Pro Vercelli avversario di grande livello, ma l’Arezzo non può e non deve temere nessuno

. Inserito in Visto dalla curva

Inizia il tour calcistico delle risaie. Prima la Pro Vercelli, poi il Novara per il giovane Arezzo di Dal Canto: un banco di prova importante per gli amaranto

per misurare più che le ambizioni (il programma stagionale è noto ed è ancora presto per valutare se si può trasformarlo in qualcosa d’altro) lo spessore caratteriale della squadra

Affronteremo in 4 giorni due compagini che erano state costruite per giocare in B, magari anche dietro a qualche promessa poi naufragata nel mare magno del caos globale.
I bianchi di Vercelli si affidano in panchina all’ex tecnico della primavera Vito Grieco, un passato da centrocampista con tanta serie C, uno che conosce bene la piazza (è in Piemonte dal 2014)  ed il gruppo e che fino ad oggi ha dimostrato di saper gestire una rosa dalle alte potenzialità.
Non a caso, il glorioso club dalle bianche casacche, limitato fino ad oggi dal burlesque federale, ha una media punti di 2,2 (11 su 5 gare disputate); meglio ha fatto solo la Virtus Entella, autentica corazzata della categoria, che ha una stratosferica media di 3 punti a gara (anche se ne ha giocate solo due).
Nel gruppo a disposizione dell’allenatore campano, ci sono giocatori di belle speranze e solide certezze come il difensore Mammarella, i centrocampisti Comi e Da Silva e la punta Morra
Del team fa parte anche l’ex Luca Milesi.

Avversario di grande livello si è detto, ma l’Arezzo non può e non deve temere nessuno.
La squadra sta maturando una sua identità in fatto di gioco e di gestione della partita.
Certamente l’atteggiamento dell’avversario sarà diverso rispetto a quello del Cuneo, ma questo potrebbe anche favorirci perché contro squadre che giocano a calcio gli amaranto possono far valere il loro tasso tecnico che è tutt’altro che modesto.

Speriamo anche in una cornice di pubblico degna, dato che la soluzione della querelle dell’orario, consente di stare anche fuori dal timing della Champions prediletta da coloro che hanno il sangue a strisce invece che amaranto. Annullati dai fatti certi commenti improntati ad un incomprensibile dietrologia tafazzista, cerchiamo di esserci in tanti. Oltretutto  dovrebbe scaturirne una bella partita, aperta ad ogni risultato e con una predilezione da parte di entrambi i contendenti a far girare la palla per il verso giusto e non verso le tribune.
Inutile dire che l’auspicio è che le streghe di domenica se ne siano andate dal “Città di Arezzo” e che alla fine si possa tornare a festeggiare sotto la curva non solo una buona prova ma anche tre punti d’oro.
Tanto più che nella rosa dei nostri avversari giocano anche i fratelli Gatto; non che abbiano parentele con certi quadrupedi viste da queste parti, ma solo il nome rievoca  “i magnanimi spirti a torto offesi” e dunque: sotto Arezzo, vinciamola!

Tags: S.S. Arezzo

Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.