedi le dichiarazioni di stamani di Damiano Tommasi che tirava in ballo un certo presidente di Serie A, ma anche di B e che forse voleva esserlo per via indiretta anche in C e che in quanto a maneggi e potere sa come muoversi e dove.

Per  fortuna o per sfortuna (il danno etico è immenso)  il direttore sportivo Palumbo che aveva accettato (ma come si fa ?) di formare una squadra per riprendere il campionato è riuscito a mettere insieme qualcosa di meno di un’armata Brancaleone e quel che è accaduto sul terreno di gioco del “Paschiero” ha ricordato per davvero le gesta dei raffazzonati prodi del cavaliere da Norcia. 
Il massaggiatore trentanovenne che frana al limite dell’area nel tentativo di opporsi ad un passaggio tra i giocatori del Cuneo è il manifesto dell’idiozia perpetrata più dalla Lega che dallo stesso Pro Piacenza. 

In questo momento la classifica vede il nostro Arezzo condividere il primo posto con Piacenza, Pro Vercelli e Virtus Entella; virtuale quanto si vuole ma sarebbe una bella soddisfazione.
Purtroppo non riesco a gioirne perché vicende come questa assassinano il gioco più bello del mondo, schifano gli appassionati figurarsi i tiepidi, allontanano gli imprenditori veri da un mondo in cui le certezze non esistono.  
Si poteva e si doveva fare meglio e fare prima:  bastava ascoltare uno qualunque dei giocatori fuggiti a fine anno per rendersi conto che non c’era altro che l’ennesimo parolaio della stessa schiatta dei Matteoni e dei Gatto che ben conosciamo da queste parti ( chi ama il trash vada a leggersi le ultime del fenomeno rilasciate al sito gianlucadimarzio.com).

Il passato dovrebbe insegnare, ma ogni volta si guarda invece all’interesse (di chi?) fingendo il rispetto  di regole e normative poste a schermo di meschini inghippi.
Vicenda nauseante quindi, ma fosse finita qui…ho iniziato scrivendo che questa è la penultima oscenità..ancora c’è da capire cosa accadrà allo stesso Cuneo ed alla Lucchese che entro metà marzo, fine marzo, in comode rate o non si sa come dovrebbero pagare 350.000 euro di multa per aver presentato fidejussioni false.
Pena  del mancato pagamento anche per loro la radiazione.

Intanto mancano anche una infinità di recuperi da giocare..per la classifica definitiva se ne parla a Ferragosto…

Tags: S.S. Arezzo

Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.