Calcio, parla Fabbro: "MAG e Gruppo Follieri esperienze professionali diverse. Ad Arezzo vogliamo fare bene"

. Inserito in Visto dalla curva

Il direttore generale del’Arezzo Riccardo Fabbro ci ha contattato dopo la pubblicazione dell’articolo di ieri su Arezzo24 ed è stata l’occasione per una chiacchierata che ha toccato vari punti delle vicende legate al nuovo corso dell’Arezzo.

Siamo partiti, naturalmente dal “tarlo”, quei rapporti tra Fabbro e Follieri e l’ipotesi della presenza del discusso imprenditore pugliese dietro le quinte dell’operazione che ha portato la MAG Servizi ad acquisire l’Arezzo.

Riccardo Fabbro:Procediamo con ordinedice il direttore.

Ai tempi della trattativa sul Palermo io non conoscevo nemmeno Raffello Follieri. Non ho avuto quindi nessun ruolo nella vicenda. Per la questione Catania, Follieri ha dato mandato di rappresentanza ad uno studio legale al quale io faccio da consulente per fare una “due diligence” sulla Società. Quindi io, in rappresentanza di questo studio legale, sono andato per fare una “due diligence” sui conti del Catania”. 

Paolo Galletti: Sulla stampa si parlava però di una sua nomina a direttore del club etneo... 

Riccardo Fabbro: Assolutamente no. Follieri dice che sicuramente mi avrebbe messo all’interno del Consiglio di Amministrazione perché gli era piaciuto come avevo redatto la “due diligence” della Società. Ho fatto anche delle relazioni su quello che avevo trovato e lui aveva trovato di suo gradimento il mio lavoro e mi aveva chiesto se , qualora avesse acquisito la società, fossi stato disponibile ad affiancarlo nella gestione della società”. 

Paolo Galletti:  Foggia?

Riccardo Fabbro: Al Foggia sono stato affiancato dalla stampa... io a Foggia non sono mai andato però la stampa, avendo letto quello che ha letto lei sul Catania, pensava che ci fossi dietro io. Invece su Foggia non ho alcun tipo di informazione neanche tecnica”. 

Paolo Galletti:  Quindi non ha mai partecipato alle trattative. 

Riccardo Fabbro: No, Raffaello mi ha tenuto aggiornato  per il rapporto di amicizia che si era creato, nel senso che mi aggiornava su quello che era successo. Ma lui si è affidato ad uno studio professionale locale... non so neanche un dato di quell’operazione. So che sta ancora cercando di fare qualcosa ma mi pare una vicenda molto articolata. Però io a Foggia non ci ho messo piede, tranne che molti anni fa per pranzare in un ristorante che si chiama L’Ambasciatore dove si mangia da dio e che se capitate da quelle parti vi consiglio. Ricapitolando con Follieri io ho avuto solo l’incarico di fare la “due diligence per il Catania”. 

Paolo Galletti:  MAG Servizi e il Gruppo Follieri operano in settori analoghi, solo un caso?

Riccardo Fabbro: Si, perché Mag Servizi fa anche impiantistica. Il Gruppo Follieri è principalmente commercianti di petrolio, operano in settori diversi, Follieri ha attività internazionali, la Mag è una realtà tutta italiana,  anche se va detto che sono settori in cui in questo momento è redditizio investire, mentre molti altri sono in difficoltà. So che il gruppo Follieri lavora molto in Grecia e Turchia, ma non c’entrano niente l’uno con l’altro, non mi sono stati presentati dalle stesse persone“. 

Paolo Galletti:  Quindi mi sta dicendo che nell’ambito della sua attività professionale ha avuto questi due contatti, ma che sono stati contatti ben distinti? 

Riccardo Fabbro: Esatto, nell’ambito della mia attività io ho avuto un incarico sette mesi fa di “due diligence” da parte della società di Follieri con sede a Londra (Follieri Capital Limited ndr). A Foggia mi hanno affiancato i giornali per “assonanza”, diciamo così, altri mi hanno presentato Mag"

Paolo Galletti:  Parliamo dell’Arezzo. Nella conferenza stampa di presentazione avevate parlato di Arezzo ambizioso, poi mercoledì Potenza ha parlato di salvezza e Di Bari di campionato tranquillo. Avete rivisto gli obiettivi? 

Riccardo Fabbro: Nessuno ha mai parlato di campionati importanti. Io ho sempre detto profilo basso…Salvezza non lo dice nessuno, può essere solo una battuta. Abbiamo sempre detto che dobbiamo portare serenità economica e dare alla piazza un campionato tranquillo. Nessuna ambizione di arrivare primi, poi se si arriva ai play off siamo tutti contenti ma l’obiettivo non è assolutamente arrivare in testa al campionato. Mai detta una cosa diversa in qualunque conferenza stampa, forse qualcuno ha malinteso ma l’obiettivo della società è fare un campionato tranquillo con l’ambizione di arrivare ai play-off, poi se uno mai dovesse riuscire ad arrivare ai play-off..quelli sono un’altra cosa, è un torneo ad eliminazione diretta, vinci due partite e sei  in finale. Il play-off è un altro mondo, quando arbitravo si diceva che il play-off è un altro campionato, fatto di emozioni, di emotività, di come stai in condizione, di come arrivi con la testa, di problemi societari..lì non è come ti piazzi è come ci arrivi”.

