Arezzo, vittoria "diversa" a Rieti. Bene così

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Vittoria importante quella dell’Arezzo a Rieti. Intanto per le ragioni ben espresse durante i primi 45 minuti dai cori dei tifosi presenti sulle tribune del “Manlio Scopigno”, poi per tenere il passo di un San Donato che non ne sbaglia una, infine (last but not least) per il modo in cui la vittoria è arrivata.

Non è stato l’Arezzo arrembante visto nelle prime tre giornate, complice anche una giornata non brillantissima del suo ispiratore Strambelli (peraltro braccato ovunque dagli avversari) e per lo schieramento tattico predisposto da mister Boccolini, che prevedeva una squadra corta e tanta densità in mezzo al campo (l’intento era quello di coprire una difesa-groviera imperniata sull’ex De Martino Jr.). Andato in vantaggio grazie anche ad una amnesia collettiva della retroguardia di casa (metri su metri concessi a Muzzi, portiere che prima esce poi torna indietro, nessuno a chiudere su Sicurella “a rimorchio”) l’Arezzo pareva in controllo assoluto del match, fino a che non ha reso il favore ai bianchi di casa, perdendo un pallone banale che ha creato i presupposti per il fallo da rigore di Lomasto e per il gol dell’1-1. Qui c’è stata però una buona reazione, da squadra consapevole della propria forza e capace di metterla sul campo. Il Rieti è stato chiuso nella propria metà campo e prima Marchetti (oggi autorevole) ha ristabilito il vantaggio amaranto, poi Mancino ha fallito di un niente (anche per sfortuna) il colpo del K.O. Finale in gestione, con Colombo sugli scudi ad intercettare l’unica vera conclusione in porta dei padroni di casa (eccezion fatta per il penalty) e Cutolo ad amministrare, in condivisione con Foggia, una ripartenza che ha messo sul piede di Strambelli il pallone per il comodo e giusto 1-3. Non esattamente una vittoria “sporca” dunque, perché la partita l’ha fatta quasi sempre l’Arezzo, ma un successo diverso si; più ragionato, più cinico. Un atteggiamento importante per continuare a correre verso l’obiettivo che tutti ci aspettiamo. Nel pomeriggio in terra sabina, bene come sempre Mancino, insieme con Aliperta e Sicurella, argine a lungo invalicabile per la mediana avversaria. Sicuri Marchetti e Lomasto contro lo spauracchio Marcheggiani. Nota di merito per il portierino Colombo, rientrato in corsa dal viaggio con l’under di San Marino, impegnato poco e niente per tutti i 90 minuti, ma bravo a reagire da grande alla zuccata che a dieci dalla fine poteva riaprire la partita. Sempre deciso e sicuro nelle uscite, il ragazzo sembra avere i numeri per proseguire la grande tradizione dei numeri uno dell’Arezzo. Quota 10 dopo quattro gare, risultato ottimo, se non ci fosse a guastar la festa Paolo Indiani con i suoi ragazzi terribili. Domenica rivincita dell’eliminazione in Coppa Italia contro il Foligno.

Tags: S.S. Arezzo Rieti

Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.