Cessione Arezzo: comunque vada, conseguenze pesanti. L'Arezzo siamo noi! Visto dalla curva di Paolo Galletti

. Inserito in Visto dalla curva

Non c’è pace tra gli ulivi e nemmeno intorno al nostro pallone. Avevamo appena finito di compiacerci per i considerevoli progressi e la ritrovata solidità della nuova società ed ecco spuntare la cordata degli imprenditori aretini pronti a rilevare da Giorgio LaCava il pacchetto di maggioranza. 

L’offerta si dice sia allettante tanto da far meditare l’attuale proprietario.
Ora: questo tipo di cose in affari avvengono, compreso il calcio che ormai è sempre di più business che sport.
Quello che semmai stupisce è la tempistica.
Un passaggio di mano a 20 giorni dall’inizio del campionato con la conseguente  inevitabile rivoluzione nello staff dirigenziale e forse anche tecnico, porterebbe danni importanti all'equilibrio ed alla serenità della squadra oltre che ad una destabilizzazione dell’ ambiente.
Quindi spontanee vengono, o dovrebbero venire, alcune domande.
Anzitutto perché questi signori si sentono ORA investiti dal sacro fuoco amaranto ?
Dove erano a marzo, quando il futuro era dubbio e la barca in mezzo ai marosi e senza timoniere? 
Prima di approcciare Giorgio La Cava questo gruppo pare si sia interessato a Rimini e Reggiana, come dire…la passione prima di tutto..E poi,perché non cercare intanto di collaborare con l'attuale proprietà (da sempre dichiaratamente aperta a contributi e allargamento della base societaria) che ha dimostrato sin qui di operare per il bene dell'Arezzo per verificare poi,con il tempo, ulteriori ed eventuali variazioni?

L’apporto capitali freschi non sarebbe che benvenuto posto che l’obiettivo reale sia davvero e solo la crescita ed il successo del sodalizio amaranto.
Se invece oggi si perseguono con questa offerta obiettivi diversi, personali rivalse o ricerca di poltrone oggi diversamente allocate allora sarà bene dirlo subito chiaro e forte: la tifoseria non ci sta.
Non possiamo accettare di ritornare nel vortice dal quale siamo appena usciti e non siamo disposti a fare sconti a nessuno che cerchi di fare aggio sulla passione per la bandiera inseguendo il proprio tornaconto personale. Il presidente fino ad oggi ci ha dimostrato serietà e correttezza, lo confermi ora ponderando bene non l’immediato vantaggio ma le reali intenzioni di chi si propone e la continuità del progetto.
Gli"offerenti" ragionino bene sul momento scelto e sulle conseguenze sportive ed ambientali.
Tutti se lo ricordino bene:l'Arezzo siamo noi…

 

Tags: S.S. Arezzo

Paolo Galletti

Paolo Galletti

Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.