Paolo Galletti:  È questo anche il senso della frase di Di Bari di mercoledì, quando ha detto che questa società va “aspettata”. 

Riccardo Fabbro: Certamente, l’obiettivo è di fare bene. Noi dobbiamo creare tutta la struttura del settore giovanile. Oggi ho portato due ragazzi ad allenarsi con la prima squadra...

Paolo Galletti:  Due del settore giovanile dell’Arezzo?

Riccardo Fabbro: Si, devono cominciare a respirare l’area del professionismo, devono cominciare a capire che vuol dire far parte della prima squadra. La società ha un’attenzione particolare per i giovani. Devono avere la consapevolezza che la società li fa andare su se meritano. Se i ragazzi non vengono valorizzati ma che lo facciamo a fare sto lavoro?

Paolo Galletti:  Sulla costruzione della squadra avete già delle idee, un budget stanziato ?

Riccardo Fabbro: Ho lasciato due tre giorni al mister per lavorare con la squadra prima del ritiro. In questi due tre giorni vorrei che lui mi dicesse quali sono le sue sensazioni su tutti i giocatori che abbiamo in rosa. Poi il primo settembre inizia il calciomercato e dura un mese e mezzo. In questo periodo valuteremo insieme al mister, sulla base di quello che sta provando sul campo e sulla base di come vuol giocare lui come e dove aggiustare il tiro e dove no. Adesso il mister deve conoscerli personalmente, deve capire l’emotività delle persone, cosa ti possono dare, a chi può chiedere di più e a chi certe cose non può chiederle”. 

Paolo Galletti:  Con gli elementi storici della squadra avete già parlato o vi ripromettete di farlo più avanti? 

Riccardo Fabbro: Io ho parlato con Cutolo, con Caso, con Pissardo... sono andato a pranzo con tutta la squadra. L’altro giorno mi sono levato la cravatta e sono andato a pranzo con tutti loro perché voglio che loro abbiano un rapporto con la dirigenza di massima serenità. Io non ho mai chiuso la porta in faccia a nessuno, per me tutti quanti sono giocatori dell’Arezzo allo stesso modo. Poi  certo, con Cutolo ho fatto un discorso diverso, abbiamo parlato di prospettive per i prossimi anni , di che cosa può essere la società Arezzo, mi sono fatto raccontare da lui di com’è la piazza di Arezzo che lui conosce meglio, la squadra, lo spogliatoio, la tifoseria, mi ha parlato di una piazza che ama seguire  la squadra, con la curva che conta più presenze che la tribuna..Lo ho chiesto a lui che è il più esperto e quello che meglio conosce ed ha vissuto l’ambiente”.  

Paolo Galletti: Le sensazioni che ha ricevuto da questo pranzo?

Riccardo Fabbro: Positive senz’altro. Superato il primo imbarazzo (alla fine anche se sono giovane avevano comunque davanti il direttore generale) poi il clima si è disteso, ho parlato con tutti, mi hanno raccontato un po’ dell’anno scorso, abbiamo scherzato con qualche mio vecchio video da arbitro. È importante fare gruppo”. 

Paolo Galletti:  Credo sia fondamentale...

Riccardo Fabbro: Con tutti. Io le dico soltanto che ho scoperto che c’era gente in ufficio che non sapeva com’era fatto il mio ufficio, perché lì non si poteva entrare. Non so, forse sbaglio io, ma io preferisco che se qualcuno ha bisogno di me bussi alla porta ed entri a spiegarmi.  Io sono un decisionista anche perché le decisioni da prendere sono 150/200 al giorno e non possiamo fermarci. Se tengo le distanze non risolvo i problemi ed io sono qui per cercare di risolvere i problemi. Al momento ho rispettato la tabella che ci eravamo prefissati a proposito di nomine e organigramma”. 

Paolo Galletti:  A proposito di organigramma, non è un po’ oneroso? 

Riccardo Fabbro: Si, era un passaggio anche dell’articolo di ieri. Questo è’ importante saperlo: sono quasi tutte gratuite, prendo soldi solo io”. 

Paolo Galletti:  Buono a sapersi...

Riccardo Fabbro: "Battute a parte, il presidente, l’a.d., i consiglieri non hanno  compenso, sono imprenditori che hanno fatto una scelta di investimento , per loro questa attività ora è un costo. Ma hanno fatto un investimento..Anche con lo staff tecnico abbiamo fatto un discorso molto preciso legato al raggiungimento di certi risultati come il raggiungimento dei play off e così via..anche con Di Bari è stato così, quindi tutti sono focalizzati su obiettivi da raggiungere”. 

Paolo Galletti: Ringraziamo il direttore Riccardo Fabbro che adesso, con tutto il suo staff, è atteso alla prova dei fatti.

Tags: S.S. Arezzo Riccardo Fabbro

Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.