Arezzo, sulla panchina all'esordiente Potenza. Vediamo come verrà allestita la squadra, poi parola al campo

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Arrivano le prime scelte del nuovo Arezzo targato Mag servizi. Dopo quella di Giuseppe di Bari come direttore sportivo, da qualche ora è ufficiale la decisione di affidare la guida della prima squadra ad Alessandro Potenza.

Dopo le voci sul ritorno a casa di Alessandro Calori, tecnico affermato ed esperto, il direttore generale Fabbro ha deciso per l’innovazione totale: panchina ad un giovane, esordiente in assoluto tra i professionisti. Nell’ultimo commento in questa sede, nell’augurare il ben arrivato ai nuovi proprietari della nostra amata squadra, avevo scritto (fedele ad una linea che da queste pagine ho sempre osservato) che per loro, come per chi li ha preceduti e per chi verrà dopo di loro, avrebbero contato i fatti. I primi compiuti lasciano, oggettivamente, un po’ perplessi. Se Di Bari, pur fermo nelle ultime due stagioni, vanta esperienze vincenti in categoria nel Foggia di De Zerbi, Alessandro Potenza è un esordiente assoluto e sappiamo quanto sia ostica la categoria per chi la affronta la prima volta. Il neo allenatore amaranto è giovane (1984) ed ha una carriere da tecnico giocoforza breve ed in chiaroscuro. Bene all’esordio con la squadra del paese di origine, male con esonero a Recanati, di nuovo benino ad Andria (sesto posto) e male ancora a Cerignola, dove è stato esonerato ai primi di novembre  con la squadra al quint’ultimo posto (con il suo successore i gialloblu della capitanata si sono issati fino al quarto). Chiaro che Potenza arriverà caricato a mille per l’opportunità che gli si offre di sperimentare la categoria superiore ed in un club di prestigio come l’Arezzo e chiaro anche che tanto dipenderà dalla squadra che verrà allestita. Ora si dovrà iniziare a parlare di chi dovrà scendere in campo a difendere i nostri colori e saranno ulteriori occasioni per ragionare e valutare, in attesa che parli il giudice supremo, che come sempre, è il campo.

Tags: S.S. Arezzo

Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.