Una perla di Cutolo salva gli amaranto in extremis

. Inserito in Visto dalla curva

Questo Arezzo a perdere non ci sta. Firmato Nello capitano.

E’ stato proprio lui a sbrogliare la matassa di una partita che si sapeva non facile, ma che è diventata difficilissima, un po’ per dabbenaggine (altro gol balordo incassato), un po’ per il buon atteggiamento tattico degli avversari e un po’ per l’ennesimo arbitraggio imbarazzante subito dagli amaranto tra le mura amiche.
Il 10 è entrato esattamente dopo il gol di De Luca, che aveva inaspettatamente portato avanti i grigi e in un quarto d’ora ha colto una traversa e arpionato l’ultimo pallone possibile della gara confezionando un gol “ alla Cutolo”.

I molti che ancora una volta hanno marinato le tribune dello stadio se lo vadano a rivedere e si battano il petto.
Gesti come questi meritano da soli il valore del biglietto.
Nell’insieme, comunque, il pari ci sta tutto.

D’Agostino aveva preparato molto bene la partita e per tutto il primo tempo l’Alessandria ha imbrigliato il nostro centrocampo, tappato le fasce, impedito che la manovra dell’Arezzo corresse fluida come da preferenze e inclinazioni tecnico-tattiche.
Vero che gli ospiti hanno quasi del tutto rinunciato alla fase propositiva ( pur colpendo una traversa e mezzo con conclusioni dai 30 metri ) ma hanno anche rischiato il minimo sindacale.
Una bella parata su Luciani e un mischione generato da un tiro di Foglia al termine del quale Pelagatti appoggiava in rete fermato però dal fischio del direttore di gara che aveva ravvisato un fallo di mano.

Meglio il secondo tempo amaranto, con parecchie  buone opportunità  tra il 15 ed il 30° minuto ma proprio quando il gol sembra maturo è arrivato il classico contropiede che porta alla conclusione non irresistibile la vecchia conoscenza Santini.
Pelagotti si allunga ma  concede il bis del secondo gol subito proprio ad Alessandria contro la Juventus B: smanacciata moscia e pallone recapitato sui piedi dell’accorrente De Luca che l’appoggia in rete nel più comodo dei tap-in. 
Lo spettro della sconfitta stavolta è molto vicino.
L’Arezzo si butta avanti col cuore: dentro Bruschi e Cutolo insieme a Persano  e Brunori in una trazione anteriore dettata dalla necessità.
Di roba davvero buone ne vien fuori poca però: un cross di Cutolo che va a finire sull’incrocio e tanti palloni gettati in mezzo ma non sfruttati.
L’Alessandria fa quel che è normale per una squadra nella sua posizione; perde tempo e simula infortuni a catena.
L’abritro lascia fare ed il nervosismo sale.
In una di queste occasioni, con l’Arezzo in propulsione offensiva ed un calciatore grigio a rantolare per le terre, l’ineffabile signor Santoro decide di interrompere il gioco per consentire i soccorsi ( non previsto dal regolamento che impone l’obbligo dell’interruzione solo se vi sia un reale pericolo per il calciatore e di crampi, per quel che si sa, non è mai morto nessuno..) .
Si accende un parapiglia con Santini che si butta a provocare e lì si sbaglia ad abboccare.
Risultato: rosso in faccia a Pelagatti ed è un bel guaio anche in prospettiva. Quando tutto sembra perduto ci pensa però super Nello..

Cronaca:
Primo tempo molto tattico.nei primi 25 minuti di significativo ci sono due gialli dati a Brunori ( primo intervento in assoluto sull’avversario ) e Serrotti ( idem)..sarà che va bene così..A parte le traversa e mezzo di Bellazzini da trenta metri ( 28° e 35°)  ed una rasoiata di Luciani che costringe il portiere alla deviazione in angolo (15°) poco altro.

Ripresa: l’Arezzo spinge : tiri di Buglio ( 17° debole ) poi di Brunori dopo duetto con Persano.
Al 24° retropassaggio sbagliato di un giocatore grigio, Persano si fionda ma l’estremo ospite è bravo a chiudere.
Ci prova un minuto dopo ancora Brunori, poi Foglia..il gol è nell’aria, ma l’aria è quella sbagliata.
Ripartenza come sopra descritta e 0-1.
Finale arroventato dalla stupidità del direttore di gara che perde totalmente il controllo della partita ed illuminato dalla perla di Nello Capitano.

Scarichiamo la tensione che mercoledì si rigioca (Pro Piacenza al Garilli alle 18.30).

 

Tags: S.S. Arezzo

Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.